Gli orfani dell’inceneritore fanno il gioco delle tre carte « ilTamTam.it il giornale online dell’umbria


Il Governo Meloni ha aumentato l’iva sui conferimenti in discarica al 10% al 22%.  La legge di Bilancio proposta dall’attuale Governo e approvata dalla maggioranza parlamentare guidata da Fratelli d’Italia prevede che “Per il raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica ed energetica, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici previsti nell’ambito dei documenti programmatici nonché per favorire il rispetto della gerarchia nella gestione dei rifiuti in un’ottica di economia circolare, il numero 127-sexiesdecies) alla tabella A, parte III, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, è sostituito dal seguente: «127-sexiesdecies) prestazioni di gestione, stoccaggio e deposito temporaneo, esclusi il conferimento in discarica e l’incenerimento senza recupero efficiente di energia, come definite dall’articolo 183, comma 1, lettere n), aa), bb), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, di rifiuti urbani e di rifiuti speciali di cui all’articolo 184, commi 2 e 3, lettera g), del medesimo decreto legislativo, nonché prestazioni di gestione di impianti di fognatura e depurazione”. Ciò si muove nell’ottica delle indicazioni europee per favorire una gestione sostenibile dei rifiuti e disincentivare i metodi tradizionali ancora oggi in uso nei Paesi membri, cioè le discariche e gli inceneritori e quindi tolgono uno degli incentivi fiscali di cui ancora godevano. Esistono oggi concrete alternative al conferimento in discarica o ad inceneritore per favorire il rispetto della gerarchia nella gestione dei rifiuti in un’ottica di economia circolare. Dunque che esistono sistemi alternativi all’incenerimento lo sanno anche a Roma! A Todi non l’hanno capito né Ruggiano né Fratelli d’Italia, che non hanno sentito ragioni in questi anni. 

Ruggiano, da Presidente AURI, ha continuato a conferire nelle discariche umbre i rifiuti di altre parti d’Italia ed ha aumentato il limite annuale del conferimento nelle medesime mentre spergiurava di volerle chiudere proprio grazie alla realizzazione dell’inceneritore. 

Loro, FdI & company, sono orfani di quell’impianto, lo volevano a tutti i costi, ma proprio tutti e li avrebbero imposti agli Umbri senza se e senza ma. Poi c’è un aspetto della vicenda rifiuti di cui non vogliono sentire parlare e cioè l’aumento delle tariffe della TARI a Todi e in Umbria. Già perché mentre la Tesei e Ruggiano si affrettavano ad approvare il Piano dei Rifiuti prevedendo la realizzazione del terzo inceneritore in Umbria e facendo partire l’avviso per la manifestazione d’interesse tre giorni prima delle dimissioni dalla carica di Presidente AURI, in questi anni di destra al governo dell’Umbria nulla è stato fatto per aumentare la differenziata di quelle zone della regione che sono ancora sotto il 50%. Mentre noi, gonzi tuderti, dall’avvio dell’applicazione della tariffazione puntuale siamo diventati certamente virtuosi nella quota di differenziata che garantiamo con la raccolta porta a porta, ma abbiamo anche subito un aumento dei costi di gestione che si è scaricato interamente sulle tariffe in questi anni. 

Con la logica di Ruggiano e FdI avremmo dovuto anche accollarci l’onere di un inceneritore! Magari anche ospitandolo nel nostro territorio. Cosa questa incerta, ma possibile, visto che a decidere sarebbe stato il privato che si fosse aggiudicato la concessione per la realizzazione e la gestione dell’impianto e che il Sindaco di Todi non si è mai detto contrario all’ipotesi, anzi, esistono prove della sua aperta disponibilità alla costruzione di un inceneritore nella “sua” città! 

Quindi oggi questi signori si stracciano le vesti per la mancata realizzazione di un nuovo impianto di incenerimento in Umbria e dicono agli Umbri che subiranno questa “scelta scellerata” perché forse, dal 2028 (anno in cui sarebbe stato attivato l’incenerimento con possibile quota di termovalorizzazione!) avrebbero pagato l’IVA al 10% sulla quota di rifiuti conferiti all’impianto di incenerimento. Ma fatevi una ragione del fatto che gli Umbri hanno detto no a questo Piano dei Rifiuti. L’inceneritore non è stato bocciato dai ‘cattivi sinistri’, ma dai cittadini, che con il voto hanno scelto di mandare a casa il governo regionale a guida Tesei.

Pensate semmai a come abbassare le tariffe della TARI a Todi, che dal 2018 in poi sono sempre aumentate essendo Ruggiano Sindaco di Todi e Presidente dell’AURI!

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