Stop alle chiusure notturne dell’acqua nei comuni della provincia di Chieti. Lo ha annunciato questa mattina, 12 marzo 2025, il presidente della Sasi, Gianfranco Basterebbe, che ha convocato una conferenza stampa per fare il punto sulla disponibilità della risorsa idrica in vista della prossima estate.
In realtà la situazione è mutata proprio poco prima dell’incontro con i giornalisti, grazie ad un inaspettato rilascio di acqua nella sorgente del Verde dalla prima neve di questo inverno. “Con il caldo di questi giorni è stato rilasciato un buon quantitativo d’acqua che ci lascia ben sperare anche per l’estate – conferma Basterebbe, accompagnato dal direttore dell’area tecnica Pio D’Ippolito e dal consigliere Corrado Varrati – Già ieri la portata era aumentata di 60-70 litri, stamattina c’è stato un rilascio ulteriore che ci fa disporre di un quantitativo di 1.200 litri al secondo con le quattro pompe accese. Significa che già da oggi si sospendono le chiusure notturne. Per qualche paese dei 26 che fino a ieri erano ancora turnati, si tratta di regolare la situazione, ma entro 48 ore le interruzioni finiranno per tutti”.
Non è migliorata solo la condizione della sorgente del Verde, principale fonte di approvvigionamento (serve l’80% di 170mila utenze, pari a 220mila abitanti), ma segnali positivi arrivano anche dall’Avello e dal Sinello. Vanno avanti, intanto, i lavori finanziati con il Pnrr per il potabilizzatore (20 milioni), che sarà pronto per il 2026, e per la ricerca perdite in 16 comuni (15 milioni) degli 87 serviti dalla Sasi spa. “Stimiamo che le perdite nel nostro territorio si aggirino sul 55% (solo a Chieti la percentuale è del 70%, ndc) – dice il presidente – con questi interventi cerca-perdite recupereremo il 38% di risorsa, che andrà a beneficio di circa 40 comuni serviti dalla sorgente del Verde. Ma non si risolve certo così il problema, l’unica soluzione è sostituire i tubi vecchi, alcuni hanno più di 50 anni: la Sasi ha 4.800 chilometri di reti, la metà andrebbe sostituita. Con i 9.460.000 euro di finanziamento regionale, erogato per questo scopo, riusciremmo a sostituirne appena 150 chilometri, un’inezia”.
Per questo la Sasi ha chiesto alla Regione di scorporare delle somme per realizzare interventi che, nel breve periodo, possano portare ad avere disponibilità di qualche litro in più al secondo per le zone più in difficoltà. “Per quanto riguarda il Sinello stiamo valutando la possibilità di utilizzare 1 milione e mezzo per risolvere la situazione legata ai 12 tubi flessibili che devono essere necessariamente sostituiti, stiamo inoltre verificando quali possibilità ci sono per recuperare altri 20 litri da Surienze e Montazzoli. Sarebbe un grande risultato – ha continuato il presidente – se si considera che il Sinello è la sorgente che ha avuto maggiori disagi durante l’emergenza con paesi tipo Tornareccio che avevano l’acqua solo per qualche ora al giorno e siamo dovuti intervenire con autobotti e depositi di distribuzione. Recuperare alcuni litri perciò significa molto, rimarrebbero fuori solo alcuni comuni che hanno sorgenti proprie”.
In merito alle condizioni della sorgente Avello, c’è stato alcuni giorni fa un incontro con i dirigenti regionali di settore, l’Ersi e con l’assessore Emanuele Imprudente. “Dall’incontro è emerso – ha spiegato Basterebbe – che per aumentare la capacità idrica è necessario anche l’impegno dell’Aca che dovrebbe portare avanti alcuni interventi sul comune di Rapino, riattivando anche la sorgente vecchia e altre piccole sorgenti e lavorando pure sulla ricerca perdite. Questo intervento complessivo porterebbe all’aumento di 10 litri al secondo che dovrebbero essere divisi equamente tra Aca e Sasi, con effetti concreti sui comuni alimentati dall’Avello. Non stiamo trascurando nessun aspetto e nessuna azione per cercare di ridurre i disagi e le difficoltà patiti dai nostri utenti per la mancanza d’acqua. I progetti ci sono, ma ci vogliono anche le risorse. Abbiamo ricevuto tanti milioni per la depurazione e da tempo da San Salvo a Ortona non ci sono problemi di inquinamento, ora stiamo lavorando sul Feltrino, vanno eliminati alcuni depuratori vecchio tipo a Rocca San Giovanni, aboliremo anche più di 30 fosse imhoff , ricordo che ce ne sono 600 sul territorio”.
Basterebbe ha anche ribadito l’impegno per alcune contrade di Lanciano che da mesi soffrono la mancanza d’acqua: “Abbiamo quantificato con i tecnici un milione di euro per eseguire interventi che risolverebbero gli attuali disagi”. E ha puntato l’accento anche su alcuni progetti destinati al Comune di Ortona: “Stiamo verificando la potabilità di alcuni pozzi già esistenti e che sono stati già ripuliti, si sta valutando l’utilizzo per il porto di Ortona e il serbatoio di San Donato. Si tratta di un intervento significativo che riuscirebbe a portare acqua non solo nella zona del porto ma anche in alcune frazioni che hanno subito finora problemi seri per la carenza idrica. C’è anche un accordo con la De Cecco che si sta espandendo sul territorio di Ortona e che ha quindi maggiore necessità di acqua, attualmente ne diamo circa 4 e se riuscissimo a recuperare più acqua daremmo un contributo significativo a un insediamento molto importante per il territorio, anche in termini di occupazione. Stiamo quindi procedendo su molte direzioni – ha concluso il presidente – con l’obiettivo di dare soluzioni concrete in merito al recupero della risorsa idrica”.
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