LA NATURA come piattaforma industriale. Arsenale Bioyards lavora con la natura, fornendo le condizioni per permettere a biologi di operare in laboratorio alle condizioni industriali. Il biomanufacturing sfrutta microrganismi come lieviti, batteri, alghe e funghi per produrre molecole che sono alternative bio ad alte prestazioni dei prodotti petrolchimici e di origine animale. Ad esempio con la fermentazione si può produrre insulina ma anche collagene realizzando molecole bioidentiche con la particolarità, però, che il prodotto finale costa fino al 90% in meno di quello chimico o di origine animale.
Arsenale Bioyards sta costruendo una piattaforma integrata (hardware e software), dal laboratorio fino alla scala industriale, per rendere economicamente realizzabile il biomanufacturing e in questo modo contribuire a cambiare profondamente il tessuto manifatturiero italiano.
Il nome è legato all’Arsenale di Venezia, che fino alla rivoluzione industriale ha rappresentato l’esempio più avanzato di industrializzazione dell’uomo e che con una produzione di 100 navi in 60 giorni, è stato il motore del dominio sui mari di Venezia. L’essenza dell’attività di Arsenale Bioyards è generare dati sulla fermentazione di precisione che permettano ai biologi di disegnare soluzioni in scala industriale, creando una piattaforma abilitante che consenta all’industria di produrre con i costi del settore food e non quelli del Pharma, diventando così lo standard del futuro. L’azienda sta costruendo un mercato che ad oggi ancora non esiste e impiega 23 persone, 12 delle quali si sono trasferite dall’estero, per contribuire al progetto imprenditoriale; 6 sono italiani tornati in patria, dopo esperienze di lavoro fuori dal Paese. E la collocazione dell’azienda, in produzione dal 2027, potrebbe essere in Emilia-Romagna dove si stanno esplorando alcune possibilità.
“Con Arsenale – spiega Massimo Portincaso (nella foto in alto), Ceo di Arsenale Bioyards –in Italia, nasce l’era del biomanufacturing. Siamo convinti che il futuro industriale del Paese passi dalla biologia. Nel Nord Est ci sono condizioni di contesto uniche, per competenze industriali, capacità di fare e cultura imprenditoriale diffusa. Arsenale utilizza la fermentazione di precisione, una tecnica di biomanufacturing ad altissimo potenziale che consente di modificare il codice genetico di organismi per raggiungere risultati specifici. La fermentazione di precisione oggi è prerogativa del settore pharma, se realizzata su larga scala ha il potenziale per rivoluzionare l’industria, offrendo soluzioni sostenibili e superiori in tutti i settori. Oggi Arsenale sta lavorando utilizzando lieviti, microorganismi ben conosciuti per limitare le complessità della produzione, poi passeremo a funghi filamentosi e altri organismi, per produrre molecole bioidentiche.”
L’azienda ha appena annunciato la chiusura del suo primo round di investimento (seed da 10 milioni di euro) che ha coinvolto CDP Venture Capital e investitori internazionali come Planet A, byFounders e Plug and Play. L’operazione sostiene la mission di Arsenale di trasformare il mercato del bio-manufacturing, che ha un valore di 200 miliardi di dollari (Fonte BCG), creando una nuova traiettoria industriale in Italia. Con sede legale a Milano e sedi operative a Pordenone e negli Usa, Arsenale ha sviluppato una piattaforma per colmare il divario tra l’innovazione su scala di laboratorio e la produzione su scala industriale, permettendo a industrie come quella alimentare, chimica e dei materiali di sviluppare alternative a base biologica ai prodotti petrolchimici e di derivazione animale.
Arsenale mira a rendere più economicamente sostenibile la sperimentazione in laboratorio e produzione industriale con un forte impatto sui costi che arriveranno a essere ridotti fino al 90%, abbreviando i tempi per l’adozione su scala industriale di prodotti sostenibili. La piattaforma di Arsenale integra hardware avanzati, software di Intelligenza Artificiale e un’infrastruttura modulare per facilitare un passaggio trasformativo verso modelli di produzione rigenerativi e circolari. Sfruttando la fermentazione di precisione, l’azienda svincola la produzione dai tradizionali input di origine fossile e animale, consentendo alle industrie di adottare alternative migliori e sostenibili su scala: “Con questo finanziamento e il successo operativo del nostro impianto di Pordenone, Arsenale sta dimostrando che il bio-manufacturing scalabile e sostenibile non è un’aspirazione lontana ma una realtà vicina”, spiega Portincaso. Che aggiunge: “siamo orgogliosi di contribuire alla rinascita industriale dell’Italia, costruendo l’infrastruttura necessaria per fare del nostro Paese un leader europeo nella biotecnologia industriale avanzata”.
Arsenale promuove inoltre i talenti locali e internazionali, attirando professionisti stranieri dalla Silicon Valley e non solo per portare la loro competenza in Italia, oltre a far rientrare talenti italiani dall’estero. Questa iniziativa sostiene lo sviluppo di competenze di alto livello e posiziona l’Italia come hub per le tecnologie del futuro e l’innovazione industriale. “La soluzione di Arsenale – commenta Cristina Tomassini, Senior Partner Responsabile del Fondo Green Transition di CDP Venture Capital – è un perfetto esempio di come manifattura ed Intelligenza Artificiale possono rivoluzionare settori industriali diversi, contribuendo alla creazione di processi produttivi più sostenibili, riducendo costi ed emissioni di CO2”.
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