Ancora un altro arresto della Task Force creata dai carabinieri del Comando Provinciale di Verbania per contrastare il fenomeno delle truffe agli anziani. Se da un lato l’Arma in provincia cerca di sensibilizzare i cittadini con incontri mirati a cura dei Comandanti di Stazione, ed altre campagne di informazione che coinvolgono anche altri enti, quando giungono notizie di truffe consumate o tentate nel territorio, si mette in moto una squadra con lo scopo di individuare ed identificare i truffatori che giungono nei nostri comuni con l’intento di truffare anziani con metodi subdoli e spregiudicati. Ieri pomeriggio i militari hanno fermato e arrestato, in flagranza di reato, un truffatore, che aveva appena ritirato oro e contanti alla ignara vittima residente in Valle Antigorio. A finire in manette un 30enne residente in provincia di Napoli e già con una condanna negli Stati Uniti d’America per traffico di sostanze stupefacenti, che, al termine di un prolungato pedinamento in Ossola, è stato fermato appena uscito da un’abitazione della vittima.
Durante la giornata di ieri, infatti, è stato un susseguirsi di chiamate alla centrale operativa dei Carabinieri di Domodossola da parte di alcuni residenti dei comuni del circondario ossolano, i quali hanno segnalato di avere subito dei tentativi di truffa con la tecnica della c.d. “truffa del finto carabiniere”. In tutti i casi il modus operandi utilizzato corrispondeva ed era uguale per tutte le vittime che hanno contattato i Carabinieri, ossia la persona al telefono presentandosi come maresciallo dei carabinieri comunicava alle potenziali vittime come il figlio o il nipote avesse causato un grave incidente stradale e per non essere arrestato necessitava del pagamento di una somma di denaro, chiedendogli di preparare un sacchetto con i contanti o i preziosi e aspettare l’arrivo di un altro carabiniere che sarebbe passato a breve a ritirare i valori. Fortunatamente, fino a quel momento, nessuno è caduto nella trappola, ma le segnalazioni sono state indispensabili ai militari per predisporre il dispositivo, ormai collaudato, di militari in abiti civili e in divisa che, setacciando l’intera area urbana del circondario, ha permesso anche questa volta di individuare il complice del truffatore al telefono che aveva il compito di ritirare i “finti risarcimenti”.
L’attività di analisi coordinata a quella di osservazione e pedinamento, in base alle chiamate oggetto di segnalazione, ha permesso alla Task Force di individuare il 30enne nel centro abitato di Crodo dopo essere uscito dall’abitazione di un’anziana donna. Lo stesso, veniva pedinato a lungo e osservato spostarsi in diversi comuni Ossolani, effettuando diverse soste nei pressi di abitazioni corrispondenti alle aree da dove erano pervenute alcune telefonate che segnalavano un tentativo di truffa. I militari hanno immediatamente accertato come la donna, ancora al telefono con il complice “finto maresciallo” fosse caduta nel tranello dell’interlocutore, pensando realmente che la figlia avesse causato un incidente stradale grave, arrecando lesioni ad una persona e per questo fosse stata arrestata e per il suo rilascio era necessario raccogliere tutto il denaro e l’oro che aveva in casa consegnandolo al “carabiniere” presentatosi dopo alcuni minuti a casa sua. Nel mentre l’uomo, dopo essersi fatto consegnare i valori, si metteva a bordo della sua autovettura ma veniva bloccato dai veri Carabinieri che, a seguito del controllo trovavano in suo possesso la somma di denaro contante e i diversi monili in oro di proprietà della vittima. Inoltre, anche la descrizione dei tratti somatici fatta dall’anziana donna ha trovato corrispondenza con quelli della persona fermata.
Una volta in caserma i carabinieri hanno appurato che l’uomo, proveniente dalla Campania avesse già con una condanna negli U.S.A. per traffico di sostanze stupefacenti. All’anziana vittima della truffa, nel frattempo, dopo aver sporto formale denuncia gli veniva restituito tutto quanto trovato in possesso dell’uomo che, invece, veniva dichiarato in arresto e dopo aver trascorso la notte nelle camere di sicurezza della Compagnia di Domodossola è stato tradotto presso il Tribunale di Verbania per la convalida dell’arresto.
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