
MCE – Mostra Convegno Expocomfort ha raccolto la sfida posta dalle procedure di accesso e di erogazione delle ingenti risorse del Piano Transizione 5.0 coinvolgendo gli esperti di settore nel districarsi tra rilevazioni, tempistiche e ambiti di applicazione. Tutte le Q&A emerse dal webinar organizzato il 26 febbraio sono pubblicate sul sito
Il Piano Transizione 5.0 lanciato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy rappresenta un’importante iniziativa per sostenere le aziende italiane nella loro trasformazione digitale ed energetica. Con una dotazione finanziaria di 6,3 miliardi di euro, il Piano si propone di rispondere alle sfide della transizione ecologica e digitale, promuovendo investimenti in nuove tecnologie e pratiche sostenibili. Per adesso però continua a essere stata erogata solo una minima quantità: dei 6,237 mld di euro, sono ancora disponibili risorse per oltre 5,7 mld.
In occasione dell’evento “Transizione 5.0: un’opportunità ancora tutta da cogliere”, organizzato da MCE – Mostra Convegno Expocomfort, realtà produttive e operatori hanno avuto modo di aggiornarsi, confrontarsi e condividere con gli esperti soluzioni sull’approccio da adottare con il Piano Transizione 5.0.
Cosa è emerso durante il webinar sulla Transizione 5.0
“Una domanda ricorrente è senza dubbio quella relativa alla possibilità di slittamento della chiusura dei progetti oltre il 31/12/2025. Impianti complessi, a elevata personalizzazione, se non, addirittura, realizzati ad hoc e con specifiche uniche, necessitano infatti di tempi di progettazione, realizzazione, nonché di installazione, collaudo ed entrata in funzione, che spesso sono almeno di 12-18 mesi” ha sottolineato Giuseppe Luca Moliterni, consulente CNA Lombardia. “Ma al momento non sono previste o ipotizzabili proroghe alla chiusura dei progetti o alla scadenza del 31/12/2025 come data per l’ultimazione degli investimenti. Infatti, qualsiasi proroga dovrà essere concordata con la Commissione Europea, essendo finanziata con fondi EU derivanti dal PNRR“.
Dubbi su tempi e modi
Altro tema centrale è la certificazione ex ante in caso di sostituzione di macchinari obsoleti, quei beni che alla data di apertura della pratica per la richiesta del beneficio sono stati ammortizzati da oltre 24 mesi, e l’applicazione del risparmio nella certificazione ex post. Moliterni ha sottolineato come la disposizione inerente alla sostituzione dei macchinari obsoleti abbia introdotto un importante elemento di semplificazione procedurale.
“Rimane l’obbligo di certificazione e il calcolo del risparmio in TEP equivalenti, consentendo però ai certificatori di effettuare le proprie analisi su documentazione standardizzata già esistente, quali Regolamenti Europei, norme di settore, migliori tecnologie disponibili o altre evidenze equivalenti riconosciute nel settore di riferimento. Si tratta pertanto di fondare le valutazioni su una serie di elementi derivanti da letteratura tecnica e normative di riferimento. Reputo però che, laddove possibile, l’utilizzo di dati reali sia preferibile alla definizione di ipotesi”.
Un aspetto cruciale è poi quello delle limitazioni per l’accesso ai crediti.
“Ci sono vincoli specifici, per la cui applicazione deve essere svolta un’analisi con i criteri indicati dal GSE” ha ribadito Mauro Donnini, Responsabile Area Tecnologia, Energia, Ambiente e Sicurezza di Assistal – Associazione Nazionale Costruttori di Impianti e dei Servizi di Efficienza Energetica – ESCo e Facility Management. “Ad esempio, gli Impianti di Cogenerazione e Trigenerazione o gli Impianti di riscaldamento a gas, anche qualora strumentali all’attività dell’azienda, non sono in alcun modo agevolabili, in quanto l’indirizzo politico del MASE è chiaro: non incentivare utility alimentate a gas fossili detti climalteranti”.
Ma molti altri sono i quesiti dalle aziende a cui MCE Lab fornisce un’indicazione:
- Come viene misurato il risparmio energetico?
- Per quanto tempo bisogna certificare/verificare la riduzione dei consumi conseguita?
- La cumulabilità del finanziamento con altre forme di incentivo, comprese quelle finanziate con fondi europei che in precedenza erano escluse.
- …
“Il Piano Transizione 5.0 rappresenta un’opportunità cruciale per le aziende italiane che desiderano modernizzarsi e contribuire a un futuro più sostenibile. Le imprese sono invitate a informarsi dettagliatamente sui requisiti e sulle modalità di accesso agli incentivi disponibili” ha concluso Massimiliano Pierini, Managing Director di RX Italy, organizzatore di MCE – Mostra Convegno Expocomfort. “I quesiti posti riflettono le preoccupazioni delle aziende nell’affrontare la transizione verso modelli produttivi più sostenibili e digitalizzati, ed evidenziano la necessità di chiarezza e supporto nelle fasi di implementazione del Piano Transizione 5.0”.
Per facilitare l’accesso alle informazioni relative al Piano Transizione 5.0, MCE Lab, la piattaforma per il comfort abitativo promossa da MCE, ha quindi avviato una raccolta dei quesiti che affrontano le domande più comuni delle imprese interessate. Queste Q&A sono state sviluppate in collaborazione con gli esperti di settore, offrendo chiarimenti sulle modalità di accesso agli incentivi, sulle stringenti tempistiche, sui requisiti necessari e sulle procedure operative.
Tutte le Q&A sono pubblicate sul sito di MCE – Mostra Convegno Expocomfort a questo link.
Fonte foto Pixabay_geralt
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