
Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Angelo Contessa, presidente Ance Brindisi.
Il dato diffuso dal ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso circa la partecipazione di aziende interessate ad investire a Brindisi rappresenta più di una speranza per il nostro territorio e conferma la bontà delle scelte operate dal parlamentare brindisino Mauro D’Attis, sia nel chiedere ed ottenere un tavolo sulla decarbonizzazione di Brindisi e Civitavecchia che per far approvare una legge per un accordo di programma per Brindisi e per la nomina di un commissario di governo per facilitare i processi autorizzativi.
Adesso sarà necessario attendere che il dicastero interessato effettui uno screening delle idee progettuali presentate nei giorni scorsi prima di poter stabilire quante potranno risultare effettivamente realizzabili.
La vicenda, come è facilmente intuibile, interessa da vicino i costruttori edili in quanto il mercato immobiliare subisce inevitabilmente le conseguenze di una crisi economica che a Brindisi è acuita dalla dismissione di grandi insediamenti industriali, con la conseguente perdita di tanti posti di lavori diretti e degli indotti produttivi.
Anche per questo sarà importante verificare gli effettivi ritorni economici ed occupazionali derivanti dai nuovi investimenti proposti, partendo dall’esame dei Pep (piani economico-finanziari) che non potranno e non dovranno essere basati solo su finanziamenti pubblici, ma dovranno prevedere investimenti diretti anche da parte di chi si propone di fare impresa. Tutto questo, infatti, rappresenta la migliore garanzia per evitare i “mordi e fuggi” così comuni in varie parti del Mezzogiorno.
Un altro elemento da cui non si potrà prescindere è legato al pieno coinvolgimento delle imprese locali che non dovranno essere semplici “portatrici di manodopera”, ma dovranno essere messe in condizione di partecipare agli investimenti grazie a ciò che sanno fare ed alle professionalità di cui dispongono. Solo in questo modo la ricchezza prodotta potrà avere un impatto fortemente locale e quindi potrà tradursi in una ricchezza redistribuita.
Perché tutto questo sia possibile, però, occorre che si crei una intesa “sui fatti” nel territorio brindisino che, sul piano tecnico, potrà tradursi nel varo di una cabina di regia capace di fornire la massima assistenza al commissario di Governo che sarà nominato per gestire l’accordo di programma e, in particolare, gli impatti sul territorio e la fase del “permissing”.
Insomma, una gestione “partecipata”, basata non solo su una fredda interpretazione di numeri, ma su un principio di “fratellanza” a cui si è richiamato di recente il presidente della Pontificia Accademia per la vita, monsignor Vincenzo Paglia, suscitando anche l’interesse del vice premier Antonio Tajani. Ance Brindisi, per quanto di propria competenza, pertanto, è pronta ad offrire il proprio contributo per una crescita complessiva del nostro territorio.
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