arrestato imprenditore modenese, 32 indagati


Modena, 18 marzo 2025 – Un imprenditore di Mirandola (Modena), operante nel settore della somministrazione di manodopera, è stato arrestato e posto in custodia cautelare in carcere. L’ordinanza è stata emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Modena, su richiesta della Procura della Repubblica, e eseguita dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Modena.

Le accuse e gli indagati

L’imprenditore è accusato di associazione per delinquere finalizzata a indebite compensazioni di crediti inesistenti, riciclaggio, autoriciclaggio, falso in bilancio e abusivismo finanziario. Sono stati inoltre disposti sequestri preventivi, anche per equivalente, per un valore di circa 2,6 milioni di euro nei confronti di 4 società e di 6 indagati.

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L’indagine, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Modena, ha coinvolto complessivamente 32 persone e 18 società.

Le attività criminose contestate

Le attività criminose contestate consistevano nella compravendita di crediti d’imposta inesistenti, generati attraverso artifizi contabili e l’uso fraudolento di norme sulle agevolazioni fiscali, e nell’illecita attività di somministrazione di manodopera, per la quale non venivano versate imposte o contributi, ma indebitamente compensati con crediti insussistenti.

La frode, in parte realizzata mentre l’imprenditore era agli arresti domiciliari per reati tributari, avrebbe potuto avere conseguenze economiche gravissime. Erano stati creati “cartolarmente” oltre 600 milioni di euro di crediti d’imposta inesistenti, da cedere a terzi, che, procedendo alla compensazione, avrebbero causato un mancato incasso di somme di pari importo per l’Erario. Erano già stati stipulati contratti con circa 40 imprese per la cessione di parte dei crediti fittizi.

Bandi fasulli

Una modalità illecita di commercializzazione dei crediti ha coinvolto anche l’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile – Regione Emilia Romagna, all’insaputa di quest’ultima, che ha segnalato possibili irregolarità. L’imprenditore, attraverso il “Fondo Nazionale per lo Sviluppo Economico”, pubblicava un bando in cui pubblicizzava la possibilità di supportare le opere di ricostruzione post-alluvione e, nel contempo, maturare un credito d’imposta per importi superiori, versando somme su conti correnti. Alcune imprese hanno aderito al bando per un valore nominale dei crediti acquistati superiore a 1,5 milioni di euro.

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Sequestri 

Oltre all’arresto, sono state sottoposte a sequestro disponibilità finanziarie per oltre 2 milioni di euro, che si aggiungono a un precedente sequestro preventivo di somme e beni immobili per circa 3 milioni di euro, eseguito nel mese di settembre 2023. 



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