La violenza di genere rappresenta una delle principali sfide nelle aree colpite dai conflitti, con conseguenze particolarmente gravi per donne e ragazze. In risposta a questa realtà, la Sede AICS di Addis Abeba ha avviato l’iniziativa “Rafforzamento dei servizi di risposta alla violenza di genere e alla salute mentale-supporto psicosociale in Etiopia” che si articola in due componenti: una affidata al Ministero della Salute etiope e un’altra affidata ad Organizzazioni della Società Civile (OSC) italiane. Questo intervento mira a migliorare l’accesso a servizi di qualità per la prevenzione e la risposta alla violenza di genere, nonché ad offrire supporto psicosociale e per la salute mentale. Inoltre, il progetto mira a rafforzare il ruolo delle comunità locali nella prevenzione e nella gestione delle problematiche connesse, promuovendo al contempo servizi efficaci per la reintegrazione sociale delle sopravvissute.
L’intervento, al momento in fase di avvio, si concentra su tre regioni del nord dell’Etiopia particolarmente colpite dal conflitto e dalla fase post-bellica, oltre che nella capitale Addis Abeba.
Questa iniziativa sottolinea il valore centrale della protezione delle donne nei contesti di crisi, attraverso la creazione e il potenziamento di infrastrutture per fornire servizi essenziali alle sopravvissute alla violenza di genere, in particolare attraverso il rafforzamento di One Stop Centers (centri antiviolenza) situati nelle tre aree colpite dal conflitto, oltre ad un altro centro situato ad Addis Abeba. Qui le sopravvissute avranno accesso a un’assistenza olistica, inclusi assistenza medica, supporto legale e sostegno psicosociale.
Inoltre, l’iniziativa prevede il rafforzamento e l’espansione dei servizi di salute mentale e di supporto psicosociale, compresi i relativi meccanismi di riferimento a livello primario, secondario e terziario, oltre al miglioramento del coordinamento tra i settori sanitario, legale e delle forze dell’ordine e alla formazione degli operatori dei settori coinvolti.
Oltre ai servizi di risposta, l’iniziativa sostiene l’empowerment economico delle donne e il loro accesso alla giustizia in quanto elementi essenziali per garantire la loro indipendenza e la piena partecipazione alla società dopo il conflitto.
Infine, l’iniziativa contribuisce alla sensibilizzazione delle comunità locali, promuovendo una maggiore consapevolezza sui temi della violenza di genere e sulla necessità di una cultura di rispetto e di equità, favorendo la creazione di un ambiente che non solo supporti le sopravvissute, ma contribuisca anche a prevenire e combattere la violenza.
Questo modello di intervento è già stato adottato con successo a Gibuti, dove, pur in assenza di conflitti armati, la discriminazione e la violenza contro le donne restano fenomeni ancora ampiamente diffusi, radicati in dinamiche culturali e sociali che ostacolano l’uguaglianza e l’empowerment femminile. In questo contesto, AICS ha promosso, in collaborazione con UNFPA e CIFA, la creazione del primo One Stop Center del Paese, situato nell’ospedale Cheicko (noto anche come “ospedale italiano” per la storica presenza della Cooperazione italiana nello stesso) del quartiere periferico Balbalà, a Gibuti ville.
Attraverso l’intervento “Rafforzamento del sistema sanitario e di protezione delle donne di Balbala”, le donne più vulnerabili di Balbalà e dell’intera città possono ora accedere a servizi integrati in un unico luogo, riducendo il rischio di stigmatizzazione e migliorando le opportunità di ricostruire la propria vita in condizioni di sicurezza e dignità. Il One Stop Center offre un approccio multisettoriale, che integra assistenza medica, supporto psicologico, consulenza legale e programmi di empowerment economico, contribuendo a rispondere in modo completo ai bisogni delle sopravvissute alla violenza di genere.
In entrambe le iniziative, le attività di sensibilizzazione comunitaria svolgono un ruolo cruciale per il coinvolgimento degli uomini e delle strutture tradizionali di supporto femminile presenti nella società locale, sfidando le norme sociali che tollerano la violenza di genere e a promuovendo una cultura di rispetto e parità di genere, per costruire le basi per un cambiamento sostenibile e duraturo.
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