“Necessario un confronto senza pregiudizi con la Magistratura”
Continua….
La Camera Penale di Locri “Giuseppe Simonetti” interviene nel dibattito sulla riforma della giustizia, sottolineando l’importanza di un confronto senza preconcetti con la Magistratura. In una nota, l’associazione forense chiarisce la propria posizione, esprimendo il proprio punto di vista sulla separazione delle carriere e sulle recenti dichiarazioni della magistrata reggina, la dottoressa Greco.
“Non siamo stati presenti alla manifestazione del 27 febbraio in occasione dello sciopero dei magistrati non perché la nostra presenza fosse necessaria, essendo ben rappresentati dal Presidente della Camera Penale di Reggio Calabria, ma semplicemente perché non siamo stati invitati, così come non lo sono stati Locri e Palmi” afferma la nota. Tuttavia, la Camera Penale di Locri ritiene doveroso intervenire nel dibattito, avendo seguito con attenzione le parole della dottoressa Greco sulla riforma della separazione delle carriere e sul ruolo dell’avvocatura.
“Il primo punto da affrontare riguarda la cosiddetta ‘cultura della giurisdizione’, concetto astratto che viene spesso utilizzato per giustificare il mantenimento dell’attuale assetto senza una reale volontà di discuterne il merito. La Magistratura, per lungo tempo, ha evitato di argomentare su questo principio, limitandosi a brandirlo come uno strumento per respingere ogni proposta di cambiamento. Tuttavia, il sistema processuale italiano ha subito profonde trasformazioni nel corso del tempo, e il riferimento all’assetto vigente alla fine del fascismo non costituisce una motivazione sufficiente per opporsi alla riforma”.
Un altro aspetto centrale della discussione riguarda la presunta volontà della politica di assoggettare la Magistratura al potere esecutivo. “Questo argomento viene spesso utilizzato in modo pretestuoso per ostacolare la riforma, senza considerare che il Disegno di Legge prevede un Consiglio Superiore della Magistratura separato per i Pubblici Ministeri, offrendo così una maggiore garanzia di autonomia”. La Camera Penale evidenzia inoltre come il dibattito su questo tema sia spesso viziato da posizioni ideologiche e non da un’analisi concreta delle criticità del sistema attuale.
La nota prosegue affrontando la questione della separazione tra giudice e pubblico ministero. “Il sistema accusatorio impone che il giudice sia terzo ed equidistante tra le parti, mentre oggi il pubblico ministero risulta più vicino all’organo giudicante, generando un’inevitabile distorsione. La difesa di questa situazione con argomentazioni complesse e poco chiare appare sempre più simile a un esercizio retorico privo di fondamento logico”.
Infine, la Camera Penale di Locri critica lo sciopero del 27 febbraio, interpretandolo come un tentativo di influenzare il potere legislativo, anziché come una legittima forma di dissenso sindacale. “La separazione dei poteri prevista dalla Costituzione italiana implica che sia il Parlamento a determinare le riforme in materia di giustizia, e non un potere giudiziario che tenta di condizionarne le scelte con mobilitazioni di natura politica”.
La nota si conclude con un appello al dialogo: “Non vogliamo credere che l’opposizione alla riforma sia dettata solo dalla questione del sorteggio dei componenti del CSM, ma piuttosto dalla volontà di mantenere un’influenza indebita sulla politica. Per questo riteniamo fondamentale un confronto senza pregiudizi tra avvocatura e magistratura, nell’interesse di una giustizia realmente equa e indipendente”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link