il calcio europeo è sempre pieno debiti


La bolla finanziaria del pallone continua a riempirsi di soldi. E a gonfiarsi, battendo un record dopo l’altro. Lo racconta l’ultimo report annuale pubblicato dalla Uefa “The European Club Finance and Investment Landscape” del 2024. Al netto delle plusvalenze, i ricavi dei club europei hanno raggiunto nel 2023 la cifra record di 26,8 miliardi di euro. Una crescita del 12% rispetto al 2022, quando accumularono 23,9 miliardi di ricavi. E le stime della Uefa, visti i primi bilanci, sono che per il 2024 i ricavi cresceranno di un altro 10% rispetto al 2023, arrivando alla nuova cifra record di 29 miliardi di euro.

Tutto bene quindi? No, per nulla. Perché le perdite cumulative dei club europei nel 2023 sono di 1,2 miliardi di euro, al netto dei debiti che restano mostruosi. Superando il totale dei ricavi (26,8 miliardi) e arrivando nel 2023 alla cifra record di 28,1 miliardi, con un incremento del 9% rispetto alla stagione precedente. Chiaro quindi che si tratta di una bolla speculativa, cresce a dismisura il giro di affari ma crescono anche le perdite.

Per la prima volta i ricavi commerciali superano quelli delle televisioni

Il dato più interessante è che i ricavi maggiori per la prima volta non arrivano dalla vendita dei diritti di riproduzione delle immagini (che per comodità chiameremo diritti tv), ma sono superati dai ricavi commerciali. I ricavi televisivi nel 2023 sono stati di 8,2 miliardi, in leggero aumento rispetto agli 8 miliardi del 2022. Ma in calo non solo rispetto al biennio pandemico, ma anche rispetto all’anno prepandemico 2019 quando furono 8,3 miliardi.

Di contro, i ricavi commerciali hanno raggiunto nel 2023 la cifra record di 8,9 miliardi (+0,7 miliardi rispetto alle tv), in costante aumento rispetto ai 7,7 miliardi del 20222 e ai 6,8 miliardi del 2021. E per il 2024 si aspetta un’ulteriore crescita del 12% arrivando a superare i 10 miliardi. A questi si aggiunge anche la crescita dei ricavi dai biglietti dello stadio, arrivata nel 2023 a 4 miliardi. Erano 3,1 nel 2022, solo 0,5 nel 2021 per la pandemia, e 3,3 nell’ultimo anno prepandemico 2019. Per questi ci si aspetta una crescita del 11% nel 2024.

Un dato ancora più evidente negli ultimi quindici anni

In generale, se si guarda alla crescita degli ultimi 15 anni (2009-2024), si nota ancora di più la crescita dei ricavi commerciali (+166%) rispetto a quelli televisivi (+131%), cresciuti a dismisura fino all’ultimo anno prepandemico 2019 e poi rallentati di molto. Se si guarda infatti agli ultimi cinque anni (2019-2024) i ricavi dalle televisioni sono aumentati del 3%, quelli del commerciale del 39% e quelli dei biglietti da stadio del 32%.

Non è finita qui. Uno degli aumenti più vertiginosi, grazie alle continue riforme delle competizioni europee, sono i soldi che i club ricevono dalla Uefa, cresciuti addirittura del 367% negli ultimi quindici anni, e sono soldi che praticamente arrivano tutti dalle tv o dalle piattaforme. Ma anche in questo caso si nota come negli ultimi cinque anni questi ricavi siano aumentati solo del 10%. Rispetto al 320% del decennio precedente.

Il report Uefa ci dice però che aumentano anche le perdite

Detto degli onori, vediamo gli oneri. Le perdite complessive, come detto sono state di 1,2 miliardi di euro. E derivano principalmente da due fattori. Innanzitutto la costante crescita dei costi finanziari, come gli interessi sui prestiti e sui debiti, saliti nel 2023 a poco più di 1 miliardo di euro. La previsione è questi costi aumenteranno del 30% nel 2024. L’altro fattore è l’aumento dei costi operativi, tra cui gli stipendi per i dipendenti non giocatori.

Se infatti gli stipendi per i calciatori hanno raggiunto anche loro un nuovo livello record nel 2023, con 13,2 miliardi. Un aumento del 3% rispetto al 2022. C’è però da dire che loro crescita è tendenzialmente bassa. Infatti nel 2023 gli stipendi dei giocatori incidono per il 49% sui ricavi totali, mentre nel 2022 incidevano per il 54% e nel 2021 per il 58%. Quelli che sono aumentati, del 20% rispetto all’anno precedente, sono invece gli stipendi per gli staff tecnici e amministrativi, che hanno raggiunto i 4,8 miliardi.

E soprattutto i debiti

Ma queste sono appunto le perdite aggregate messe a bilancio dai club europei. E sono cosa ben diversa dalle perdite reali, che spiegano come il pallone sia una bolla finanziaria speculativa. E queste perdite reali sono tutte nascoste nella mostruosa cifra relativa ai debiti, arrivati nel 2023 a 28,1 miliardi. In costante crescita rispetto ai 25,6 dell’anno precedente, a 23,1 dell’anno prima e così via. E per il 2024 le previsioni sono che i debiti aumenteranno del 9,7%, arrivando a sfondare il tetto dei 30 miliardi.

La maggior parte dei debiti nel 2023 si riferisce ai debiti commerciali o con le banche: 11,6 miliardi e un bel +53% rispetto al 2019. Seguono quelli per il calciomercato: 7,9 miliardi e un bel +39% rispetto a cinque anni fa. E poi quelli nei confronti delle proprietà o degli investitori: 4,8 miliardi con un +39% rispetto al 2019. Quest’ultimo dato è quello più preoccupante, perché secondo le stime della Uefa è destinato a crescere di un ulteriore 28% nel 2024. E avere una società che contrare debiti con l’investitore, come sappiamo bene, è la più plastica rappresentazione che si tratta di una pura speculazione finanziaria.

Fine prima parte. Nella seconda e ultima parte ci occuperemo della distribuzione di questi numeri tra i cinque maggiori campionati e le venti più importanti grandi squadre del calcio europeo.



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