AGCOM, TAR del Lazio dispone istruttoria su legittimità tariffe wholesale TIM 2022 e 2023 – MondoMobileWeb.it | News | Telefonia


In seguito ai ricorsi di alcuni operatori, il TAR del Lazio ha disposto di avviare un’attività istruttoria, in collaborazione con l’Università “Tor Vergata” di Roma, per verificare la legittimità del modello adottato dall’AGCOM per stabilire le tariffe wholesale applicate da TIM per i servizi di rete fissa per gli anni 2022 e 2023.

Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio lo ha reso noto con le quattro ordinanze pubblicate il 10 Marzo 2025, relativamente ai ricorsi presentati da WINDTRE (ecco il documento completo), Fastweb (ecco il documento completo), Sky Italia (ecco il documento completo) e Iliad Italia (ecco il documento completo), in tutti i casi dopo la decisione presa nella Camera di Consiglio del 26 Febbraio 2025.

Gli operatori con questi ricorsi hanno richiesto in particolare l’annullamento della delibera AGCOM 132/23/CONS del 31 Maggio 2023, ma pubblicata il 9 Giugno 2023, recante “Condizioni economiche per gli anni 2022 e 2023 dei servizi di accesso all’ingrosso alla rete fissa offerti da TIM ai sensi delle delibere n. 348/19/CONS e n. 333/20/CONS”, con cui l’Autorità aveva definito le condizioni economiche per gli anni 2022 e 2023 dei servizi all’ingrosso di accesso locale e centrale alla rete fissa e dei servizi all’ingrosso di terminating, offerti da TIM ai sensi delle delibere 348/19/CONS e 333/20/CONS.

Si ricorda che, nel frattempo, il 1° Luglio 2024 è stata perfezionata l’operazione di acquisizione, da parte di Optics BidCo, dell’intero capitale sociale di FiberCop, società alla quale è stato, tra l’altro, conferito il ramo d’azienda di TIM che comprende l’infrastruttura di rete fissa primaria, nonché le attività wholesale.

Cosa ha deciso il TAR del Lazio sui ricorsi contro la delibera AGCOM

Come premesso dal TAR, la controversia in esame riguarda la legittimità della delibera con cui l’AGCOM ha determinato le condizioni economiche per la fornitura, da parte di TIM, quale operatore dotato di significativo potere di mercato (operatore SMP), dei servizi di accesso alla propria infrastruttura di rete fissa agli altri operatori del settore, per gli anni 2022 e 2023.

Il TAR ricorda che l’AGCOM deve stabilire le condizioni economiche in modo tale da:

  • assicurare che l’operatore dotato di significativo potere di mercato, nella erogazione dei servizi intermedi, applichi agli operatori alternativi condizioni tecniche ed economiche non discriminatorie (art. 80-85, d.lgs. n. 259/2003);
  • garantire che l’operatore dotato di significativo potere di mercato recuperi i costi sostenuti per la fornitura dei servizi intermedi agli operatori alternativi;
  • incentivare questi ultimi ad investire in infrastrutture proprie con soluzioni tecnologiche avanzate (art. 4, d.lgs. n. 259/2003).

In questo senso, l’AGCOM utilizza il modello bottom up – long run incremental cost (modello BU-LRIC), in linea con quanto previsto dalla Raccomandazione della Commissione del 11 settembre 2013 (2013/466) e con la Raccomandazione della Commissione del 6 febbraio 2024 (2024/539). Il modello in questione, come ricorda il TAR, si pone l’obiettivo di rappresentare i costi che un ipotetico operatore di rete efficiente dovrebbe sostenere “ora per ora” per la realizzazione di una infrastruttura di rete moderna, allo scopo di conseguire gli obiettivi indicati in precedenza.

Dunque, i ricorsi presentati dagli operatori pongono in discussione la corretta applicazione del suddetto modello BU-LRIC adottato dall’AGCOM.

A questo proposito, il TAR del Lazio ha ritenuto che al fine di assicurare un “sindacato pieno ed intrinseco sui motivi di ricorso”, sia necessario ricorrere al sapere tecnico del quale si è avvalsa l’Amministrazione per “scrutinare approfonditamente i profili delle censure che presuppongono competenze economico-ingegneristiche”.

In questo modo, vista la natura delle questioni da esaminare, per il Tribunale è opportuno affidare l’incarico ad un organismo di verificazione composto da tre docenti (uno di ingegneria delle comunicazioni, uno di ingegneria informatica e uno di economia delle comunicazioni o di materie affini a quelle indicate, comunque muniti delle competenze e della professionalità necessarie al fine di espletare l’incarico peritale), individuati dal Rettore dell’Università “Tor Vergata” di Roma.

Vista la presenza di più ricorsi sullo stesso argomento, il TAR ha quindi ritenuto opportuno che il Rettore dell’Università “Tor Vergata” di Roma nomini un unico organismo di verificazione per la disamina di tutti i quesiti di tipo tecnico, disposti dalla Quarta Sezione del TAR del Lazio, riguardanti la delibera AGCOM impugnata.

L’organismo di verificazione disposto dal TAR dovrà rispondere a vari quesiti relativi alla legittimità del modello adottato dall’AGCOM, in merito ai rilievi posti con i ricorsi.

Il TAR del Lazio precisa che le attività di verificazione si svolgeranno nel contraddittorio delle parti e nel rispetto di alcune prescrizioni, in particolare:

  • Il Rettore dell’Università dovrà provvedere a comunicare al Tribunale i nominativi dei docenti incaricati entro 30 giorni dalla notificazione dell’ordinanza, dandone comunicazione a tutte le parti;
  • l’organismo di verificazione è autorizzato dal Collegio ad estrarre copia degli atti del fascicolo d’ufficio e ad acquisire tutti i documenti ritenuti necessari al fine di rispondere ai quesiti (tali documenti dovranno essere, comunque, allegati alla relazione di verificazione), nonché ad accertare tutti gli ulteriori fatti che ritenga indispensabile accertare al fine di rispondere ai predetti quesiti;
  • entro 90 giorni dalla nomina, l’organismo di verificazione dovrà trasmettere la bozza della propria relazione alle parti, o ai consulenti dalle stesse eventualmente nominati, che potranno presentare osservazioni entro ulteriori 30 giorni;
  • la relazione conclusiva (comprensiva delle considerazioni sulle osservazioni delle parti e dei consulenti eventualmente nominati), unitamente alla relativa documentazione, sarà depositata, secondo le regole tecniche del PAT, entro il termine di ulteriori 30 giorni dalla presentazione delle osservazioni delle parti o dallo spirare del relativo termine.

Con tutte e quattro le ordinanze emesse dal TAR del Lazio, pubblicate il 10 Marzo 2025, è stato quindi deciso di disporre le attività istruttorie indicate in motivazione, trasmettendo l’ordinanza e tutti gli atti di causa al Rettore dell’Università Tor Vergata di Roma.

Inoltre, il TAR ha fissato al 14 Gennaio 2026 l’udienza pubblica per la prosecuzione della trattazione dei ricorsi.

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