il ruolo del Mediatore Familiare — Istituto per lo Studio delle Psicoterapie


La riforma Cartabia, attuata con il Decreto Legislativo n. 149/2022, ha introdotto significativi cambiamenti nel diritto di famiglia, ponendo un accento particolare sulla mediazione familiare.

In un contesto giudiziario sovraccarico, questa innovazione mira a promuovere soluzioni pacifiche e condivise ai conflitti familiari, valorizzando il ruolo del mediatore familiare.

Con l’approvazione della legge delega n. 206/2021, il legislatore ha perseguito l’obiettivo di migliorare l’efficienza della giustizia italiana, introducendo il d.lgs. 149/2022.

Tra i principali interventi, il nuovo art. 473-bis.43 c.p.c. disciplina la mediazione familiare, stabilendo che essa non sia applicabile in casi di violenza domestica o di genere, garantendo la protezione delle vittime e la tutela dei minori coinvolti.

Secondo il Focus di Fiorendi (2022), il legislatore intende favorire un approccio alla separazione non conflittuale, promuovendo pratiche virtuose e soluzioni specifiche per ogni famiglia.

Il Ruolo del Mediatore Familiare

Il mediatore familiare è un professionista terzo e imparziale, che facilita la comunicazione tra le parti in conflitto per favorire accordi negoziati e condivisi.

La riforma Cartabia ha sistematizzato questa figura nel sistema giudiziario, attribuendole competenze specifiche e regolamentandone l’attività attraverso il Titolo II, Capo I-bis delle disposizioni attuative del c.p.c. (Fiorendi, 2022).

Il mediatore familiare deve possedere:

  • Conoscenze Multidisciplinari: Giuridiche, psicologiche e comunicative.
  • Formazione Specifica: Secondo la norma tecnica UNI 11644:2016, che ne definisce le competenze in ambito di diritto familiare e gestione dei conflitti.
  • Aggiornamento Continuo: Obbligo di formazione periodica, in particolare su temi come la violenza domestica (art. 12-sexies disp. att. c.p.c.).

Tra le principali responsabilità del mediatore familiare:

  • Favorire la negoziazione autonoma delle parti (Scaparro, 2018);
  • Rispettare i principi di imparzialità, segreto professionale e buona fede;
  • Collaborare con altre figure professionali, mantenendo confini chiari tra le rispettive competenze.

Aspetti Psicologici della Mediazione Familiare

La mediazione familiare non si limita alla risoluzione legale del conflitto ma affronta anche le dinamiche emotive e relazionali.

Come evidenziato dall’Associazione GeA, essa rappresenta un percorso per la riorganizzazione delle relazioni familiari, incentrato sull’interesse dei figli e sulla responsabilità genitoriale condivisa.

La separazione comporta emozioni complesse, tra cui rabbia, dolore e senso di fallimento ed il mediatore ha il compito di:

  • Ridurre la conflittualità tra le parti;
  • Supportare la riorganizzazione del rapporto genitoriale;
  • Garantire un ambiente neutrale e rispettoso.

Per realizzare i suddetti compiti, il mediatore utilizza strumenti quali:

  • Ascolto Attivo: Per facilitare la comunicazione empatica;
  • Ristrutturazione Cognitiva: Per superare schemi conflittuali rigidi;
  • Gestione delle Emozioni: Per favorire il confronto costruttivo.

Benefici della Mediazione Familiare

La mediazione familiare offre numerosi vantaggi rispetto al contenzioso giudiziale:

  • Riduzione dei tempi e dei costi: Evitando lunghi procedimenti legali (ISTAT, 2023).
  • Qualità delle relazioni: Favorisce una migliore cooperazione tra i genitori (Vendramini, 2022).
  • Tutela dei minori: Minimizza gli effetti negativi della separazione sul benessere psicologico dei figli.

Come sottolineato da Fiorendi (2022), la mediazione familiare non sostituisce il processo legale ma si integra con esso, contribuendo a una gestione più umana e personalizzata dei conflitti familiari e la riforma Cartabia ha valorizzato questo servizio come strumento essenziale per la gestione dei conflitti.

Il mediatore familiare, con la sua formazione multidisciplinare e la sua capacità di facilitare il dialogo, rappresenta una risorsa cruciale per il benessere delle famiglie.

La collaborazione tra professionisti legali e mediatori, unitamente a una maggiore diffusione della cultura della mediazione, può contribuire a un sistema di giustizia più umano ed efficace.

Se vuoi approfondire l’argomento e ti piacerebbe lavorare nel settore, a breve avrà inizio il Master in Criminologia e Psicologia Giuridica organizzato dall’Istituto per lo Studio delle Psicoterapie, che fornisce una preparazione completa riguardo l’applicazione delle scienze psicologiche nel contesto giuridico.

Questo Master rappresenta un’ottima opportunità formativa, offrendo la possibilità di numerosi sbocchi professionali in ambito forense, civile e penale.

Iscriviti e trasforma la tua passione nel lavoro dei tuoi sogni!

Dott.ssa Graziana Bianco

Dott.ssa Cristina Colantuono

Riferimenti Bibliografici

Associazione GeA. (2022). Linee guida sulla mediazione familiare. Milano.

Fiorendi, M. (2022). L’identità professionale del mediatore familiare: le novità della riforma. Il Familiarista.

ISTAT. (2023). Rapporto sullo stato delle famiglie italiane. Roma.

Ministero della Giustizia. (2022). Guida alla riforma Cartabia. Roma.

Scaparro, F., & Vendramini, C. (2018). Pacificare le relazioni familiari: Tecniche ed esperienze di mediazione familiare. Trento.

Vendramini, C. (2022). La mediazione familiare nella riforma Cartabia: Casi e prospettive. Milano.

Riferimenti Normativi

  • Decreto Legislativo n. 149/2022
  • Legge delega n. 206/2021
  • Art. 12-bis e seguenti delle disposizioni attuative del c.p.c.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link