Grazie ad “Urbs Picta” e alle manifestazioni, turismo in crescita in città. Bene anche la provincia
Patrizio Bertin (presidente Ascom Confcommercio): “Adesso la Fondazione per ottenere risorse ed evitare sovrapposizioni”
Le percentuali d’aumento sono lì a dimostrare che, sul fronte turistico, a Padova, nel 2024, si è lavorato bene: +7,7% di visitatori e +2% di pernottamenti. Più stranieri e un po’ meno italiani, cosa, quest’ultima, che non sorprende visto che in calo, nel Belpaese, sono un po’ tutti i consumi.
“La promozione di Urbs Picta – commenta il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin – ha sicuramente dato i suoi frutti e di questo bisogna dare atto all’assessore Andrea Colasio di aver saputo, dapprima insistere sul progetto, e poi sostenerlo facendo diventare la nostra città una destinazione conosciuta e, di conseguenza, appetita. Urbs Picta ha poi avuto il pregio di riportare alla ribalta anche l’altro sito Unesco, l’Orto Botanico, facendo diventare Padova una destinazione in qualche modo “esclusiva” visto che può vantare ben due siti. Non solo: la promozione di Urbs Picta ha focalizzato l’attenzione anche su quelle che, da sempre, sono le attrazioni padovane: il Santo, il Pedrocchi, il Prato, il Gattamelata, il Palazzo della Ragione, l’Università, la Specola, le Mura, ecc. Per cui: la cultura è diventata un volano importante per l’economia cittadina anche se, per parte nostra, continuiamo a mettere in guardia anche sui problemi che un turismo non governato può causare al tessuto cittadino”.
Che poi non sia solo la città in quanto tale e non siano solo i siti culturali, artistici e architettonici a fare di Padova una destinazione importante, su questo Bertin non nutre dubbi di sorta.
“Non vi è dubbio – continua il presidente dell’Ascom Confcommercio – che tutta la provincia rappresenti un grande sito turistico. I Colli, anch’essi entrati a far parte del MAB Unesco, le Terme, le città murate, le ciclovie che, praticamente, consentono di percorrerla in lungo e in largo semplicemente pedalando, sono un “unicum” nel senso che da nord a sud non andiamo molto oltre i cento chilometri, distanza che all’estero equivale spesso alla periferia di una grande città, per cui, soprattutto per gli ospiti stranieri, Cittadella e Montagnana non sono poi così distanti”.
Questo significa che una regia complessiva si impone.
“Ed è quello che, come Camera di Commercio, stiamo cercando di realizzare attraverso la creazione di una Fondazione che non vuol essere una limitazione delle specificità, ma semplicemente un coordinamento che avrebbe il pregio di ottenere risorse ed evitare sovrapposizioni”.
Dunque, tante frecce all’arco di Padova e della sua provincia che possono contare anche su tutta una serie di manifestazioni e di appuntamenti di grande interesse come quello dell’AIGU (Associazione Italiana Giovani per l’Unesco) che si svolgerà in città dal 21 al 23 marzo e che avrà come tema il patrimonio culturale, materiale e immateriale insito nell’attività dell’Unesco.
“In provincia – aggiunge Bertin – le iniziative sono talmente tante che si rischia solo di citarne alcune e non sarebbe giusto, però credo valga la pena sottolineare il grande lavoro che sindaci e assessori stanno svolgendo per promuovere una loro festa, una celebrazione storica, un borgo, un monumento, una villa, una cinta muraria. A Padova va riconosciuto l’impegno che l‘assessore Antonio Bressa sta mettendo per portare in città manifestazioni importanti. Abbiamo appena archiviato il Carnevale ma, soprattutto, è ancora viva l’eco del Capodanno che ha portato in città quasi il 40% di visitatori in più rispetto all’anno precedente e va rimarcato come dicembre, mese importante per una città come Padova basata sul commercio, le visite siano state l’8% in più del dicembre 2023, con i pernottamenti che si sono attestati poco sotto il 10%. Questo ha consentito ai nostri albergatori di occupare più camere con indubbi benefici per i bilanci aziendali che, adesso, possono contare anche sull’attività di un Centro Congressi decisamente in fase di decollo anche grazie all’Università e che già richiede la presenza di una maggiore ricettività, soprattutto di livello”.
Infine …
“Infine – conclude Bertin – il mio chiodo fisso è l’Arena della Musica. Sulla sua realizzazione, visto che non sembra ci siano opposizioni, c’è solo un problema di tempi. Ogni giorno che passa aumentiamo il rischio che qualche città a noi vicina, sfrutti la nostra idea e ci batta sul tempo. Se succedesse, non potremo perdonarcelo”.
PADOVA 11 MARZO 2025
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link