31 Marzo 2025
CSRD, Tassonomia, CSDDD, InvestEU, EFSI


Il 26 febbraio la Commissione europea ha pubblicato il pacchetto di provvedimenti per riformulare la regolamentazione sulla finanza sostenibile e rivedere i programmi europei di supporto degli investimenti delle imprese europee indicando una nuova roadmap europea.

L’iniziativa intende emendare i Regolamenti e le Direttive esistenti per ottenere regole più semplici che concilino l’ambizione europea della transizione sostenibile con la competitività delle imprese. Il pacchetto si compone, tra l’altro, delle seguenti proposte:

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

− la semplificazione delle normative sulla Rendicontazione di Sostenibilità (CSRD), del Regolamento Tassonomia e della Direttiva sugli obblighi di diligenza (CSDDD) (cd. Omnibus I | link);

− la semplificazione e ottimizzazione dei programmi europei a supporto degli investimenti delle imprese (tra cui InvestEU e European Fund for Strategic Investments – EFSI) (cd. Omnibus II | link).

Si attende, al momento, un iter legislativo (Parlamento e Consiglio europeo) breve poiché nella proposta dell’Omnibus I vi è la richiesta agli stati membri di adottare e pubblicare le disposizioni necessarie entro il 31 dicembre 2025.

Le principali modifiche di semplificazione e caratteristiche del pacchetto:

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

 

Proposta di regolamentazione Omnibus I in tema di sostenibilità

Modifiche alla Direttiva in tema di Rendicontazione di sostenibilità (CSRD)

Il perimetro di applicazione della Direttiva (UE) 2022/2464 sulla rendicontazione di sostenibilità è ridotto dell’80% allineando sempre di più la CSRD alla CSDDD. Le aziende obbligate dovrebbero avere più di 1000 dipendenti e un fatturato superiore a 50 milioni di euro (o un totale in bilancio superiore a 25 milioni). Per le aziende che non rientreranno più nell’ambito della CSRD (fino a 1000 dipendenti), la Commissione intende adottare tramite atto delegato uno standard di segnalazione volontaria “Value chain cap”, basato sullo standard per le PMI (VSME) sviluppato dall’EFRAG. Tale standard fungerà da scudo, limitando le informazioni che le aziende o le banche che rientrano nell’ambito della CSRD possono richiedere alle aziende nelle loro catene del valore con meno di 1.000 dipendenti. La Commissione rivedrà l’atto delegato che istituisce gli ESRS. Il pacchetto odierno propone di posticipare di due anni l’entrata in vigore degli obblighi di segnalazione per le grandi aziende che non hanno ancora iniziato a implementare la CSRD e per le PMI quotate (Wave 2 e 3) al fine di dare tempo ai colegislatori di concordare sulle modifiche sostanziali proposte dalla Commissione. La Commissione prevede di adottare con atti delegati separatamente: – una nuova versione degli standard sulla rendicontazione di sostenibilità (ESRS) in tempo per gli obblighi previsti per le imprese che saranno tenute a rendicontare ai sensi della CSRD nel 2028; – un nuovo standard sulla rendicontazione di sostenibilità per le PMI non quotate (Voluntary Small and Medium Enterprises – VSME); – l’adozione di una tassonomia digitale per l’etichettatura delle informazioni sulla sostenibilità. La proposta intende mantenere il regime di asseverazione limitata per i rapporti di sostenibilità, prevedendo di fornire linee guida sulla materia. La Commissione, inoltre, intende lanciare il progetto “Migliorare la rendicontazione sulla sostenibilità per le imprese”, rivolto agli Stati membri, per sostenere le aziende, in particolare le PMI, nell’attuazione dei requisiti di rendicontazione CSRD e tassonomia dell’UE. Questa iniziativa risulterà importante anche per le PMI non quotate che non sono soggette a rendicontazione obbligatoria.

Modifiche alla Tassonomia ambientale

Il pacchetto Omnibus include modifiche alla CSRD in merito alla rendicontazione della tassonomia come deroga all’articolo 8 del Regolamento sulla tassonomia. Considerando la proposta di riduzione dell’ambito di applicazione della CSRD, la Commissione prevede una rendicontazione volontaria dell’allineamento alla Tassonomia per le aziende con fatturato inferiore a 450 milioni di euro. L’obbligatorietà della rendicontazione sull’allineamento resta per le aziende con più di 1000 dipendenti e un fatturato maggiore di 450 milioni, ciò ridurrà il numero dei soggetti obbligati. Tale rendicontazione potrà essere parziale se vengono soddisfatti solo alcuni dei criteri richiesti dalla Tassonomia in un percorso di graduale transizione ambientale per cui necessitano di finanziamenti.

La Commissione, seguendo il principio di semplificazione:

– riduce i dati del 70% richiesti semplificando i modelli di rendicontazione;

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

– inserisce una soglia del 10% del fatturato totale, delle spese in conto capitale o delle attività totali per esentare le aziende dalla valutazione dell’idoneità alla tassonomia e dall’allineamento delle loro attività economiche che non sono finanziariamente rilevanti per la loro attività;

– propone emendamenti ai principali indicatori chiave di prestazione degli istituti finanziari, in particolare il green asset ratio (GAR) per le banche; sulla base del testo pubblicato, le banche potranno escludere dal denominatore del GAR le esposizioni che si riferiscono a imprese che non rientrano nel futuro ambito di applicazione della CSRD (vale a dire aziende che non sono grandi imprese con 1.000 o più dipendenti); 

Il pacchetto Omnibus propone emendamenti agli Atti Delegati (Clima, Ambiente e Disclosure) con due consultazioni. Modifiche alla Direttiva sulla Due Diligence di Sostenibilità (CSDDD) Tra le novità della CSDDD vi è la soppressione della clausola di revisione della Direttiva su ulteriori obblighi di dovuta diligenza per le imprese finanziarie. Gli obblighi di dovuta diligenza vengono limitati, in assenza di circostanze specifiche ai partner commerciali diretti nella catena di attività. L’Omnibus I intende semplificare altri aspetti dei requisiti di due diligence sulla sostenibilità in modo che le grandi aziende evitino inutili complessità e costi, anche prolungando gli intervalli tra due valutazioni periodiche regolari e aggiornamenti da un anno a 5 anni, chiarendo al contempo che un’azienda deve valutare l’implementazione delle sue misure di due diligence e aggiornarle ogni volta che vi siano ragionevoli motivi per ritenere che le misure non siano più adeguate o efficaci; semplificando gli obblighi di coinvolgimento degli stakeholder.

La Commissione vuole consentire alle aziende di prepararsi all’implementazione del nuovo quadro avendo a disposizione più tempo, posticipando di un anno la scadenza per il recepimento (2027) e la prima fase dell’applicazione dei requisiti di due diligence sulla sostenibilità, che riguardano le aziende più grandi (2028). La proposta rivede la disciplina relativa alla risoluzione del rapporto contrattuale in caso di impatti negativi potenziali o effettivi. In proposito, viene eliminato l’obbligo di risoluzione, ma non l’obbligo di sospensione e viene aggiunto l’ulteriore obbligo di adottare un piano d’azione di prevenzione rafforzato.

Il pacchetto intende limitare le informazioni che le grandi aziende possono richiedere ai loro partner commerciali di minori dimensioni (PMI e midcap), a meno che queste non abbiano bisogno di informazioni aggiuntive per effettuare la mappatura e non possano ottenerle in nessun altro modo ragionevole. La proposta rivede la disciplina relativa alla risoluzione del rapporto contrattuale in caso di impatti negativi potenziali o effettivi. In proposito, viene eliminato l’obbligo di risoluzione, ma non l’obbligo di sospensione e viene aggiunto l’ulteriore obbligo di adottare un piano d’azione di prevenzione rafforzato. Elimina l’obbligo di “attuare” il piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici al fine di garantire un maggiore allineamento con la disciplina di rendicontazione di sostenibilità.

Proposta di regolamentazione Omnibus II sui programmi di finanziamento degli investimenti

I regolamenti del Fondo InvestEU e del European Fund for Strategic Investments (EFSI) saranno semplificati in linea con il principio di proporzionalità.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Le semplificazioni di rendicontazione per i partner del programma, gli intermediari finanziari e i destinatari finali dei fondi InvestEu farebbero risparmiare circa 350 milioni di euro di oneri amministrativi ai soggetti coinvolti. La proposta per ottimizzare il regolamento InvestEU contribuirebbe a mobilitare ulteriori 50 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi, stimolando la crescita e l’innovazione in settori chiave quali tecnologie pulite, digitalizzazione e infrastrutture sostenibili.



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