Dieci approcci per una maggiore accettazione della transizione energetica: la creazione di valore a livello locale e la partecipazione della cittadinanza in primo piano | Heinrich Böll Stiftung | Paris | France


Per il successo della transizione energetica è necessario il sostegno attivo di grandi porzioni della società. Nella transizione verso l’approvvigionamento di energie rinnovabili come componente centrale della trasformazione, i Comuni hanno un ruolo speciale da svolgere, poiché è qui che vengono attuati i progetti concreti per le energie rinnovabili (FER), che diventano quindi immediatamente sperimentabili.

Negli ultimi anni, la questione dell’accettazione sociale è rivelata sempre più importante. Soprattutto a livello comunale, continuano a manifestarsi conflitti legati ai progetti energetici locali. Un approccio fondamentale per lo sviluppo di soluzioni accettabili è rappresentato dalle opportunità di partecipazione per Comuni e cittadinanza, sia in termini di pianificazione e approvazione, sia in termini di partecipazione economica. Di seguito illustreremo dieci risultati che sono emersi dal nostro progetto “Lo studio empirico del nesso tra creazione di valore regionale, modelli di partecipazione e accettazione nella transizione energetica (ReWA)”.

1. Il coinvolgimento di Comuni e popolazione negli impianti FER garantisce la permanenza a livello locale del valore creato

2. La comunicazione mirata degli obiettivi e dei progetti crea trasparenza

3. Avvalersi delle occasioni di partecipazione durante la pianificazione e l’approvazione

4. I Comuni possono spesso attivarsi autonomamente

5. Partecipazione attiva: partecipare in prima persona, istituire una società

6. Partecipare per conto di altre persone: richiedere l’energia cittadina

7. Creare un accesso a bassa soglia alle offerte di partecipazione finanziaria

8. Sfruttare lo slancio per ulteriori attività

9. Comunicare in modo trasparente gli impatti locali a valore aggiunto

10. Sostenere i Comuni nel loro ruolo di progettisti

Riassunto


1. Il coinvolgimento di Comuni e popolazione negli impianti FER garantisce la permanenza a livello locale del valore creato.

Le opportunità di partecipazione sono un fattore determinante per migliorare l’equità procedurale e distributiva percepita in relazione ai progetti locali orientati alle energie rinnovabili. La pianificazione e l’approvazione, che creano trasparenza e consentono la co-creazione attraverso informazioni tempestive, favoriscono l’equità procedurale. La partecipazione economica permette un rapporto costi-benefici equilibrato: oltre ai benefici inizialmente invisibili nel risparmio di CO2, nella regione si genera un valore aggiunto visibile e tangibile.

La co-creazione individuale e il beneficio diretto rafforzano il legame positivo e l’identificazione con il progetto locale a favore delle energie rinnovabili, assicurando così la permanenza locale del valore creato, chiarendo la relazione personale e consentendo di sperimentare l’efficacia collettiva, ovvero la capacità di promuovere tendenze lungimiranti e all’insegna della sostenibilità all’interno della comunità. In questo modo è possibile ottenere effetti positivi per l’accettazione locale; si tratta quindi di un percorso che dovrebbe essere intrapreso attivamente.

2. Una comunicazione mirata degli obiettivi e dei progetti crea trasparenza

Il presupposto per una partecipazione attiva di Comuni e cittadinanza alla transizione energetica è innanzitutto la decisione di voler intervenire e sviluppare insieme una visione e obiettivi concreti. Ciò può avvenire anche attraverso un processo interattivo e partecipativo, secondo il motto: “Come vogliamo attuare la transizione energetica sul nostro territorio?” Partendo da questa base è poi necessario cercare attivamente e in modo mirato informazioni su quali progetti FER potrebbero essere adatti per il comune (o il quartiere) e con quali opportunità di partecipazione. Le opportunità di consulenza presso agenzie specializzate ed energetiche o anche strumenti quali il calcolatore online del valore aggiunto per le energie rinnovabili, rappresentano delle importanti proposte di sostegno. Altrettanto utile è l’apprendimento basato sull’esempio concreto di altri Comuni nel senso di un approccio peer-to-peer: le storie di successo dei Comuni che hanno già realizzato efficacemente progetti in materia di energie rinnovabili possono sia ispirare e motivare, sia fornire importanti indicazioni su quali passi compiere e su come affrontare le sfide.

3. Avvalersi delle occasioni di partecipazione durante la pianificazione e l’approvazione

La corretta comunicazione e la partecipazione efficace non sono semplici da conseguire. Esse devono infatti essere pianificate allo stesso modo dei progetti tecnici e richiedono competenze e risorse temporali e finanziarie. Affinché la partecipazione alla pianificazione e all’approvazione abbia un effetto positivo, le strutture devono essere adattate di conseguenza: risorse umane sufficienti e proposte di formazione e perfezionamento sensibilizzano gli attori comunali sulla necessità della partecipazione e permettono loro di dare il via a una partecipazione di alta qualità (se necessario con supporto esterno, cfr. punto 10).

In questo modo è possibile alleviare le paure e le incertezze esistenti a livello amministrativo e approfondire la comprensione di prospettive diverse e critiche. Ad esempio, non tutte le voci critiche sono al contempo “avversarie delle energie rinnovabili” né ogni persona ha le stesse esigenze di comunicazione. Anche le procedure formali apparentemente rigide offrono dei margini di manovra, a partire dalla diffusione tramite annunci per poi passare alla pianificazione delle energie rinnovabili fino agli appuntamenti per le audizioni: tutte queste fasi possono potenzialmente essere rese più trasparenti e orientate alle esigenze. In questo modo, la partecipazione al dialogo offre l’opportunità di contribuire con conoscenze specifiche locali, suscitando l’interesse delle persone in merito a progetti locali per le energie rinnovabili.

4. I Comuni possono spesso attivarsi autonomamente

I Comuni hanno già prerequisiti notevolmente migliori per gestire la partecipazione con le proprie apposite aree operative: un’importante fonte di reddito derivante dalle aree operative sono i rispettivi canoni d’affitto, che vengono negoziati per vent’anni e per lo più in base alla situazione dei ricavi. Allo stesso tempo, si può chiarire ai progettisti interessati che la cessione delle aree è auspicabile solo in caso di adozione di modelli di partecipazione adeguati. In considerazione della necessità di un processo trasparente e significativo di transizione energetica locale, i Comuni possono rispondere in modo mirato ad altre preoccupazioni della popolazione rilevanti per l’accettazione della pianificazione.

5. Partecipazione attiva: partecipare in prima persona, istituire una socie

I Comuni possono anche fondare autonomamente una società di progettazione o di gestione, se hanno a disposizione aree operative proprie. Tuttavia, al tempo stesso devono avere i mezzi finanziari per tali investimenti. Nella misura in cui questi sono sotto controllo di bilancio, dipendono dalla collaborazione delle autorità di vigilanza finanziaria. Se questi margini di manovra possono essere utilizzati come possibilità di controllo, dalle entrate di locazione e dalle partecipazioni agli utili derivanti dalla comproprietà della società operativa risultano ulteriori fonti di reddito oltre alle entrate comunali dell’imposta sulle attività produttive.

Per la partecipazione della cittadinanza sono disponibili le opzioni descritte al punto 6. Oltre alla progettazione attiva, mediante questa forma intensiva di iniziativa, il comune ha in mano anche le strategie di comunicazione e può quindi garantire che le offerte di partecipazione siano percepite e possano essere positivamente accettate.

6.Partecipare per conto di altre persone: richiedere l’energia cittadina

Che si tratti di iniziative di progetto personali, di aree messe a disposizione o anche solo di un attore nella pianificazione, i comuni dovrebbero richiedere opzioni di partecipazione per cittadini e cittadine ovunque possibile. Insieme a loro, è possibile stabilire quali sono i modelli di partecipazione desiderati. Oltre alla (co)proprietà degli impianti energetici cittadini, è possibile combinare anche altri modelli per raggiungere una parte maggiore della popolazione locale.

Non tutta la cittadinanza nutre interesse per una partecipazione di tipo cooperativo o per altri modelli con un certo rischio imprenditoriale. Qui vengono presi in considerazione i formati di partecipazione indiretta tramite prestiti subordinati, buoni di risparmio o tariffe elettriche agevolate1. Queste ultime sono cofinanziate in misura proporzionale dall’operatore FER, sono limitate a una regione con un chiaro riferimento territoriale all’impianto FER. Ciò offre quindi la possibilità di costruire un marchio di energia elettrica regionale con il quale la popolazione può identificarsi e collegare direttamente il proprio consumo di energia elettrica alla produzione locale di energia elettrica.

7. Creare un accesso a bassa soglia alle offerte di partecipazione finanziaria

Sia per le partecipazioni dirette alla proprietà che per le opportunità di risparmio indirette, le soglie di accesso dovrebbero essere mantenute quanto più basse possibile. Ciò include un’offerta completa di informazioni e consulenza. I contratti tipo e le spiegazioni su importanti questioni progettuali possono ridurre le incertezze in tempo utile. Per l’attuazione concreta, tuttavia, si raccomandano anche importi di deposito minimi più bassi possibili, ad esempio per offrire opzioni di partecipazione anche alle famiglie a basso reddito. In questo senso, le tariffe elettriche scontate sono particolarmente efficaci, in quanto non è necessario alcun capitale iniziale.

8. Sfruttare lo slancio per ulteriori attività

Nei Comuni con modelli di partecipazione efficaci, la popolazione mostra chiaramente la volontà di partecipare finanziariamente ad altri impianti FER anche in futuro. Se si raggiunge il più ampio tasso di partecipazione possibile nella popolazione, è possibile ottenere lo slancio per ulteriori attività di protezione del clima. Ciò non comprende solo ulteriori progetti nell’ambito delle energie rinnovabili, ma anche approcci intersettoriali, concetti di mobilità o misure per l’efficienza, ad esempio in imprese commerciali/industriali o nella riqualificazione energetica degli edifici. Tutti questi aspetti dovrebbero essere opportunamente combinati e presi in considerazione in una visione comune più ampia. In questo modo, se necessario, si possono attivare aree in cui vi è una necessità di trasformazione ancora maggiore.

9. Comunicare in modo trasparente gli impatti locali a valore aggiunto

Gli impatti a valore aggiunto ottenuti dai progetti FER possono quindi sprigionare il loro effetto positivo sull’accettazione se sono riconoscibili in qualsiasi momento come fonte di creazione di valore. Di conseguenza, è necessaria una comunicazione mirata sugli effetti benefici degli impianti FER per rafforzare questa percezione. È cruciale comunicare in modo trasparente e periodico quali rendimenti sono stati generati e come sono stati utilizzati. Ciò può avvenire tramite cartelli informativi e avvisi sugli impianti stessi, ad esempio, visualizzando i rendimenti energetici attuali, mensili o annuali, i risparmi di CO2, gli impatti a valore aggiunto, ecc. Una rappresentazione consapevole dei contributi che i ricavi dei progetti FER forniscono alle infrastrutture, alle misure per l’efficienza o anche alla riduzione del debito comunale, rende gli effetti positivi tangibili e comprensibili e contribuisce a una maggiore accettazione.

10. SSostenere i Comuni nel loro ruolo di progettisti

Per poter svolgere adeguatamente il loro importante ruolo nella transizione energetica, i Comuni dovrebbero essere ulteriormente sostenuti e incentivati dal governo federale e dai Länder. Ciò contempla la creazione di opportunità di dialogo e di moderazione per lo svolgimento di partecipazioni; a livello locale esistono già buoni esempi di tali opportunità in alcuni stati federali (ad es. Baden-Württemberg e Assia). I programmi di sostegno, come i responsabili della protezione del clima o della transizione energetica, vanno nella stessa direzione, ossia mirano a creare strutture in loco e a mettere a disposizione risorse umane adeguate.

A livello gestionale, la pianificazione intercomunale e la cooperazione dovrebbero essere promosse ancora di più, soprattutto nelle zone rurali, affinché le risorse vengano messe in comune e si creino sinergie, poiché la creazione di valore trascende i confini comunali. Inoltre, a livello normativo, le possibilità giuridiche dovrebbero essere migliorate anche per i comuni finanziariamente deboli o sotto controllo di bilancio, in modo che possano anche partecipare economicamente a progetti per le energie rinnovabili o beneficiare delle possibilità di creazione di valore.

Riassunto

I risultati del progetto di ricerca ReWA dimostrano che vi sono molte buone ragioni e modalità appropriate per i comuni di partecipare attivamente alla transizione energetica. Oltre alla creazione di valore regionale, che promuove l’accettazione della transizione energetica in sé, anche una comunicazione efficace ha un ruolo importante da svolgere per rendere i benefici percepibili e tangibili per la popolazione. Tuttavia, non esiste una ricetta, dato che ogni comune è diverso. La possibilità di organizzare la transizione energetica locale con adeguati piani di partecipazione basati sui propri punti di forza e sulle proprie esigenze costituisce sempre una sfida.


 Ecco come è possibile creare tariffe elettriche agevolate: 


La versione originale di questo articolo è stata pubblicata sul sito: www.boell.de



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