21 Marzo 2025
Insurtech Investment Index (IIA e Politecnico): nel 2024 in Italia investiti 375 milioni in progetti interni


L’intelligenza artificiale contribuisce alla crescita degli investimenti nel settore Insurtech nel 2024 in Italia. È quanto emerge dalla nuova edizione dell’Insurtech Investment Index 2024, ideato da IIA (Italian Insurtech Association) ed elaborato dall’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, che monitora lo stato di avanzamento degli investimenti e il grado di innovazione del settore assicurativo in Italia. L’osservatorio, di cui una preview è stata svelata oggi durante la conferenza stampa dell’evento “AI e Insurtech: Sfide, opportunità e casi d’uso dell’Intelligenza Artificiale in un’industria assicurativa in cambiamento”, evidenzia come nel 2024 il livello di digitalizzazione del mercato italiano resti in linea con quello dell’anno precedente, 18/30 rispetto al 20/30 del 2023, ma con un sorprendente balzo nel valore degli investimenti.

Nel 2024, il 38% delle compagnie analizzate ha effettuato almeno un investimento in startup Insurtech, segnando un aumento rispetto al 31% del 2023. Ancora più significativo è stato l’incremento del capitale investito, che ha raggiunto i 38 milioni di euro, un valore dieci volte superiore rispetto ai 3,9 milioni di euro dell’anno precedente. Ancora più marcato l’aumento degli investimenti in progetti innovativi interni da parte delle compagnie, che hanno totalizzato 375 milioni di euro nel 2024, registrando una notevole crescita rispetto ai 44,8 milioni di euro del 2023. Aumenta anche il numero complessivo di operazioni, che passa a 145 iniziative nel 2024, contro le 108 del 2023. Il numero di compagnie che ha avviato almeno un progetto interno rimane stabile, passando dal 82% del 2023 al 85% nel 2024.

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In calo, invece, le partnership con progetti Insurtech, che sono scese da 45 nel 2023 a 38 nel 2024. Anche la percentuale di compagnie con almeno una partnership attiva è diminuita, attestandosi al 38%, rispetto al 55% dell’anno precedente.

“Nel 2024 il livello di diffusione dell’Insurtech nelle Assicurazioni in Italia si è mantenuto stabile rispetto al 2023, ma emergono segnali interessanti, in cui si nota come alcuni attori abbiano deciso di incrementare notevolmente gli investimenti, anche in progetti di intelligenza artificiale, concludendo la fase esplorativa avviata già negli scorsi anni -dichiara Filippo Renga, direttore dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano -. Questo scenario suggerisce una fase di maggiore consapevolezza: per compiere un vero salto in avanti, non basta più un approccio generico all’innovazione, ma servono investimenti mirati e massivi in competenze, ambiti strategici e startup selezionate. Si comincia quindi ad assistere ad una specializzazione del settore, in cui alcune compagnie più propense e predisposte all’innovazione stanno creando i presupposti per rafforzare il proprio vantaggio competitivo, a discapito di altre che rimangono in una fase più esplorativa. Per dirlo con una metafora: qualcuno sta dissodando il terreno e decidendo cosa seminare, mentre alcuni hanno iniziato a seminare a livello più ampio”.

L’Outlook 2025 della ricerca di IIA e dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano mostra come entro la fine dell’anno la percentuale di compagnie assicurative che intendono avviare un progetto interno vedrà un aumento raggiungendo l’83% del campione, mentre le partnership per progetti Insurtech vedranno un’ulteriore decrescita (33% nel 2025). In merito alle aree di business: per la maggior parte degli intervistati, l’AI sarà impiegata principalmente nelle attività di gestione dei sinistri (64%), seguita dai processi di back office (55%), dai processi di sottoscrizione (36%) e dalla customer management & contract administration (27%).

“L’Intelligenza Artificiale Generativa pur rappresentando una rivoluzione per il settore assicurativo, possiede un’adozione in Italia che è ancora troppo limitata. Il rischio è che, ancora una volta, il nostro Paese perda un’opportunità cruciale per innovare e restare competitivo a livello internazionale. La stretta regolamentazione, se da un lato garantisce tutela e stabilità, dall’altro rischia di frenare lo sviluppo di nuove soluzioni, come già accaduto in altri settori, dal turismo alla finanza. Infatti, sebbene gli investimenti siano in crescita non si vede ancora un reale cambio di passo nel suo utilizzo. Ad oggi, sul mercato non emergono ancora prodotti innovativi sviluppati grazie all’AI, e non possiamo più permetterci di rincorrere o trovarci costretti a utilizzare tecnologie non proprietarie, che porterebbero ad una mancanza di competitività da parte delle nostre aziende. Per colmare il gap, è fondamentale investire non solo in tecnologia, ma anche nelle competenze, creando un ecosistema che favorisca l’adozione concreta dell’AI”, ha dichiarato Simone Ranucci Brandimarte (in foto) presidente di IIA.

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I dati di Italian Insurtech Association prevedono per il 2025 un raddoppio degli investimenti in AI, che dovrebbero raggiungere i 90 milioni di euro, su un totale di 1,2 miliardi destinati all’innovazione nel comparto assicurativo. Nel 2026, la percentuale di AI sul totale degli investimenti in tecnologia dovrebbe toccare il 10% (140 milioni di euro su 1,5 miliardi di euro complessivi), una penetrazione ancora troppo bassa se si considera la relativa semplicità con cui questa tecnologia può essere integrata all’interno della catena del valore.



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