
CHIOGGIA – Sbarramento del cuneo salino con ponte carrabile sul Brenta: ancora nessuna novità e il Pd sbotta: “Dov’è ora la tanto decantata filiera del centrodestra?”.
Le critiche arrivano dal consigliere Dem Jonatan Montanariello che, in consiglio comunale, ha presentato una interrogazione per chiedere a che punto è il tentativo di sblocco di ulteriori fondi per realizzare l’opera, ritenuta strategica, non solo per l’agricoltura, ma anche per la viabilità di Ca’ Lino e di Isola Verde con i residenti che avrebbero la possibilità di raggiungere Sottomarina bypassando la statale Romea. “Le risposte date dal sindaco Armelao – commenta Montanariello – hanno messo in evidenza un’ulteriore confusione e la conferma di promesse non mantenute. Il 17 novembre 2021 il sindaco annunciava che si sarebbe partiti con i lavori entro marzo – aprile 2022, con la conclusione prevista per l’estate 2024.
Siamo ormai alle soglie dell’estate 2025 e non c’è ancora nulla di fatto”. Montanariello esprime poi il proprio imbarazzo per il fatto che, in risposta all’interrogazione, il sindaco abbia scelto di rivolgersi al Ministero con una lettera indirizzata al ministro Salvini e alla dottoressa Elisabetta Pellegrini, capo coordinatrice della struttura tecnica. L’obiettivo della missiva era sollecitare la possibilità di anticipare l’utilizzo delle risorse previste da quelle della legge speciale in nostro possesso . Tuttavia, a oggi, non è pervenuta alcuna risposta.
“Il sindaco – commenta ancora Montanariello – ha scritto una lettera al suo segretario di partito Salvini e a un dirigente oggi a Roma, che fino a ieri lavorava in Veneto. Si trattava della dottoressa Elisabetta Pellegrini, ex responsabile dell’unità infrastrutture della Regione Veneto. È paradossale che il sindaco non attivi direttamente la filiera che tanto decanta. Avrebbe potuto chiedere alla vicepresidente della Regione, De Berti, di intervenire, oppure, quando si trova a fare selfie con Salvini sui palchi, farsi sentire su questo nodo che ancora oggi rimane irrisolto. La città continua a essere paralizzata da chiacchiere e promesse non mantenute. Con 60 milioni di euro fermi nella cassa della legge speciale, una frazione resta isolata e manca un’alternativa sicura alla Romea, che garantirebbe la sicurezza dei ciclisti, dei residenti e dei cittadini, altrimenti costretti a vivere in una situazione di stallo”.
La situazione riguardante la realizzazione dello sbarramento è nota ormai da anni: i lavori sono pronti effettivamente a partire, ma l’iter è rimasto fermo per anni a causa di vari ricorsi da parte dei proprietari delle darsene che insistono sull’asta del Brenta e, ora, i costi della manodopera e delle materie prime è cresciuta a dismisura. Quello che era stato stanziato più di dieci anni fa, ora non basta più. Mancano all’appello circa 9,5 milioni di euro e un milione e 700mila euro sono già stati stanziati dal comune di Chioggia.
“Siamo stanchi – conclude l’esponente Dem – di una politica fatta di promesse non mantenute, che poi cerca sempre un colpevole quando le cose non vanno come dovrebbero”.
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