“Di fronte all’aumento ingiustificato della tassa d’iscrizione, abbiamo deciso di scavare a fondo nei conti dell’Opi di Catanzaro. E quello che abbiamo scoperto è semplicemente sconcertante. Mentre gli infermieri sono costretti a pagare di più, la gestione dell’Ordine si distingue per sprechi, spese fuori controllo e un bilancio che grida vendetta. Per dimostrare la scarsa oculatezza a amministrativa dell’attuale Consiglio Direttivo, abbiamo confrontato i dati con l’Opi di Reggio Calabria, ordine che per dimensione e collocazione geografica e molto simile all’Opi di Catanzaro. Il risultato? Catanzaro sperpera somme esorbitanti in molte voci senza alcuna apparente giustificazione!”.
E’ quanto denuncia il gruppo Infermieri Attivi contro l’aumento della iscrizione. “Il confronto – continua la nota – che smaschera lo spreco. Abbiamo analizzato i bilanci ufficiali del 2022, perché l’Opi di Catanzaro – con un comportamento inaccettabile – ha pubblicato il bilancio 2023 in un file vuoto, una gravissima violazione della legge e del regolamento Opi che impone la pubblicazione trasparente dei conti”.
“Ecco alcuni numeri a confronto che proseguono -mostrano la vergognosa gestione dell’Ordine di Catanzaro; collaborazioni e consulenze: Catanzaro 25.000 euro, Reggio Calabria 4.400 euro.Spese telefoniche e internet: Catanzaro 10.000 euro, Reggio Calabria 500 euro. Bollette (elettricità, gas, acqua): Catanzaro 5.000, Reggio Calabria 1.000. Affitto della sede: Catanzaro 32.400 euro, Reggio Calabria 7.500. Beni e servizi vari: Catanzaro 30.000, Reggio Calabria 954. Spese legali e liti: Catanzaro 4.000 euro, Reggio Calabria 0″.
“Fondo di riserva: Catanzaro 30.000, Reggio Calabria 0. Fondo spese impreviste: Catanzaro 49.000, Reggio Calabria 0. Spese di pulizia locali Sede: Catanzaro 15.000 euro, Reggio Calabria 2000, Spese per deleghe a Consiglieri Commissioni e gruppi di lavoro”: Catanzaro 10.000, Reggio Calabria voce non presente quindi 0. Spese per Compensi, indennità e rimborsi alla presidenza: Catanzaro 30.000, Reggio Calabria 16.200 euro”.
“Spese acquisto materiali di consumo, stampati, cancelleria e varie: Catanzaro 7.000 euro, Reggio Calabria 400. Spese Manutenzione, riparazione e adattamento uffici e relativi impianti Catanzaro 10.000 euro, Reggio Calabria 500 euro. Manutenzione e riparazione macchine d’ufficio e assistenza software Catanzaro 15.000 euro, Reggio Calabria 3.100, Spese per convegni, riunioni e assemblee degli iscritti: Opi Catanzaro: 60.000 euro, Opi Reggio Calabria 300″.
“Su questo ultimo punto non c’è sicuramente bisogno di ricordare proprio a gli Infermieri, che il 2022 è stato l’anno della pandemia e del lockdown, quindi la possibilità di fare riunioni e convegni in presenza è stata davvero ridotta all’osso! Infatti mentre l’Opi di Reggio a fronte dei 5.000 euro messi a bilancio ne riusciva a spenderne solo 300, l’Opi di Catanzaro ne metteva a bilancio 60.000 e riusciva a spenderli tutti! Per lo meno curioso vero? (Sic!)”
“Con un ente che dissipa denaro e penalizza gli infermieri dentro una gestione scellerata, che vede cifre spropositate destinate a spese Secondarie mentre gli infermieri ricevono servizi minimi, il Consiglio Direttivo dell’Opi di Catanzaro ha avuto l’arroganza di aumentare la tassa d’iscrizione” dicono ancora gli Infermieri.
Che si chiedono poi “con che coraggio? Come è possibile che si paghino cifre enormi per affitti e consulenze mentre si destinano briciole alla formazione degli iscritti?Infatti una delle poche voci in cui Reggio Calabria spende di più è proprio quella della formazione: Formazione professionale per gli iscritti: Catanzaro 1.500 euro, Reggio Calabria 12.000 euro. La voce sicuramente più utile per gli infermieri sia per una crescita professionale, sia per evitare di pagare gli esosi e obbligatori Ecm è quella in cui l’Opi di Catanzaro spende meno dell’OPI di Reggio Calabria”.
“Ma mentre queste voci sono facilmente verificabili da chiunque abbia voglia di farsi un giro sul sito internet dei due ordini – aggiungono – c’è da sottolineare che il Bilancio 2023 dell’Opi di Catanzaro è attualmente inaccessibile. Infatti, Come se non bastasse, al momento della nostra verifica, il bilancio 2023, pur risultando pubblicato, è in realtà un file vuoto in aperta violazione della legge e del regolamento dell’Opi che ne impongono la pubblicazione. Un comportamento gravissimo e illegale.”
“Il regolamento Opi – evidenziano ancora gli Infermieri Attivi – impone la trasparenza, e invece il Consiglio Direttivo di Catanzaro sembra avere qualcosa da nascondere. Cosa vogliono occultare? L’indignazione cresce: oltre 1300 firme per la petizione: gli infermieri non sono più disposti a tollerare questa gestione fallimentare. La petizione contro l’aumento della tassa e per le dimissioni dell’intero Consiglio Direttivo ha superato le 1300 firme, e continuiamo a raccoglierne. Mentre sappiamo che almeno 3 membri del consiglio direttivo, manifestando la volontà di rottura con questa gestione dell’ordine, hanno già rassegnato le dimissioni! È ora di aprire gli occhi: questa presidente e questo consiglio direttivo devono andare a casa! Invitiamo tutti gli infermieri a firmare e a farsi sentire. Basta sprechi, basta silenzi, basta subire!”.
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