L’Inps ha fornito recentemente importanti chiarimenti che riguardano il servizio online che gestisce le domande di pensione, che è stato arricchito con la procedura di presentazione della domanda di incentivo al posticipo del pensionamento, previsto dalla legge di Bilancio 2023 e modificato dalla Manovra 2025. Scopriamo di cosa si tratta e come funziona la richiesta.
Cos’è l’incentivo al posticipo del pensionamento
La legge di Bilancio 2025 ha prorogato la possibilità di aderire all’incentivo al posticipo del pensionamento, un’opzione riservata ai lavoratori dipendenti che, pur avendo maturato i requisiti per la pensione anticipata flessibile, decidono di proseguire l’attività lavorativa. Inoltre, anche i lavoratori dipendenti che maturano i requisiti per la pensione anticipata ordinaria possono usufruirne.
L’incentivo al posticipo del pensionamento, in sostanza, consiste nella possibilità di rinunciare all’accredito contributivo e ottenere in cambio l’importo in busta paga. Tuttavia, è previsto che per usufruire di questo incentivo, i requisiti devono essere maturati entro il 31 dicembre 2025. Possono chiedere l’incentivo i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, iscritti:
- all’Assicurazione Generale Obbligatoria;
- a forme sostitutive ed esclusive della stessa.
I lavoratori devono aver maturato, entro il 31 dicembre 2025, i seguenti requisiti.
Per la pensione anticipata flessibile:
- un’età anagrafica di almeno 62 anni;
- un’anzianità contributiva minima di 41 anni.
Per la pensione anticipata:
- un’anzianità contributiva minima di 41 anni e 10 mesi per le donne;
- un’anzianità contributiva minima di 42 anni e 10 mesi per gli uomini.
Come funziona l’incentivo al posticipo del pensionamento
I lavoratori, nel dettaglio, possono rinunciare all’accredito dei contributi a loro carico, con gli importi corrispondenti alla quota dei contributi erogati direttamente in busta paga. Le somme così corrisposte non sono imponibili né ai fini fiscali, per i soli iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti e alle forme sostitutive della medesima, né ai fini contributivi.
Il datore di lavoro, secondo la norma, viene sollevato dall’obbligo di versamento dei contributi a carico del lavoratore che ha esercitato la facoltà dell’incentivo al posticipo del pensionamento. È sempre obbligato, invece, a versare i contributi della quota a carico del datore di lavoro.
Come indica l’Inps, l’obbligo di versamento dei contributi della quota a carico del lavoratore viene meno a partire dalla prima decorrenza utile della pensione anticipata flessibile o della pensione anticipata, in caso di presentazione della domanda di rinuncia in data antecedente alla prima decorrenza utile.
Per i lavoratori che maturano i requisiti per la pensione anticipata flessibile negli anni 2024 e 2025, il relativo trattamento pensionistico decorre trascorsi i seguenti termini:
- sette mesi dalla data di maturazione dei requisiti, per i lavoratori dipendenti da datori di lavoro diversi dalle pubbliche Amministrazioni e i lavoratori autonomi.
- nove mesi dalla maturazione dei requisiti, per i lavoratori dipendenti delle pubbliche Amministrazioni, di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001.
Per i requisiti della pensione anticipata flessibile maturati nel mese di gennaio 2025, l’esonero contributivo non può avere una decorrenza antecedente:
- 1° agosto 2025, per i lavoratori dipendenti privati;
- 1° ottobre 2025, per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni.
Per i lavoratori che maturano i requisiti per la pensione anticipata nel 2025, il relativo trattamento pensionistico decorre trascorsi:
- tre mesi dalla maturazione del requisito contributivo;
- quattro mesi dalla maturazione del requisito contributivo per i lavoratori la cui pensione è liquidata a carico della CPDEL, della CPS, della CPI e della CPUG.
Nel caso in cui la domanda venga presentata contestualmente o successivamente alla prima decorrenza utile della pensione anticipata flessibile, l’esonero al versamento contributivo decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di esercizio della facoltà di incentivo.
L’incentivo decade nei seguenti casi:
- revoca della facoltà di rinuncia, con decorrenza dal primo giorno del mese successivo;
- raggiungimento del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia;
- conseguimento di una pensione diretta, ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità.
Come fare domanda per l’incentivo al posticipo del pensionamento
L’Inps ha reso noto che il sistema di gestione delle domande di pensione è stato implementato per consentire la presentazione della domanda di incentivo al posticipo del pensionamento. L’istanza può essere presentata attraverso i seguenti canali:
- direttamente dal sito internet www.inps.it, accedendo tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di Livello 2, CNS (Carta Nazionale dei Servizi), CIE (Carta di Identità Elettronica 3.0) o eIDAS, seguendo il percorso “Pensione e Previdenza” > “Domanda di pensione” > “Aree tematiche” > “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, Certificazioni, APE Sociale e Beneficio precoci” > “Accedi all’area tematica” > “Certificati”;
- utilizzando i servizi telematici offerti dagli Istituti di patronato riconosciuti dalla legge;
- contattando il Contact Center Multicanale al numero verde 803164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06164164 (da rete mobile a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).
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