Uno studio di Area Science Park e Università Milano-Bicocca analizza il legame tra tecnologie dell’idrogeno e materie prime critiche, evidenziando la necessità di strategie di riciclo e materiali alternativi
L’idrogeno verde è una delle tecnologie chiave per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica, ma la sua produzione dipende dalle materie prime critiche, la cui disponibilità è limitata e fortemente concentrata in pochi Paesi.
Uno studio condotto da Area Science Park e dall’Università Milano-Bicocca, nell’ambito del progetto North Adriatic Hydrogen Valley, ha analizzato l’evoluzione dell’innovazione nel settore e il rischio legato all’approvvigionamento di materiali essenziali per le celle a combustibile e gli elettrolizzatori.
Lo studio evidenzia la crescente dipendenza da Nickel, Platino e Litio e sottolinea l’urgenza di sviluppare strategie di riciclo e materiali alternativi per garantire una crescita sostenibile del settore.
Brevetti e innovazione: la corsa globale all’idrogeno verde
Per comprendere l’evoluzione delle tecnologie legate all’idrogeno verde, i ricercatori hanno analizzato un ampio database di brevetti (PatStat), coprendo il periodo 2000-2023 e focalizzandosi sull’evoluzione delle richieste di brevetto per celle a combustibile ed elettrolizzatori; sui Paesi con il maggiore interesse nella tutela della proprietà intellettuale; sulle materie prime critiche più utilizzate e le loro tendenze nel tempo.
I dati emersi mostrano una chiara accelerazione nell’innovazione:
- nel 2022 sono state depositate 5.380 domande di brevetto, con un totale di oltre 45.600 brevetti registrati dal 2000 al 2023
- Cina, Giappone e Stati Uniti guidano la corsa alla tutela legale delle tecnologie legate all’idrogeno verde
- il 13% dei brevetti menziona almeno una materia prima critica, con Nickel, Platino e Litio come elementi chiave per entrambe le tecnologie
Questi dati confermano un trend positivo nella ricerca e sviluppo, ma anche una crescente dipendenza da materiali difficili da reperire, esponendo il settore a rischi geopolitici e instabilità di mercato.
Dipendenza dalle materie prime critiche: un ostacolo alla transizione verde
Le materie prime critiche sono essenziali per la produzione di elettrolizzatori e celle a combustibile, ma la loro estrazione è concentrata in pochi Paesi, rendendo i mercati vulnerabili a shock geopolitici e fluttuazioni di prezzo.
La crescente domanda di questi materiali potrebbe quindi diventare un collo di bottiglia per la diffusione dell’idrogeno verde. In particolare, il Platino, utilizzato nei catalizzatori delle celle a combustibile, è estratto per oltre il 70% in Sudafrica; il Nickel, fondamentale per alcuni elettrolizzatori, proviene in gran parte da Indonesia, Filippine e Russia; il Litio, impiegato nelle batterie per lo stoccaggio energetico, è controllato da un ristretto numero di produttori tra Australia, Cile e Cina.
Questa dipendenza pone l’Europa in una posizione di vulnerabilità, spingendo ricercatori e policy maker a cercare soluzioni per mitigare i rischi di approvvigionamento.
Le soluzioni ci sono: ricerca sui materiali alternativi e riciclo
Secondo gli esperti, per garantire uno sviluppo sostenibile delle tecnologie dell’idrogeno, è necessario adottare un doppio approccio: sviluppare materiali alternativi, meno dipendenti da elementi rari o concentrati in poche aree geografiche e potenziare le filiere di riciclo, per recuperare e riutilizzare le materie prime critiche già presenti nei dispositivi esistenti.
L’economia circolare potrebbe quindi giocare un ruolo fondamentale, permettendo di ridurre la dipendenza dall’estrazione e migliorare la sostenibilità della filiera dell’idrogeno. Tuttavia, l’assenza di infrastrutture di riciclo su larga scala rappresenta ancora una sfida da superare.
In definitiva, l’idrogeno verde è una risorsa chiave per la transizione energetica, ma il suo sviluppo non può prescindere da una strategia mirata alla gestione delle materie prime critiche.
Lo studio condotto da Area Science Park e dall’Università Milano-Bicocca mette in luce la necessità di investire in innovazione, materiali alternativi e riciclo, per garantire un futuro energetico più resiliente e indipendente dalle fluttuazioni geopolitiche.
La sfida è aperta: il successo dell’idrogeno verde dipenderà dalla capacità di bilanciare il progresso tecnologico e la sostenibilità delle risorse.
Crediti immagine: Depositphotos
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