25 Marzo 2025
tuteliamo il nostro saper fare”


Le Marche si confermano la regione più manifatturiera d’Italia per numero di addetti ma il settore è sempre più minacciato da concorrenza sleale e prodotti contraffatti. Dalla moda all’agroalimentare alla meccanica, al legno arredo: nessun comparto è al riparo. E’ uno dei temi su cui si è focalizzato l’evento “Le Marche del Made in Italy”, organizzato ieri mattina da Confartigianato Marche. L’incontro ha visto la partecipazione di figure istituzionali e rappresentanti del mondo economico e produttivo, tra cui il Governatore Francesco Acquaroli, la presidente regionale di Confartigianato Moira Amaranti, il segretario Gilberto Gasparoni, il sottosegretario al Mef Lucia Albano, il Comandante della Guardia di Finanza Marche Nicola Altiero, il presidente della Camera di Commercio Gino Sabbatini.

“La lotta alla contraffazione è una battaglia che dobbiamo combattere con determinazione per le nostre imprese, per garantire la qualità – ha dichiarato senza mezzi termini Amaranti- il made in Italy necessita di essere protetto. Tuteliamo insieme il nostro saper fare”. Sono stati forniti numeri e dati: il settore manifatturiero delle Marche rappresenta l’11,4% del totale dell’economia marchigiana, più alto rispetto al 7,8% della media italiana. Nella regione al plurale sono 14.332 le micro e piccole imprese manifatturiere (il 97,1% del totale di settore) e quasi 87.000 gli addetti, pari al 60%. “Le nostre piccole e medie imprese hanno un ruolo centrale nell’economia e nell’identità del territorio – ha ribadito Acquaroli – tema centrale oggi è il ricambio generazionale e la necessità di invertire la percezione culturale: dobbiamo trasmettere ai giovani il valore e l’importanza delle professioni artigiane”.

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Sabatini ha rimarcato il grave problema della concorrenza sleale, la necessità di proteggere il know how delle nostre filiere produttive e il sostegno all’internazionalizzazione. Focus anche sul tema dell’accesso al credito, indispensabile per gli investimenti e la crescita delle imprese. Gino Sabatini ha rimarcato il grave problema della concorrenza sleale, la necessità di proteggere il know how delle nostre filiere produttive e il sostegno all’internazionalizzazione mentre Albano ha ribadito quanto sia determinante e rilevante per le Marche sostenere l’eccellenza produttiva perché significa valorizzare il patrimonio culturale, tutelare e tramandare le competenze. E sul tema dell’export Acquaroli ha sottolineato: “Dobbiamo leggere i dati con attenzione: rispetto al 2019, il trend delle esportazioni è cresciuto, ma non abbastanza da compensare la perdita di mercati strategici come quello russo. Per questo motivo, stiamo collaborando con la Camera di Commercio e l’Istituto per il Commercio Estero per individduare nuove opportunità”.



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