Carta etica firmata al Comune di Reggio Calabria


L’Amministrazione comunale di Reggio Calabria e l’assessorato alle pari opportunità, guidato da Anna Briante, dopo aver accolto la proposta del Soroptimist International d’Italia e Assist (Associazione nazionale atlete), ha firmato nel salone dei Lampadari Italo Falcomatà, nel corso di una cerimonia, la “Carta Etica per il superamento dei divari e delle discriminazioni di genere nello sport”.

Dopo la consegna dei premi “8 marzo”, si tratta di un altro degli appuntamenti previsti nel programma di iniziative programmate per la “Giornata internazionale della donna. Oltre le mimose. Percorsi di consapevolezza collettiva”.

Presenti oltre all’assessora alle pari opportunità, Briante, la presidente del Soroptimist Reggio Calabria Natalina Galizia, la vicepresidente nazionale del Soroptimist Adele Manno, il presidente del Coni Calabria Maurizio Condipodero, il presidente del Cip Antonello Scagliola e la campionessa nazionale di nuoto Aurora Esabotini.

“Lo sport – ha affermato Briante . è uno dei settori in cui serve ripristinare condizioni di parità tra uomini e donne, rispettando in ogni caso la diversità di genere. Nonostante negli ultimi anni si siano registrati dei progressi, anche a livello di retribuzione, laddove il divario fino a dieci anni fa risultava incolmabile, restano settori quali il calcio, il golf e qualche altro sport, dove ancora i premi partita sono improponibili quanto a iniquità per le donne”.

“Inoltre – ha aggiunto la rappresentante della giunta Falcomatà – la vivibilità deve essere garantita in tutti gli impianti sportivi, soprattutto dove si praticano attività non agonistiche, dove si svolgono allenamenti quotidiani o piccole competizioni e, talvolta, le bambine e le ragazze sono in minoranza e in condizioni di difficoltà rispetto all’agibilità delle strutture. L’obiettivo del Comune, sollecitato da Soroptimist è quello di eliminare le disarmonie che si presentano e garantire, soprattutto negli impianti gestiti dall’Amministrazione, o da essa dati in concessione, le condizioni ottimali per la pratica dello sport”.

Il pomeriggio è stato arricchito dai contributi video di Luisa Rizzitelli, presidente Assist; di Adriana Macchi, presidente nazionale Soroptimist e Giusy Versace, atleta paralimpica. Come chiarito dalla presidente Galizia: “La firma rappresenta un momento significativo perché la Carta fornisce indicazioni sul come istituzioni e associazioni dovranno agire per allontanare le discriminazioni nel campo sportivo.

Ringrazio il sindaco Falcomatà che si è adoperato per la firma che però non è un traguardo ma rappresenta un punto d’inizio, un gesto simbolico dietro al quale si attiveranno una serie di attività. Noi vigileremo e organizzeremo tavoli di confronto con associazioni sportive e amministrazioni per verificare il rispetto dei nove principi scritti sulla carta”.

“La Carta Etica per il Superamento dei divari e delle discriminazioni di genere nello sport”, definita anche “Carta etica dello sport femminile” – si legge nel documento – nasce per la tutela dei diritti delle atlete ed ha tra i suoi obiettivi: la sensibilizzazione sui temi riguardanti le pari opportunità e i diritti nello sport, l’utilizzo di un linguaggio di genere inclusivo e la promozione della cultura sportiva in generale.

Un testo nel quale viene riconosciuto il valore della cultura universale dello sport e del rispetto, sottolineando l’importanza della pratica sportiva femminile sin dalla prima infanzia, senza interruzioni, abbandoni o allontanamenti, determinati dalla discriminazione di genere. Si chiede di garantire anche la presenza nel territorio di strutture e spazi idonei”.

La Carta, tuttavia, prevede anche l’impegno per la “prevenzione e il contrasto a molestie e abusi nell’ambito sportivo grazie a progetti di sensibilizzazione e comunicazione, in rete con le istituzioni pubbliche, promuovendo percorsi culturali e formativi per lo sviluppo di processi culturali volti ad una maggiore inclusione in ambito sportivo”.

Gli articoli della carta statuiscono “il diritto delle bambine a praticare qualsiasi tipo di disciplina sportiva, dall’altro il compito delle istituzioni di impegnarsi a sostenere politiche, iniziative e progetti che mirano alla prevenzione di abusi e molestie in ambito sportivo, oltre al contrasto di ogni stereotipo, pregiudizio, sessismo e bullismo”.

Un documento che non si limita ad essere una dichiarazione d’intenti, ma fornisce meccanismi operativi che garantiscono la reale applicazione dei principi enunciati, diventando supporto anche per gli aspetti pratici come ad esempio: criteri di utilizzo degli impianti sportivi, la raccolta dei dati, la comunicazione, il sostengo alle atlete e la valutazione dei risultati conseguiti.

L’ultimo appuntamento per le iniziative relative all’8 marzo è previsto il 16 marzo, alle ore 17 nel salone dei Lampadari Italo Falcomatà con la “CollettivA Strettese” che presenterà un reading letterario tratto da “Stiamo Strette”, antologia di racconti di diciassette scrittrici calabresi e siciliane, edita da Città del Sole e curata da Eleonora Scrivo e Tiziana Calabrò.



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