Drosophila Suzukii sorvegliata speciale – Terra e Vita


Nella giornata dedicata ai piccoli frutti organizzata dalla Fondazione Edmund Mach fari puntati su due insetti che minacciano produzioni ad altissimo valore aggiunto

La tradizionale giornata dei piccoli frutti in Trentino, organizzata dalla Fem ha visto trattare quest’anno molti temi di attualità portando diversi aggiornamenti sulle prove sperimentali in coso per i piccoli frutti e le fragole in Trentino e in Alto Adige. Si è parlato della gestione in campo della difesa contro alcuni insetti, in primis la Drosophila Suzukii e l’antonomo della fragola.

L’evento, organizzato dal Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione Edmund Mach, ha visto partecipare in presenza e in diretta streaming un centinaio di produttori e tecnici, provenienti anche da altre regioni. Nell’incontro, introdotto dal dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico, Maurizio Bottura, e moderato da Tommaso Pantezzi, responsabile del Dipartimento Innovazione nelle Produzioni Agrarie e Zootecniche e dell’Unità piccoli frutti, si è illustrato l’andamento della presenza di Drosophila suzukii nella stagione 2024 e l’evoluzione del progetto di lotta biologica per il suo controllo sia a livello locale che nazionale.

Spazio anche all’antonomo della fragola, che rimane un problema approfondito dagli studi condotti da diverse stagioni dai ricercatori della Fondazione Mach, e dalle valutazioni presso il Centro di Sperimentazione Laimburg. Infine, spazio agli sviluppi della ricerca condotta dall’ente di San Michele per migliorare le tecniche di conservazione in funzione anche dei genotipi prodotti dal miglioramento genetico.

Ecologia stagionale di Drosophila suzukii

Si è osservato come l’andamento climatico mite dell’inverno ha influenzato l’entità della popolazione iniziale e come già dai primi mesi dell’anno si sono avute elevate ovodeposizioni su bacche ornamentali. In seguito l’evoluzione del volo è stata elevata, tuttavia si è monitorata una crescente presenza di limitatori naturali quali in particolare Leptopilina japonica. Accanto all’utilizzo per il monitoraggio le trappole attrattive possono essere usate per la cattura massale, e si assiste ad una certa evoluzione di questi dispositivi. Le prove condotte nel 2024 con uno degli ultimi dispositivi hanno mostrato una buona attrattività, tuttavia con le popolazioni presenti in provincia non si sono dimostrate sufficienti a contenere il danno sulle colture in cui sono state applicate.

Il progetto di controllo biologico con il parassitoide specifico Ganaspis Kimorum è proseguito nel 2024 con i rilasci previsti nei luoghi adatti alla sua diffusione sia in Trentino che nelle altre regioni d’Italia. In Trentino rispetto agli anni scorsi si sono avuti maggiori ritrovamenti del parassitoide anche nella fase di pre rilascio, e quindi sembra che possa adattarsi e sopravvivere alle condizioni ambientali del Trentino, anche ad altitudini più elevate come in Val di Sole.

Dai monitoraggi eseguiti anche in post rilascio, si è confermato una diffusione crescente di Ganaspis in molti dei siti di rilascio dall’inizio del progetto. Si è inoltre confermato come esista un’elevata specificità di questo parassitoide a Drosophila suzukii che viene attaccata nella frutta ancora in pianta prima di cadere a terra.

Antonomo su fiore di fragola

Antonomo della fragola, evidenze da sei anni di indagine

Si è evidenziato il crescente attacco da antonomo della fragola sulle coltivazioni sia in Trentino che in Alto Adige. Le osservazioni condotte nel corso di alcuni anni in un’azienda del basso Trentino hanno evidenziato l’importante ruolo da parte dei parassitoidi nel controllo dell’antonomo, che è stato crescente, fino al massimo raggiunto nel 2023, per poi ridursi nel 2024 già ad inizio stagione. In seguito non sono stati raggiunti valori di parassitizzazione come gli anni precedenti e si è registrato un aumento dei danni.

Laimburg e la ricerca in fragolicoltura

La fragolicoltura dell’Alto Adige trova il supporto tecnico e scientifico nelle attività della stazione sperimentale di Laimburg dove sono state condotte prove varietali per venire incontro alla crescente esigenza di valutare varietà rifiorenti maggiormente diffuse anche con la coltivazione fuori suolo. Accanto alle prove varietali sono state presentate delle prove agronomiche su substrati alternativi alla torba in parte contenenti fibre di legno, e per la fragola coltivata in terra alcune tecniche sostenibili come i teli pacciamanti e la consociazione con altre specie, con risultati molto interessanti.

Si è dimorata di fondamentale importanza la ricerca sul fronte della conservazione della qualità nella fase in post raccolta di fragola e piccoli frutti, per i quali, essendo prodotti a ridotta conservabilità, migliorare la durata anche di pochi giorni crea un valore aggiunto. Per le diverse specie di berry sono state individuati gli aspetti su cui lavorare sia dal punto di vista della tecnica con l’utilizzo di lampade per migliore la qualità, che dal punto di vista fisiologico, con l’uso di sostanze che possono inibire lo sviluppo di etilene in conservazione.

Colture importanti per Trentino e Alto Adige

L’importanza di fragole e piccoli frutti per il Trentino è evidenziata dai dati forniti da Tommaso Pantezzi della Fem. Eccoli:

  • Fragola 124 ha con una produzione stimata di circa 6.000 tonnellate, e le varietà ancora diffuse fra le unifere c’è sempre Elsanta e accanto a questa Brilla, ma sono maggiormente diffuse le varietà rifiorenti quali Portola, Murano, Vivara;
  • Mirtilli 155,5 ha con produzione circa 2000 tonnellate con Duke come principale varietà e accanto a questa alcune nuove di fall creek, per es. Valor, Cargo;
  • Ribes rosso 58,6 ha 870 tonnellate e come varietà è ancora Rovada, varietà medio tardiva, quella prevalente;
  • More 38,1 ha con una produzione di 700 tonnellate con le varietà ancora più diffuse che sono Loch Ness e la più tardiva Chester;
  • Lampone 50,2 ha con una produzione di circa 1.000 ton con varietà unifere ancora Tulameen  e Lagorai, poi altre varietà rifiorenti per la produzione estiva autunnale con varietà come Vaiolet, Enrosadira;
  • Ribes bianco e nero e (uva spina) 6,4 ha in totale, ma stanno scomparendo e non ci sono varietà nuove.

In Alto Adige la coltivazione più importante è quella della fragola anche se in dieci anni gli ettari sono calati da 130 a 77. La produzione è però aumentata grazie a varietà più performanti e a una miglior tecnica produttiva. Il 50% sono rifiorenti e il 50% unifere.





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