Il progetto “Fuoriclasse” della Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa è tra i 60 progetti finanziati a livello nazionale su 185 presentati per il bando ‘Coesione Italia 21-27. Inclusione e lotta alla povertà’ del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e troverà la sua sede nell’ala dello storico ex ospedale di Empoli di via Paladini.
Quest’oggi, lunedì 10 marzo 2025, è stato presentato nella sede della SdS di via dei Cappuccini a Empoli il progetto innovativo (classificatosi secondo a livello regionale su 14 progetti presentati e quinto a livello nazionale su 185 progetti presentati). Erano presenti Francesca Giannì, presidente Sds Empolese Valdarno Valdelsa, il vice presidente Simone Giglioli, Alessio Mantellassi e Nedo Mennuti, rispettivamente sindaco di Empoli e vice sindaco con delega al Sociale, e Franco Doni, direttore della Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa, e alcuni operatori che hanno lavorato alla scrittura del progetto.
Nascerà uno Spazio multifunzionale con servizi gratuiti dedicati a bambine, bambini, ragazze e ragazzi del territorio dei comuni dell’Empolese Valdelsa e del Valdarno Inferiore dagli 11 ai 21 anni. Questo Spazio punta a promuovere l’autonomia, la capacità di agire nei propri contesti di vita, la partecipazione e l’inclusione sociale con l’obiettivo di favorire la loro partecipazione, lo sviluppo delle loro potenzialità, il contrasto alla dispersione scolastica e la valorizzazione delle competenze affettive e relazionali.
Con il progetto Fuoriclasse si punta a creare un innovativo e inclusivo luogo di aggregazione, di partecipazione, integrazione e di accompagnamento socio-educativo all’autonomia che faciliti il riconoscimento da parte dei ragazzi delle proprie passioni, dei propri talenti e delle risorse personali di ciascuno e che consentano – a partire da queste – di sviluppare competenze e conoscenze, con il coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore e di tutti gli attori della comunità territoriale a partire dalle scuole di tutto il territorio.
IL FINANZIAMENTO
Il Programma ‘Coesione Italia’ partiva da un budget di oltre 4 miliardi di euro, tra cofinanziamento nazionale e finanziamento europeo FSE+ e FESR. Il piano finanziario approvato è di 3,3 milioni di euro, lo stesso importo che, a suo tempo, era stato stanziato per il restauro dell’intero complesso del vecchio ‘San Giuseppe’ nell’ambito di HOPE, il progetto di rigenerazione urbana.
Il finanziamento andrà a coprire spese per le attività laboratoriali e di educativa di strada, la formazione-lavoro e mestieri, l’accompagnamento psicologico, i tirocini di inclusione, oltre a interventi per le attrezzature, gli allestimenti e il coordinamento del progetto.
Il progetto andrà a innestarsi nell’ala ovest del blocco dell’ospedale vecchio, già avanti con i lavori di restauro. Da tempo sono stati ripristinati gli spazi dell’ex convitto degli Infermieri e della Torre dei Righi, divenuti Palazzo Leggenda, la Biblioteca delle Bambine, dei Bambini, delle Ragazze e dei Ragazzi di Empoli. All’interno sono ospitati anche l’ufficio Turistico, l’ufficio SUEV e Hub for Young, oltre a una galleria d’arte per mostre temporanee.
LE DICHIARAZIONI
“Un grosso ringraziamento alla struttura tecnica della Società della Salute – sottolinea la presidente, Francesca Giannì – che in una fase di avvicendamento tra i due mandati amministrativi è riuscita a coordinare le azioni per dar vita a un progetto così importante. Abbiamo scelto di creare un luogo centrale e polifunzionale all’interno del Comune di Empoli, che assolve un ruolo baricentrico all’interno della stessa società, non solo per andare a incidere su una realtà che ha delle esigenze educative e una pressione sociale importante, ma anche perché questa posizione ci consente di coprogettare con i soggetti del terzo settore delle attività che potranno interessare tutto l’Empolese Valdelsa. È fondamentale sottolineare che, grazie a questo finanziamento, si costituisce in pratica un Centro per tutto il territorio di competenza della Società della Salute, che poi andrà a sviluppare servizi per tutti i Comuni e a instaurare preziose sinergie con la popolazione scolastica che frequenta gli istituti superiori, di Empoli e non solo. Siamo grati, infine, al Comune di Empoli per averci messo a disposizione una struttura così importante, che rappresenta anche uno stimolo per i progetti e le prospettive future”.
“Accogliamo con grandissima soddisfazione – afferma il sindaco di Empoli, Alessio Mantellassi – il raggiungimento di un finanziamento importante per dare corpo alle attività del restaurato ex ospedale. Un luogo del cuore degli empolesi, inattivo dal 2008, ma scrigno di ricordi, belli o brutti, di tantissimi cittadini. Ridare centralità al blocco dell’ospedale è una sfida cominciata con la precedente amministrazione e che giungerà a termine ora. Sono contento che potrà accogliere i servizi della Sds, che ringrazio per la cura nella progettazione, perché affronta un tema importante, quello del futuro dei nostri giovani. Lo Spazio Multifunzionale si troverà a dialogare con Palazzo Leggenda e la biblioteca, successivamente nasceranno nuove funzioni culturali sempre nell’ospedale. Il valore che nascerà in chi frequenterà questi spazi sarà diffuso per tutta la comunità dei 15 comuni della Sds”
“Questo progetto rappresenta un passo fondamentale per il nostro territorio e per le generazioni future – spiega il vice presidente della Sds, Simone Giglioli -. Grazie a questo bando, possiamo offrire ai giovani e agli adolescenti uno spazio dove poter crescere, imparare e sviluppare le proprie competenze. Questo sarà un luogo di incontro e supporto, dove verranno affrontate le sfide legate alla dispersione scolastica, alla ricerca di lavoro e all’inclusione di chi vive situazioni di disagio o disabilità. Siamo convinti che investire nei nostri giovani sia un investimento nel futuro della nostra comunità”.
“Questo progetto – conclude il direttore della Sds, Franco Doni – ha saputo cogliere i tanti elementi positivi che la nostra Zona già attua nelle politiche per gli adolescenti e i giovani, e che grazie a queste risorse potranno trovare lo sviluppo e l’estensione che necessitano. Sarà importante farlo coinvolgendo i diretti interessati, e questo deve diventare il nostro obiettivo principale. La SdS garantirà il massimo dello sforzo organizzativo e gestionale perché il progetto abbia ricadute su tutto il nostro territorio“.
IL CONTESTO DI INTERVENTO
Il progetto parte da un’analisi del contesto sugli adolescenti e sui giovani nell’area dell’Empolese Valdarno Valdelsa: al 2022 ben 1.000 giovani tra gli 11 e i 21 anni erano seguiti dai servizi sociali della Sds, a cui si vanno a sommare altri 2.000 ragazzi che seguono percorsi di contrasto alla dispersione scolastica. Il tasso rilevato di dispersione scolastica, Bisogni Educativi Speciali e disagio sociale raggiunge il 17% sul nostro territorio, superiore alla media regionale.
GLI ATTORI DEL PROGETTO
La SdS è l’attore principale del progetto, che punta a dialogare con le istituzioni scolastiche, il Terzo Settore e l’architettura territoriale costruita per soddisfare le richieste sociali del territorio. Le azioni di sostegno al progetto consistono nel mantenere e rafforzare i legami esistenti, ma anche collegare luoghi di coordinamento già presenti per evitare sovrapposizioni e dispersione di informazioni.
LO SPAZIO MULTIFUNZIONALE
Al momento ha un nome provvisorio di ‘Spazio Multifunzionale’, ma sono già state delineate con precisione tutte le sue funzioni. Il servizio sarà aperto dal lunedì al venerdì, in orario pomeridiano. Le fasce di età individuate sono: 11-14 anni, 15-19 anni, 18-21 anni. Saranno presenti mediamente 20 ragazzi per ciascuna fascia d’età. Le attività saranno gestite in piccoli gruppi di 5-8 ragazzi, stimolando un’aggregazione per interesse, pur tutelando le specificità dell’età, e una progressiva corresponsabilizzazione in ottica di peer education (istruzione tra pari).
Il design con cui è progettato lo Spazio vede molteplici ‘aree di esperienza’, con arredi e strumentazioni flessibili e gestibili da parte dei ragazzi stessi: verrà allestita un’aula immersiva di realtà virtuale, ci saranno aree con tavoli componibili per il coding e carrelli didattici per il tinkering (una forma di apprendimento informale secondo il principio dell’imparare facendo), spazi studio in gruppo e individuali, zone di ascolto e produzione di musica e podcast, ambienti per il gioco da tavolo e per il gaming on line, ma anche una sala decompressione con divanetti, pouf e giardino interno per conversare, una splendida terrazza all’aperto per la lettura.
Sarà garantita la massima possibilità di partecipazione ai giovani con disabilità allestendo laboratori accessibili a tutti e a partecipazione aperta, con una forte impronta relazionale per favorire conoscenza reciproca, costruire legami significativi e valorizzare differenze e elementi comuni. Saranno usate tecnologie di Comunicazione Aumentativa per facilitare e aiutare a comprendere le difficoltà quotidiane dei coetanei con disabilità e, grazie anche a specifici software, lavorare su ambienti di apprendimento dove ciascuno possa insegnare qualcosa di proprio agli altri.
L’ALLESTIMENTO DELLE AULE
Al primo livello (piano terra per chi entra da via Paladini) è presente la grande sala voltata (ad uso non esclusivo dello Spazio Multifunzionale di Esperienza) con una superficie di oltre 250 mq, che sarà destinata ad accogliere convegni, workshop ed alcune performance artistiche (proiezioni di film, video & sound art, spettacoli teatrali, ecc.).
Al livello successivo intermedio, in un’area tra il primo e il secondo piano (mezzanino), sono presenti tre sale (ad uso esclusivo). La sala di sinistra (24 mq) sarà destinata ai colloqui o alle attività individuali, con una particolare cura nella scelta dei colori e degli arredi affinché l’ambiente risulti accogliente e confortevole: al suo interno saranno disposte alcune poltrone e piccoli tavoli di appoggio, un angolo sarà destinato alla possibilità di scaldare e consumare bevande (thè, tisane, ecc.) o snack da offrire a genitori o ragazze/ragazzi frequentanti lo Spazio. La sala di destra sarà destinata alla realizzazione di un’aula immersiva, inclusiva e interattiva che sia, da un lato, un luogo di didattica innovativa per ragazze e ragazzi e, dall’altro, uno strumento di lavoro con i genitori, affinché possano essi stessi calarsi in processi di apprendimento (non solo scolastici) più similari (come ambienti) a quelli dei loro figli.
La sala centrale (18 mq) sarà destinata ad attività di back office ad uso esclusivo dell’equipe. Nell’ultimo livello sottotetto si sviluppano i principali ambienti dedicati alle esperienze che offre lo Spazio Multifunzionale: la sala principale è caratterizzata da grandi finestre che si affacciano sulla città e dalle capriate in legno ottocentesche. Saranno istituite all’interno delle sale esperienza, zone di confronto e un’area proiezione.
Oltre alla sala principale, allo stesso livello, si trova una stanza per attività di gruppo di 50 mq, con un collegamento diretto ad un ampio terrazzo che si affaccia sulla corte del pozzo. Questo ambiente sarà dedicato ad attività ludiche e di socializzazione.
RAGAZZI FUORI: L’EDUCATIVA DI STRADA
Molte ore saranno dedicate anche al lavoro di strada, basato sull’accoglienza del disagio altrui in una relazione di aiuto e di promozione. La strada è spazio d’incontro e scontro di culture, socialità e scambio, offre rischi e opportunità di crescita. A supporto dell’efficacia di questo metodo, viene in soccorso il progetto HUGO, attivo da anni a Empoli e rinnovato anche per il 2025, che punta a ‘connettere’ soggetti informali della comunità. Sono previste uscite settimanali nei quartieri dove sono più presenti soggetti in condizioni socio-economiche fragili, coinvolgendoli in attività di vario tipo. Per le ragazze e i ragazzi tra i 14 e i 18 anni, si partono dai progetti attivati con le scuole superiori, legandosi anche ai locali ad alta frequentazione giovanile.
LE ALTRE ATTIVITÀ
Una delle principali attività dello Spazio sarà quella legata all’introduzione al mondo del lavoro, valorizzando le competenze presenti e l’apprendimento di nuove. Saranno promossi attività di mentoring e coaching individuale. L’attività si svolge in ambito scolastico, in raccordo con i tutor dell’orientamento, ma anche all’esterno della scuola, creando giornate informative su temi legati al mondo del lavoro, laboratori ed equipe multidisciplinari. Saranno anche occasioni per promuovere percorsi di avvicinamento alle professioni, tra un artigianato di qualità e le nuove professioni digitali. A tal proposito saranno strutturati laboratori socio occupazionali e tirocini di inclusione sociale.
Nel bando saranno presenti anche eventi per l’accompagnamento e il supporto alle figure genitoriali, l’accompagnamento psicologico dei ragazzi e la promozione dell’intelligenza emotiva (ossia la capacità di comprendere, utilizzare e gestire le proprie emozioni in modi positivi per alleviare lo stress, comunicare in modo efficace, entrare in empatia con gli altri, superare le sfide e disinnescare i conflitti), assieme all’attività di consulenza individuale per ragazze e ragazzi.
LA STORIA DELL’EX OSPEDALE ‘SAN GIUSEPPE’
Il complesso architettonico ha mantenuto la funzione sanitaria, per cui era stato fondato nel 1765, fino al 2008, quando è stato inaugurato il nuovo ospedale della città di Empoli, ubicato fuori dal centro storico, in via Boccaccio.
L’edificio gode di buone condizioni conservative: è stato oggetto di ripetuti interventi di manutenzione e di fatto ha mantenuto nel tempo una continuità d’uso. Il primo nucleo della struttura ospedaliera venne costruito inglobando il bastione delle mura cinquecentesche e le relative pertinenze.
La conformazione del fabbricato è evidentemente dettata da quella delle fortificazioni esistenti, ha pianta ad “U” e si sviluppa attorno ad un cortile chiuso su tre lati ed aperto verso sud, su via Giovanni da Empoli.
Le ali destinate alle infermerie erano unite da un corpo centrale in cui erano collocati l’ingresso dall’attuale Via Paladini e un porticato con affaccio sul cortile interno, collegati da tre vani simmetrici.
Al 1838 risale il primo ampliamento verso l’attuale via Giovanni da Empoli: le due diverse fasi edificatorie sono ben riconoscibili sia all’interno sia all’esterno e sono denunciate dal cambiamento di quota planimetrica. Tra 800 e 900 ulteriori interventi portarono al superamento dello schema ad U con l’edificazione di un corpo lineare, posto sull’antico terrapieno mediceo, lungo via Roma.
Fonte: Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link