
L’investimento di Pmp Industries nella Republika Srpska in Bosnia ed Erzegovina è ormai in dirittura d’arrivo. La fonderia da 40 mila tonnellate di ghisa all’anno che consentirà all’azienda friulana di accorciare sensibilmente la propria catena di fornitura, è infatti ormai quasi pronta: «Inizierà a produrre entro il mese di aprile» ha annunciato ieri Luigino Pozzo, presidente dell’azienda friulana, a margine della firma di un rilevante accordo con Finest. La finanziaria per l’internazionalizzazione delle imprese del Nordest italiano ha infatti sottoscritto ieri un accordo con Pmp a supporto del piano di espansione globale dell’azienda di Coseano, per un investimento di 5 milioni: 2 per una partecipazione di minoranza nel capitale sociale della newco estera Pmp Drive Systems Laktaši, 3 di finanziamento diretto. Entrambi con durata di 8 anni.
Complessivamente, l’investimento in Bosnia di Pmp vale 30 milioni e si inquadra nel più ampio progetto di riorganizzazione delle filiere produttive e di approvvigionamento cui sta lavorando l’azienda di Pozzo per ridurre la dipendenza degli stabilimenti europei dai fornitori del Far East.
La nuova fonderia, che sta vedendo la luce su un’area di 92 mila metri quadrati a LaktaÅ¡i, meno di venti chilometri di distanza da Banja Luka, consentirà materialmente a Pmp di accorciare la filiera – lo stabilimento balcanico dista appena 5 ore di auto da quello Fvg – mettendo al riparo le aziende europee del gruppo dai contraccolpi della ribollente situazione geopolitica. E porterà in dote nuova occupazione.
A regime, vale a dire entro il 2028, il piano di riorganizzazione produttiva prevede un aumento dei dipendenti dagli attuali 1.000 a 1.600, 800 dei quali a Coseano dove oggi lavorano in 500, così come dei ricavi del gruppo, che ha chiuso il 2024 a 140 milioni di euro, con un Ebitda di 65 milioni, e che punta tra tre anni ad arrivare a 300 milioni.
Pozzo saluta la nuova fonderia come una tappa fondamentale per la compagnia. «Stiamo regionalizzando la nostra attività in due macro aree, Europa-America da una parte e Asia con Cina e India dall’altra – ha spiegato ieri l’industriale –: verranno servite attraverso due autonome filiere produttive in grado di essere resilienti ai rapidi mutamenti geopolitici. La fonderia in Bosnia Erzegovina consente ai nostri stabilimenti europei, in particolare a quello Promec di Coseano, di accorciare e aver garantito l’approvvigionamento di componenti prima realizzati nel Far East, così da metterci al sicuro da rischi geopolitici».
«L’ottimo rapporto creato con le istituzioni e la comunità della Repubblica serba della Federazione, dove siamo presenti fin dal 2006, ci ha convinto a investire in un nuovo impianto da 40 mila tonnellate all’anno a Laktaši e nell’ampliamento di quello di Gradiška, distante pochi chilometri – ha proseguito Pozzo -. Premianti risultano essere sia il basso costo dell’energia, inferiore del 65% rispetto all’Italia sia quello del personale, che viene formato in base alle esigenze dell’industria, che la dotazione infrastrutturale».
Dell’investimento «beneficeranno i nostri clienti europei e americani che potranno contare su una stabilità di quantità e qualità dei prodotti Pmp Industries. Opportunità – conclude – colta anche dalle istituzioni italiane a partire dal governo nazionale, con la prossima partecipazione di Simest, e dalla finanziaria regionale Finest con questa operazione». Che conferma il supporto della finanziaria all’azienda di Coseano come ieri ha ricordato il direttore di Finest, Eros Goi: «La partnership con Pmp Industries vanta una storia consolidata, iniziata nel 2007 con un primo investimento condiviso».
«L’apertura della fonderia a Laktaši – ha aggiunto Goi – è una mossa strategica che risponde al trend di regionalizzazione delle filiere produttive: un progetto ambizioso e strutturato con impatti positivi attesi per il territorio del Nordest italiano. Siamo fieri di accompagnare Pmp Industries in questa nuova fase di crescita».
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