Più tempo per il Salva Milano. Rinviati i termini per la presentazione degli emendamenti in commissione al Senato




Ultim’ora news 11 marzo ore 17


Il Senato prende più tempo sul Salva Milano. A Palazzo Madama la commissione Ambiente ha deciso di rinviare il termine per la presentazione degli emendamenti al provvedimento di interpretazione autentica che sarebbe scaduto domani, mercoledì 12 marzo, alle ore 12. Al momento, una nuova data non è ancora però stata identificata.

Il presidente della commissione Claudio Fazzone (Forza Italia) ha spiegato che si è deciso di «sospendere il termine in attesa che venga convocato, probabilmente per la prossima settimana, un nuovo ufficio di presidenza della Commissione che dovrebbe indicare un nuovo termine». Fazzone ha evidenziano, inoltre, che «la decisione è stata presa insieme da tutti i gruppi parlamentari».

Il motivo del rinvio

Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari di maggioranza, il rinvio è legato alla richiesta ufficiale presentata dal Movimento 5 stelle di rinviare gli emendamenti. Il ruolo dell’ufficio di presidenza sarà di decidere se e in caso entro quale data sarà possibile presentare ancora modifiche al testo attuale. Il giorno per la convocazione del nuovo ufficio di commissione non è ancora stato ufficialmente indicato, ma è probabile che si terrà tra martedì e mercoledì prossimo (18-19 marzo).

«Il rinvio del termine degli emendamenti sul Salva Milano è il preludio a un altro rinvio sine die, come avevamo scritto al presidente Fazzone» hanno spiegato i parlamentari pentastellati Gabriella Di Girolamo, Elena Sironi e Agostino Santillo, che ribadiscono la «forte necessità di cestinare definitivamente una legge sbagliata, illegittima ed estremamente pericolosa». Secondo il M5s le cronache giudiziarie e politiche di questi giorni a Milano dimostrano che «sull’urbanistica bisogna legiferare in maniera opposta rispetto a quanto fatto finora, partendo dagli interessi dei cittadini e non da quelli degli speculatori del mattone». Per il Movimento «la battaglia non termina qui, visto che troppi partiti tra maggioranza e opposizione continuano a strizzare l’occhio a quel testo».

La norma e le inchieste della Procura di Milano

Il provvedimento, già votato lo scorso novembre dalla Camera, è al centro di polemiche dopo le inchieste giudiziarie in corso sui presunti abusi edilizi nel capoluogo meneghino. Alla stesura della legge sembrano infatti aver contribuito funzionari oggi indagati e la sua approvazione andrebbe a sbloccare progetti su cui si indaga anche per reati di corruzione. Il Ddl, così come attualmente scritto, andrebbe a regolarizzare la prassi urbanistica che si è sviluppata a Milano e che la procura contesta come abuso edilizio.

La settimana scorsa, dopo l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari dell’ex dirigente del Comune di Milano Giovanni Oggioni, l’amministrazione del capoluogo meneghino sembrava aver preso le distanza dal provvedimento, sottolineando che non ci fosse più la «necessità di proseguire nell’iter di approvazione della proposta di legge». Lunedì 10 marzo il primo cittadino di Milano parlando in consiglio comunale ha però ritrattato, sottolineando che la comunicazione della scorsa settimana «era un atto dovuto ma non una resa» e rimettendosi alle volontà del parlamento.

La Lega chiede una commissione speciale sull’urbanistica

Secondo i consiglieri della Lega al Comune di Milano «urge una commissione speciale per fare chiarezza su quanto accaduto, come meritano i cittadini». Da qui l’idea di «presentare una proposta di delibera per istituire una commissione consiliare che possa lavorare sia sull’indagine di quanto sta accadendo nella città, sia per fare delle proposte per sbloccare la situazione di totale stallo».

Con la richiesta di istituzione della commissione speciale, a prima firma Silvia Sardone e condivisa con tutto il gruppo consiliare, la Lega vuole «portare alla luce ogni aspetto fallimentare che ha causato questo disastro e indagare su come si possa invertire la rotta. Le contromisure non possono tradursi in un semplice Piano di Governo del Territorio, come proposto dal sindaco, che peraltro attendiamo da due anni senza alcun avanzamento». (riproduzione riservata)



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