TRIBUNALI ABRUZZO: SCONTRO SU RISCHIO CHIUSURA. MARSILIO, “PARLERO’ CON PREMIER E MINISTRO” | Notizie di cronaca


L’AQUILA – La vicenda della chiusura dei Tribunali minori, definiti sub provinciali, in odore di chiusura da anni alla luce di una riforma ancora mai attivata, ha causato un duro scontro tra parlamentari e consiglieri regionali di centrodestra e centrosinistra: in particolare, le polemiche sono divampate con una lunga serie di note stampa dopo la riunione, convocata dal presidente, Marco Marsilio, di FdI, che si è svolta oggi all’Aquila.

Il vertice si è tenuto nel pomeriggio a Palazzo Silone, sede della Giunta regionale, convocato su richiesta del Coordinamento per la Salvaguardia dei tribunali abruzzesi per affrontare il futuro dei quattro presidi di giustizia a rischio chiusura: Avezzano e Sulmona (L’Aquila), Lanciano e Vasto (Chieti). Presenti anche i sindaci e i presidenti degli Ordini degli avvocati delle quattro città interessate.

“La questione dei tribunali non provinciali resta una priorità nell’agenda della Regione e dei nostri rappresentanti in Parlamento. È necessario un impegno unitario per scongiurare la chiusura e garantire ai cittadini un servizio essenziale e per questo coinvolgerò Parlamento e Governo nazionale. Continueremo a portare avanti una battaglia condivisa, affinché venga riconosciuta la specificità del nostro territorio e il valore strategico di questi presidi di giustizia”, ha detto il Marco Marsilio.

“L’incontro ha rappresentato un momento di confronto fondamentale per strutturare un’azione istituzionale coesa, che coinvolga anche il Governo e il Parlamento, al fine di ottenere soluzioni concrete per il mantenimento dei tribunali abruzzesi – ha aggiunto – Ho raccolto le sollecitazioni e confermo il mio impegno per arrivare a una soluzione definitiva”.

“Ora tornerò a interloquire con il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni per individuare lo strumento migliore per garantire il loro futuro. Sono fiducioso nel percorso avviato, perché ha fondamenta solide e non ci sono condizioni che giustifichino passi indietro rispetto al lavoro fatto finora. Anche noi viviamo con urgenza questa vicenda e comprendiamo le preoccupazioni espresse. Farò ulteriori passi avanti, rafforzato dalla mobilitazione unanime e coesa di tutto il territorio, che ringrazio. È questa unità di intenti che deve continuare a sostenerci nella battaglia per la difesa dei tribunali abruzzesi”.

FINA E DI GIROLAMO: “RIUNIONE IMBARAZZANTE”

“Una riunione imbarazzante”: così i senatori Gabriella Di Girolamo del Movimento 5 Stelle e Michele Fina del Partito democratico bollano il vertice sul futuro dei quattro tribunali abruzzesi.

“Avevamo accolto con soddisfazione e alte aspettative l’invito alla riunione indetta per questo pomeriggio dal presidente Marsilio sulla annosa vicenda riguardante la chiusura dei tribunali abruzzesi”, scrivono. “Contavamo di avere notizie sulla proroga e sulla legge, tante volte annunciata, per la definitiva tenuta in vita delle sedi di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto: niente di tutto questo. Ci siamo ritrovati in una riunione imbarazzante durante la quale non si è comunicato nulla di nuovo, se non ulteriori promesse di sollecitazioni al Governo nazionale”.

“Alla precisa domanda degli ordini professionali e dei sindaci presenti sulla definizione dei tempi non c’è stata alcuna risposta: si è avuta la netta sensazione che si stia pestando l’acqua nel mortaio nel mentre si avvicina il termine del 31 dicembre e con esso la definitiva chiusura”.

Poi ancora: “Unica voce singolare quella dell’avvocato d’ufficio del Governo, candidato a sindaco per il centrodestra della città di Sulmona, Luca Tirabassi, che ha dimostrato una volta di più quanto prediliga la sua personale campagna elettorale alla battaglia per il territorio e per il Tribunale di Sulmona. Da strenuo difensore della sua parte politica si è avventurato in un comizio a difesa del Governo Meloni, ignorando che nell’occasione il suo ruolo avrebbe imposto anzitutto la difesa degli interessi dell’ordine che presiede e la volontà di tenere unito il fronte territoriale. Invece si è avventurato in una polemica sul passato, ignorando tra l’altro che l’originaria riforma della geografia giudiziaria è stata votata dai parlamentari la 16ª legislatura, compresi gli Onorevoli del PdL Giorgia Meloni e Marco Marsilio. Ormai, come avevamo ampiamente previsto, la confusione dei ruoli in Tirabassi regna sovrana”.

“Insomma, dopo la riunione odierna a Palazzo Silone, la preoccupazione è crescente e sempre più giustificata: se un Presidente di Regione chiama sindaci, ordini professionali e parlamentari ad un vertice è giustificato aspettarsi un annuncio decisivo e la comunicazione di una determinazione del Governo rilevante. E invece siamo di nuovo con un pugno di mosche tra le mani. Noi non abbandoneremo la battaglia e continueremo a chiedere al Governo e alla Regione di rispondere delle loro responsabilità”.

D’ALFONSO: “MARSILIO CONVOCA RIUNIONE PER NON DIRE NULLA”

“Il presidente Marco Marsilio poteva organizzare in una sala da tè la riunione odierna sui tribunali d’Abruzzo. D’altronde è stato un ameno incontro ricreativo, senza alcun contenuto né aggiornamento di merito”.

Lo scrive in una nota il deputato Pd Luciano D’Alfonso commentando la riunione sa Palazzo Silone.

“Definire la riunione interlocutoria è persino generoso per un presidente di Regione che vanta rapporti preferenziali con il governo centrale ma che non è in grado di portare a casa una proroga, figuriamoci la riforma della geografia giudiziaria. I parlamentari abruzzesi e le istituzioni regionali per oltre dieci anni hanno garantito la proroga dei tribunali sub-provinciali, solo oggi la filiera di Fratelli d’Italia ovunque al potere è incapace di tutelare territorio e servizi”.

“Un potere sterile, evidentemente, un potere che non è, ovvero che non può. Impotente. Ora, secondo gli impegni assunti da Marsilio, dovremmo attendere novità nelle prossime settimane, ma il tempo è contro di noi e dobbiamo continuare a tenere alta la battaglia in difesa della giustizia di prossimità. Anche per questo ho evitato l’insidia di perdere tempo oggi e mi sono messo subito al lavoro”.

“Già nei prossimi giorni proporremo in Parlamento, con tutti i colleghi disponibili, ulteriori emendamenti per garantire sopravvivenza ai Palazzi di Giustizia di Avezzano, Vasto, Sulmona e Lanciano vista l’inerzia della destra di governo regionale e nazionale”, conclude D’Alfonso.

LA RACCOLTA FIRME E LO SCONTRO

La riunione è andata in scena dopo ore di scontro politico.

A parlare è stato proprio il senatore del Partito democratico Michele Fina, annunciando una raccolta firme popolare: “Passano giorni e settimane ma della promessa norma per salvare i tribunali abruzzesi non si vede l’ombra. Chiediamo al Governo della Meloni e alla Regione di Marsilio di svegliarsi e dare immediatamente risposta alle legittime rivendicazioni del mondo della Giustizia e dei territori”.

Il primo a replicare è stato il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale Massimo Verrecchia: “Fina eviti di sprecare l’inchiostro, perché qui nessuno dorme”. Quindi la prima promessa di giornata: “Si procederà con la proroga se non ci sarà tempo necessario di provvedere alla revisione della geografia giudiziaria nell’immediato e rimandiamo dunque al mittente le strumentalizzazioni messe in atto dalla sinistra”.

Poi si sono aggiunti i parlamentari abruzzesi dello stesso partito di Verrecchia.

“I tribunali non sono a rischio e, come più volte chiarito, si sta lavorando a un problema che persiste da tredici anni e che Fina non è riuscito a risolvere nei quattro anni trascorsi al ministero della Giustizia”, si legge nella nota di Etelwardo Sigismondi, Guido Liris Guerino Testa. “Abbiamo sempre sostenuto che la giustizia di prossimità è un valore e lo dimostreremo con la salvezza definitiva dei tribunali”.

Infine è arrivato il deputato della Lega Alberto Bagnai, rassicurando tutti: “Il Governo è assolutamente intenzionato a salvare i tribunali abruzzesi e, se sarà necessario, a rifare anche la proroga. Al Ministero c’è già un testo pronto, che coinvolge anche altre Regioni in cui si prevedono aperture. Contestualmente verrà proposta una legge delega per rivedere la geografia giudiziaria dell’intero Paese”.

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