addio ai test d’ingresso dal 2025 – Ecco come funzionerà la nuova selezione


Una rivoluzione nell’accesso alla facoltà di Medicina è finalmente realtà. Con l’approvazione definitiva della riforma medicina, dal prossimo anno accademico (2025-2026) il sistema di selezione cambia radicalmente: niente più test d’ingresso basati su quiz a risposta multipla, ma un percorso di valutazione costruito sulle reali capacità degli studenti. Una svolta che punta a valorizzare il merito e a garantire una selezione più equa, eliminando le criticità che per anni hanno caratterizzato l’accesso a uno dei corsi di laurea più ambiti in Italia.

Come cambierà l’accesso a Medicina?

Fino ad oggi, per entrare nei corsi di laurea in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria era necessario superare un test altamente selettivo, che spesso rappresentava un ostacolo per molti aspiranti medici, indipendentemente dalle loro reali capacità. Con la nuova riforma medicina, l’intero sistema viene stravolto, introducendo un approccio più inclusivo e basato sulla valutazione del rendimento accademico.

Ecco i principali cambiamenti:

Iscrizione aperta al primo semestre

Chiunque desideri intraprendere la carriera medica potrà iscriversi liberamente al primo semestre di Medicina, senza dover affrontare un test d’ingresso preliminare. Questo è un cambiamento previsto dalla riforma medicina.

Selezione basata sugli esami e i crediti formativi

Al termine del primo semestre, gli studenti verranno valutati sulla base dei risultati ottenuti negli esami previsti. Sarà dunque il merito accademico a determinare chi potrà proseguire il percorso di studi in Medicina.

Riconoscimento dei crediti per chi non supera la selezione

Gli studenti che non rientreranno nel numero di posti disponibili per proseguire il percorso medico non perderanno l’anno accademico: i crediti formativi acquisiti potranno essere utilizzati per accedere ad altri corsi di laurea nell’area sanitaria, evitando così che il loro impegno venga vanificato. Questa flessibilità è uno dei punti forti della riforma medicina.

Graduatoria nazionale e scelta della sede universitaria

La selezione sarà regolata da una graduatoria nazionale, che stabilirà in quale ateneo gli studenti ammessi potranno proseguire gli studi, tenendo conto sia delle preferenze espresse che della disponibilità dei posti.

Le ragioni della riforma

L’obiettivo dichiarato di questa riforma è quello di rendere più equo e meritocratico l’accesso alle professioni sanitarie. Il tradizionale test d’ingresso, spesso criticato per la sua rigidità e per il fatto di non valutare realmente le competenze pratiche e la vocazione degli studenti, ha per anni limitato l’accesso a Medicina a una ristretta percentuale di candidati.

Secondo il Ministero dell’Università e della Ricerca, questo nuovo modello permetterà di selezionare gli studenti più motivati e preparati, riducendo il numero di abbandoni e migliorando la qualità della formazione medica.

Le reazioni alla riforma

L’abolizione dei test di ingresso ha suscitato opinioni contrastanti. Da un lato, il governo e molti studenti festeggiano questa svolta come una conquista storica, capace di garantire una maggiore accessibilità agli studi di Medicina. Dall’altro, alcune voci critiche – tra cui rappresentanti del mondo accademico e politico – esprimono dubbi sulla capacità degli atenei di gestire l’aumento iniziale degli iscritti e sul rischio di un sovraffollamento delle aule universitarie dovuto alla riforma medicina.

C’è anche chi teme che il nuovo sistema possa favorire esclusivamente gli studenti che riescono ad adattarsi rapidamente al metodo universitario, penalizzando chi ha bisogno di più tempo per entrare nel ritmo degli studi.

Cosa cambia per i futuri medici?

Se da un lato il primo semestre diventa un banco di prova più concreto rispetto a un test di poche ore, dall’altro gli studenti dovranno affrontarlo con una maggiore consapevolezza: solo chi dimostrerà una reale attitudine allo studio della Medicina potrà proseguire il percorso, confermando così l’efficacia della riforma medicina.

La riforma rappresenta quindi una grande opportunità per chi sogna di diventare medico, ma richiederà impegno, determinazione e capacità di adattamento. Sarà interessante vedere nei prossimi anni quali effetti concreti avrà questa svolta nel sistema universitario italiano e se porterà a un aumento della qualità della formazione medica nel nostro Paese.

M.M.



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