Un deficit di 30mila euro quello con cui l’Ente manifestazioni Pescaresi chiude l’anno. Ente che ha sborsato complessivamente 98mila euro (compresa la Tari) nel 2024 a fronte di 38mila di incassi con parte dello stesso recuperato grazie ai finanziamenti arrivati che hanno consentito di uscire dalla fase di emergenza. Il punto lo ha fatto in commissione Controllo e garanzia l’amministratore unico dell’Emp chiamato proprio a risanarlo, Angelo Valori, che come fatto nei giorni scorsi è tornato a rimarcare il fatto che i costi di gestione per auditorium Flaiano e teatro d’Annunzio (tra l’altro inagibile, ma per una Tari che ha comunque incluso le spese inerenti gli spazi che lo circondano), non hanno consentito di avere quell’attivo atteso e che, sottolinea, si sarebbe potuto raggiungere.
Una commissione quella convocata dal presidente Paolo Sola (M5s) in cui si è parlato non solo di Funambolika che quest’anno proprio per l’impossibilità di utilizzare il teatro dovrà rinunciare al Gran galà du cirque che forse avrà una versione natalizia, ma anche di quel piano di risanamento e rilancio, termine quest’ultimo particolarmente caro a Valori, dell’Emp, oltre che del Pescara Jazz già pronto a presentarsi per l’edizione 2025 con la conferenza stampa che si potrebbe tenere già nel corso del mese di marzo, ma che quest’anno ha avuto, ha fatto sapere l’amministratore dell’Ente, una drastica riduzione del finanziamento da parte della Regione: 7mila euro a fronte dei 75mila dell’anno scorso.
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Una fotografia quella scattata da Valori che prende le mosse dai numeri già forniti nei giorni scorsi quando aveva annunciato che proprio per la gestione delle strutture chiudere in attivo sarebbe stato impossibile, e che qualche informazione in più l’ha fornita su quel piano di risanamento che si sarebbe dovuto avere a gennaio, ma che dovrebbe ormai essere prossimo e di cui poi si dovrà discutere. Un piano che prevede anche la richiesta di un prestito, possibilità questa paventata in una precedente commissione Controllo e garanzia, da chiedere al Comune con richiesta già avanzata, per 120mila euro.
L’Ente negli ultimi anni, ha rimarcato quindi Valori, “ha perso decine di migliaia di euro nel gestire l’auditorium” ed è per questo che nel piano di risanamento tra le proposte c’è quella di far sì che se lo stesso tenga la gestione, i costi energetici (quindi le bollette) facciano capo al Comune che ne è proprietario da quando proprio dall’Emp lo ha avuto così come il teatro con la cessione quindi, ha rimarcato, di due beni del valore complessivo nel 2018 di 3 milioni e 800mila euro. Comune cui tramite Pescara Multiservice si chiede anche di occuparsi della questione “pulizia” in senso esteso.
Il Funambolika che per il 2025 rinuncia al Gran galà du cirque ma non alla qualità dell’evento, ha tenuto a precisare il direttore artistico Raffaele De Ritiis, dimostra poi come la mancanza del teatro d’Annunzio pesi, ha rimarcato lo stesso Valori. Questo perché “la maggior parte dei finanziamenti è privato nel senso che arriva dai cittadini” e dunque da quello sbigliettamento che non c’è stato nel 2024, di certo non ci sarà nel 2025 e che forse potrebbe tornare nel 2026 se davvero il teatro riaprirà.
Di qui anche l’intenzione, altro elemento che in quel piano a quanto pare c’è, quello di cercare qugli sponsor privati che mancano e su questo “dobbiamo impegnarci”, ha sottolineato il direttore artistico annunciando che sul versante pubblico un discorso di partecipazione, sebbene in modo informale, sia stato avviato con l’università. Un po’ indietro si è, lo ha ammesso, “ma le cose da fare sono tante”. Tra le altre volontà di Valori anche quella, pure questa ribadita, di rifondare con una nuova forma e con un altro nome l’associazione Amici dell’ente aprendo proprio alla partecipazione degli stakholder del territorio. Di tutto, insomma, si parlerà quando quel piano ci sarà e i giorni ormai dovrebbero essere pochi per averne totale contezza.
C’è poi il Pescara Jazz su cui pure Valori si è voluto soffermare parlando di quei finanziamenti che sono aumentati a livello ministeriale, ma diminuiti a livello regionale con la notizia arrivata “solo”, ha sottolineato, il 30 dicembre.
Un finanziamento passato da 75mila a 7mila euro a fronte di un evento che nel 2008 tra fondi nazionali e non poteva contare su 400mila euro di sostegno, ha rimarcato. Un bilanciamento c’è perché dai 33mila euro di fondi nazionali si è passati ai 114 garantiti quest’anno, ma il totale con i 7mila porta a un finanziamento complessivo per il 2025 di 121mila euro a fronte di un 2024, ha spiegato, in cui il totale era di 170mila euro: 96mila di fondi ministeriali e 75mila, come detto, di fondi regionali. “Se la Regione avesse previsto 40-50mia euro in più – ha detto ancora Valori – avremmo avuto un ulteriore attivo utile ad abbassare le perdite pregresse che sono il vero fardello dell’Ente”.
Nello storico della gestione dunque, questa la posizione reiterata, i problemi di oggi per l’amministratore unico dell’Emp che presenta un piano, ha concluso, “in cui sono state suddivise le risorse necessarie a sostenere gli eventi di quest’anno e quelle che fanno riferimento ai debiti passati”.
Diversi i quesiti postigli durante la seduta compreso quello di Massimiliano Di Pillo (Pettinari sindaco) che ha chiesto contezza di quell’accesso agli atti non ancora concesso e che, ha assicurato Valori, sarà presto soddisfatto.
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