31 Marzo 2025
facciamo quattro conti su costi e ricavi


comunità energetiche rinnovabili
Immagine da Depositphotos

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Il vero successo delle Comunità energetiche rinnovabili è determinato dal livello di partecipazione degli aderenti, sia imprese che cittadini, e dai loro stili di vita. La sostenibilità finanziaria di una Cer è tanto maggiore quanto maggiore è la capacità di condivisione dell’energia. Ma vediamo quanto ci possono convenire davvero

Come già più volte ripreso su Greenplanner.it, le Comunità energetiche rinnovabili sono configurazioni di cittadini, piccole medie imprese, enti pubblici, associazioni che decidono di mettersi insieme per produrre e condividere energia da fonti rinnovabili proveniente da impianti fotovoltaici (ma non solo) nella disponibilità della comunità.

Le Cer contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, sono un aiuto concreto contro la povertà energetica, e creano partecipazione attiva e inclusione sociale.

La realizzazione di una Cer è un progetto complesso che coinvolge molti attori e necessita delle competenze di professionisti di settori diversi (legali, tecnici, finanziari).

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Può richiedere parecchi mesi e forse anni prima di essere completato. Tra le componenti più importanti da valutare c’è sicuramente l’aspetto economico, inteso sia come investimenti iniziali per avviare la Cer che la sostenibilità finanziaria durante gli anni di attività.

Entrate e sostegni agli investimenti

Il progetto per avviare una Cer può essere sostenuto da contributi in conto capitale, quali per esempio il Contributo Pnrr se sussistono determinate condizioni.

Si tratta di un contributo a fondo perduto fino al 40% delle spese ammissibili previsto per lo sviluppo delle comunità energetiche e delle configurazioni di autoconsumo collettivo con scadenza il 30/11/2025 (di recente prorogata dalla scadenza originale del 31/03/2025) a valere sugli impianti a servizio delle Cer localizzati in Comuni sotto i 5.000 abitanti (a breve questa soglia potrebbe essere portata a 30.000 abitanti).

Similarmente, la Cer potrebbe raccogliere contributi di adesione (una tantum) da parte dei suoi membri per sostenere le spese iniziali per costituire il nuovo soggetto giuridico. Stesso discorso vale per i contributi erogati dai vari bandi regionali (negli ultimi mesi ne sono stati pubblicati parecchi), che cofinanziano gli investimenti della Cer.

Passando, invece, ai ricavi su cui la Cer può contare nella gestione ordinaria questi sono principalmente legati agli incentivi percepiti e all’energia venduta in rete. Più precisamente, il Gse (Gestore dei Servizi Energetici):

  • riconosce una tariffa incentivante sull’energia condivisa che è composta da una parte fissa, definita in base alla potenza dell’impianto e stabilita per 20 anni, e una parte variabile in funzione del prezzo di mercato zonale dell’energia. Complessivamente, varia tra 60 €/MWh e 120 €/MWh. Per gli impianti fotovoltaici è prevista una ulteriore maggiorazione fino a 10 €/MWh in funzione della localizzazione geografica
  • eroga un corrispettivo per la valorizzazione dell’energia elettrica autoconsumata per il minor utilizzo del sistema elettrico per il trasporto dell’energia (trasmissione), stabilito da Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente). Per il 2024 la tariffa di trasmissione era pari a 10,57 euro/MWh
  • paga l’energia prodotta e non autoconsumata che viene rimessa in rete secondo i prezzi di mercato, tramite il meccanismo del Ritiro dedicato.

Costi di una Cer

I costi per realizzare una Cer riguardano le voci di spesa da sostenere dapprima per l’avvio del progetto e poi i costi afferenti alla gestione ordinaria. Relativamente al primo punto, tra le tante voci, quelle più frequenti riguardano le consulenze legali, le spese notarili per costituire il nuovo soggetto giuridico, le consulenze per lo studio di fattibilità, oltre alle spese per organizzare gli incontri con i possibili aderenti, la comunicazione.

Se la Cer decide di acquistare i propri impianti per la produzione di energia rinnovabile, oltre a quelli messi a disposizione dagli aderenti alla configurazione, una voce di costo importante riguarda ovviamente l’installazione degli impianti (ai prezzi attuali il costo di un impianto fotovoltaico senza accumuli si aggira sui 1.100 € per kW installato, comprensivo della progettazione).

Per quanto riguarda i costi di gestione di una Cer, ci sono sicuramente i costi di carattere amministrativo, i costi informatici (è consigliabile, infatti, dotarsi di un software ad hoc per la gestione), gli interessi bancari (se è stato attivato un finanziamento), le spese per gli adempimenti burocratici (es. fiscali), le spese per la manutenzione degli impianti di cui la Cer dispone, l’assicurazione, l’eventuale affitto degli impianti, ecc.

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Condivisione: fattore chiave per il successo delle Cer

Il vero successo delle Cer è determinato dal livello di partecipazione degli aderenti, sia imprese che cittadini, e dai loro stili di vita. La sostenibilità finanziaria di una Cer è tanto maggiore quanto maggiore è la capacità di condivisione dell’energia (dal 70% in su idealmente) perché è questa la variabile che mette in relazione il fabbisogno di energia con il consumo, tant’è vero che su questo dato vengono calcolati gli incentivi.

La condivisione dell’energia avviene perché la Cer è stata configurata fin dall’inizio con il giusto bilanciamento tra profili di consumo e profili di produttori d’energia, ma anche perché gli aderenti si impegnano ad adottare comportamenti virtuosi (per esempio usano la lavatrice a mezzogiorno anziché di sera).

Per raggiungere questo obiettivo, oltre alla formazione e comunicazione costante ai membri della Cer, viene in aiuto la tecnologia.

Esistono applicazioni ad hoc che consentono di monitorare in tempo reale i flussi energetici e suggeriscono come ottimizzare l’utilizzo dell’energia e guadagnare in efficienza.

Crediti immagine: Depositphotos

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Andrea InnocentiAndrea InnocentiAndrea Innocenti: da tempo si interessa di energia e sostenibilità, prima come Ceo di un’azienda reseller di luce e gas, oggi come consulente e docente. Bocconiano con Mba a Edimburgo, cresce all’interno di due multinazionali della consulenza di direzione. Crede nelle energie rinnovabili, quale leva per combattere il cambiamento climatico, e segue la realizzazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili, oltre a tenere corsi sulla sostenibilità nelle scuole | Linkedin





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