Nei centri ad alta specializzazione vengono garantite tutte le innovazioni terapeutiche – Imagoeconomica
Se, nel 2025, l’Unione Europea vedrà ridursi del 3,5% il tasso di mortalità per cancro – passando dai 125 morti ogni 100mila abitanti del 2020 ai 121 di quest’anno per gli uomini, e da 80 a 79 nelle donne -, in Italia le cose andranno ancora meglio. Perché i decessi passeranno dai 112 per 100mila abitanti nel 2020 a 96 nel 2025 per gli uomini, e da 75 a 71 ogni 100mila abitanti nelle donne. A conferma della qualità delle cure erogate nei nostri ospedali (in un momento storico non certo esaltante per la nostra sanità), in particolar modo in quelli ad alta specializzazione. La previsione è dei ricercatori delle università Statali di Milano e Bologna che, per il quindicesimo anno consecutivo, hanno analizzato il trend della malattia attingendo ai database dell’Oms e delle Nazioni unite, pubblicando i risultati sulla rivista Annals of Oncology.
Secondo i ricercatori, guidati da Carlo La Vecchia, professore di Statistica medica ed epidemiologia alla Statale di Milano, dal 1988 al 2025 nell’Ue si sono evitati 6,8 milioni di decessi per tutti i tipi di tumore (4,7 milioni negli uomini e 2,1 milioni nelle donne). Tuttavia, a causa del crescente numero di anziani nella popolazione, i decessi aumenteranno da 671.963 nel 2020 a 709.400 nel 2025 tra gli uomini, e da 537.866 a 570.500 tra le donne. In Italia, invece, il numero di decessi passerà da 97.866 a 94.740 per gli uomini e da 79.991 a 81.740 per le donne.
Nell’Ue, i miglioramenti della mortalità non riguarderanno alcune neoplasie: quella del pancreas, che mostrerà un aumento del 2% negli uomini e del 3% nelle donne; e, in queste ultime, quella del polmone (+4%) e della vescica (+2%). In Italia, evidenziano gli autori del report, gli unici tassi di mortalità previsti in lieve aumento sono quelli per il tumore del pancreas e della vescica nelle donne. I tassi di mortalità per tutti gli altri tipi di tumore sono in calo per entrambi i sessi.
«Il fumo rimane di gran lunga la principale causa nota di tumore del pancreas, causando dal 20 al 35% dei casi in varie fasce di età – spiega Eva Negri, docente di Epidemiologia ambientale e medicina del lavoro dell’Università di Bologna e co-leader della ricerca -. Il diabete e il sovrappeso, che portano allo sviluppo della sindrome metabolica, sono responsabili di circa il 5% dei tumori al pancreas in Europa. Questo aspetto sta diventando sempre più importante a causa della crescente prevalenza dell’obesità, ma il controllo e la prevenzione del fumo rimangono la priorità per il controllo anche del tumore del pancreas».

La ricerca sta fornendo nuove ed efficaci cure contro il cancro – .
Il cancro del polmone rappresenta la principale causa di morte per tumore tra gli uomini nell’Ue (151.000 casi) e in Italia (19.600 casi). Nel nostro Paese, il tumore della mammella è la prima causa di morte per cancro fra le donne (13.660 casi). Anche nell’Ue questa patologia è la prima causa di decessi per tumore tra le donne; tuttavia, si stima che il tasso di mortalità per il tumore del polmone supererà quello della mammella già quest’anno.
A proposito della neoplasia della mammella. I ricercatori dedicano un ampio capitolo alla malattia, stimando che i tassi di mortalità diminuiranno in tutte le fasce d’età dell’Ue, a eccezione delle pazienti ultraottantenni. Per queste ultime si prevede infatti un aumento del 7% circa rispetto ai tassi osservati nel periodo 2015-2019. Per gli epidemiologi, questo è dovuto anche alla mancanza di screening regolari e di diagnosi tempestive per le donne ultraottantenni, che hanno anche minore probabilità di ricevere i trattamenti più innovativi. Sovrappeso e obesità fanno il resto. «Il tasso di mortalità standardizzato per età – rileva lo studio – è di 13,3 per 100.000 donne nell’Ue (per un totale di 90.100 decessi) e di 14 per 100.000 donne in Italia (per un totale di 13.660 decessi)».
«Stimiamo che tra il 1989 e il 2025 siano stati evitati 373.000 decessi per tumore della mammella nell’Ue – osserva La Vecchia -. La maggior parte di questi decessi evitati è dovuta al miglioramento della gestione della malattia e all’introduzione di innovazioni terapeutiche, ma il 25-30% è probabilmente attribuibile a una maggiore diffusione della diagnosi precoce e del programma di screening. Poiché oggi questa malattia può essere curata efficacemente grazie ad approcci innovativi, è essenziale che le pazienti vengano indirizzate a centri oncologici in grado di offrire tutte le terapie necessarie».
Insomma, gli andamenti di mortalità per tumore, conclude La Vecchia, «continuano a essere favorevoli in tutta Europa. Tuttavia, vi sono anche aspetti negativi: uno di questi sono i decessi per tumore del colon-retto nelle persone di età inferiore ai 50 anni, che aumentano nel Regno Unito e in diversi Paesi dell’Europa centrale e settentrionale, a causa dell’aumento della prevalenza del sovrappeso e dell’obesità nei giovani che, per età, non sono coperti dallo screening». Inoltre, «i tassi di mortalità per il tumore del pancreas non sono in diminuzione nell’Ue ed ora la malattia è la quarta causa di morte per tumore dopo il cancro del polmone, del colon-retto e della mammella. Le tendenze della neoplasia del pancreas e del polmone nelle donne, sottolineano l’urgenza di attuare un controllo ancora più rigoroso del tabacco in tutta Europa».
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