Missione periferie Meloni e Manfredi: «Subito i cantieri»


Quarantotto ore di fuoco se si sommano quelle di ieri e la giornata di oggi. Due giorni che il sindaco e Presidente dell’Anci Gaetano Manfredi ha trascoroso e trascorrerà nella Capitale. Ieri, c’è stata l’audizione in Commissione parlamentare antimafia da presidente dell’Anci su un argomento scottante: le infiltrazioni negli enti locali la cui via d’uscita a oggi è lo scioglimento del Comune interessato. Soluzione traumatica ma efficace che va arrotondata e infatti Mnafredi ha porto proposte di modifiche al Tuel, il testo unjo per gli enti locali. A seguire ha formato un protocollo con la Crui – la Conferenza dei rettori delle Università italiane con il quale ha stretto un’alleanza tra Università e Municipi una partnership per valorizzare al massimo le due istituzioni.

La giornata di oggi lo vedrà impegnato nella Capitale in un doppio appuntamento anche moto politico. A Palazzo Chigi Manfredi avrà un vertice con la premier Giorgia Meloni e il Capo della Protezione civile Fabio Ciciliano. Al centro del vetice il Piano periferie o “Modello Caivano” dove si discuterà non solo del Comune a nord di Napoli ma anche di Scampia, dello smantellamento del campo Rom di Cupa Perillo. Un nodo che da decenni non si riesce a sciogliere. Non solo si discuterà della riqualificazione del Rione Berlingieri nell’area di Secondigliano non lontano da Scampia. E sempre a Secondigliano il recupero della piscina ormai abbandonata da due lustri.

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La spesa complessiva è di circa 80 milioni di cui una cinquantina li metterà Palazzo Chigi. Con lavori, o almeno l’apertura dei cantieri, che dovrebbero partire in primavera e chiudersi nel giro di una paio di anni. Insomma la partita è grossa. Non l’unica che cercherà di chiudere oggi. Perché si gterrà nel pomeriggio alle 15 la Cabina di regia su Bagnoli, Manfredi è commissario di Governo dell’area ex Italsider presieduta dal ministro della Coesione Tommaso Fori. Non è prevista la Premier. Con la quale è molto probabile che discuta nel primo appuntamento di giornata anche di Bagnoli. La Meloni – insieme all’ex ministro e attuale Vicepresidente esecutivo della Commissione europea Raffaele Fitto – ha dirottato sul sito bagnolese 1,250 miliardi dal Fondo sviluppo e coesione. Che saranno utilizzati per ultimare una volta e per tutte la bonifica e la rigenerazione urbana del sito ex Italsider.

La Cabina di regia

Oggi la Cabina di regia prenderà atto del cambio di destinazione d’uso della colmata a mare – non verrà smantella – trasformata in una terrazza a mare attrezzata con dei lidi pubblici. Presa d’atto che serve per mettere mano ai cantieri. Cambio di destinazione d’uso che ha comportato per l’intera linea di costa. Altro punto in discussione il futuro del Parco dello sport che sarà ultimato entro i prosismi 12 mesi. L’orientamentk è che nel Parcio ci sarnno molt attività sèortive e non solo il tennius. Il tema di fondo è la gestuonbe che sarà affidata ai privati o chissà al Coni come auspicano in tanti. Ultimo punto non per importanza è armonizzare il Piano Bagnoli con quello dei Campi Flegrei afflitti dal bradisismo.

Lo scioglimento dei Comuni

Notevole il tema dello scioglimento dei Comuni pr infiltrazione mafiose, Manfredi come rappresentate dei Comuni italiani ha portato alcune proposte come rafforzare i provvedimenti intermedi e intervenire non solo sul livello politico ma anche su quello amministrativo. In questo quadro si inseriscono le proposte di Manfredi. «Abbiamo fatto una serie di proposte da inserire nella riforma del Tuel che toccano essenzialmente tre punti – spiega a margine dell’audizione il presidente dell’Anci – ovvero una più chiara definizione di quelle che sono le tipologie di reato che determinano poi lo scioglimento del Comune; la presenza nel processo di una fase di contraddittorio formalizzata in maniera tale che il Comune si possa anche difendere presentando documenti alla commissione d’accesso; un rafforzamento dei provvedimenti intermedi, quindi la vigilanza rafforzata per non arrivare direttamente allo scioglimento, già prevista dalla legge ma definirla ancora meglio e rinforzarla. Infine, qualora venga deciso lo scioglimento, intervenire anche sulla struttura amministrativa». Passaggio cruciale che Manfredi spiega così: «Perché spesso le collusioni e le infiltrazioni avvengono attraverso la struttura amministrativa che spesso resta indenne. Quindi la politica va a casa e la struttura politica resta inalterata e questo diventa un vulnus rispetto alla procedura».





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