23 Marzo 2025
Con il cambiamento climatico le imprese perderanno il 25% dei profitti


Senza interventi concreti a favore del clima, entro il 2050 le aziende perderanno fino al 25% dei loro profitti. A livello globale, il Pil potrebbe subire una contrazione del 22% entro la fine del secolo. L’allarme arriva da un nuovo studio del World Economic Forum, in collaborazione con il Boston Consulting Group.

Per mantenere una possibilità di limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 °C, le emissioni globali devono diminuire di circa il 7% all’anno fino al 2030, ma oggi continuano ad aumentare dell’1,5% all’anno.

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Il vero problema, lato imprese, secondo gli autori del report, non è la mancanza di consapevolezza, ma l’inerzia delle aziende nel fare front ai rischi climatici con strategie efficaci.

Quanti danni economici causa il cambiamento climatico

Il rapporto The Cost of Inaction: A CEO Guide to Navigating Climate Risk evidenzia dati allarmanti. Dal 2000 a oggi, gli eventi climatici estremi hanno causato danni economici per 3.600 miliardi di dollari (oltre 3.300 miliardi di euro), di cui 1.000 miliardi solo tra il 2020 e il 2024.

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Tempeste, uragani, incendi e siccità stanno aumentando in frequenza e intensità, con un impatto diretto sulle infrastrutture e sulla continuità operativa delle imprese.

L’impatto economico dei cambiamenti climatici è già sotto i nostri occhi da tempo, e destinato a crescere ancora in modo esponenziale. L’adattamento non è un costo, ma un investimento necessario per proteggere il business. E rimandare significa affrontare conseguenze economiche ben più gravi in futuro. Il messaggio è chiaro.

Sempre più aree non coperte dalle assicurazioni

I fenomeni naturali causati dal cambiamento climatico hanno spinto molte compagnie assicurative a ritirarsi da aree ad alto rischio, lasciando intere aree uninsurable, ossia prive di copertura assicurativa a causa dei costi insostenibili.

Questo trend è particolarmente evidente in Europa e negli Stati Uniti, dove la crescente esposizione a eventi climatici estremi sta rendendo molte attività economiche vulnerabili.

I rischi per le imprese a causa della crisi climatica

Il rapporto distingue due categorie di minacce per le imprese:

  • i rischi fisici, cioè gli effetti diretti degli eventi climatici, che possono danneggiare impianti produttivi, interrompere le supply chain e rallentare la produzione;
  • i rischi della transizione ecologica, legati alle nuove normative ambientali, alla carbon tax e alla svalutazione degli asset fossili.

Non sono infatti solo i disastri a minacciare l’imprenditoria. La domanda di carbone, per esempio, è destinata a ridursi del 90% entro il 2050, con un impatto devastante per le aziende ancora dipendenti da questa “vecchia” fonte energetica.

Molte imprese, tuttavia, sembrano sottovalutare questi rischi. Le previsioni finanziarie ufficiali stimano un impatto sull’Ebitda tra l’1% e il 3%, mentre le analisi del Boston Consulting Group indicano perdite potenziali tra il 5% e il 25% nei prossimi decenni.

I guadagni dagli investimenti nella transizione green

Di fronte a questo scenario, lo studio sottolinea come la transizione ecologica non sia solo una necessità ambientale, ma un’opportunità (e verrebbe dire un’urgenza) economica.

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Ogni dollaro investito nel combattere la crisi climatica genera un ritorno tra 2 e 19 dollari, prevenendo perdite future.

A livello globale, investire il 3% del Pil in mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici potrebbe evitare perdite tra il 10% e il 15% del Prodotto interno lordo mondiale entro la fine del secolo.

Il mercato della green economy, oggi valutato 5mila miliardi di dollari, è destinato a triplicare entro il 2030, con settori in forte espansione come quello delle energie rinnovabili, della mobilità sostenibile e dei prodotti eco-friendly, come pure il packaging stesso dei prodotti che compriamo.

Secondo il rapporto, queste industrie stanno crescendo a un ritmo annuo tra il 10% e il 20%, ben oltre dunque il tasso di crescita globale.





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