31 Marzo 2025
Sì del Cdm a proroga polizze catastrofali per danni alle imprese


Arriva la proroga delle polizze catastrofali per le Pmi. Per le grandi imprese resta l’ obbligo dal primo aprile ma sono rinviate le sanzioni.

La proroga dell’obbligo per dotarsi di polizza anticastrofi

A pochi giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto attuativo arriva la proroga dell’obbligo per le piccole e medie imprese di dotarsi di un’assicurazione contro le calamità. Lo Stato infatti non pagherà più i danni che derivino da terremoti, alluvioni, inondazioni e altre catastrofi. 

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Le imprese avevano chiesto il rinvio del decreto sulle polizze contro le catastrofi

Le polemiche erano ormai all’ordine del giorno e le imprese erano molto preoccupate. Così il Cdm  oggi venerdì 28 marzo, ha deciso di rinviare la sottoscrizione di queste polizze che sarebbero state obbligatorie a partire dal 31 marzo. Il rinvio, tuttavia, sarà differenziato a seconda della dimensione delle imprese. Scatterà il primo ottobre 2025 per le medie imprese e al primo gennaio 2026 per le piccole e micro imprese. Chi dovrà sottostare al termine del 31 marzo, saranno invece le grandi imprese. Lo Stato infatti, non pagherà più per i danni derivanti da catastrofi improvvise. Previste anche multe per chi non si adegua alla normativa.

Quando scattano le multe per le grandi aziende che non sottoscrivano le polizze catastrofali

Tuttavia le grandi aziende che non sottoscriveranno le polizze catastrofali non incorreranno immediatamente nelle sanzioni: per altri 90 giorni infatti, anche se risulteranno inadempienti, non verranno multate; non si terrà infatti conto dell’eventuale inadempimento che attraverso l’assicurazione  prevede la copertura, in caso di calamità anche dei contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario a valere su risorse pubbliche, anche con riferimento a quelle previste in occasione di eventi calamitosi e catastrofali. Le aziende dovranno sostanzialmente  assicurare le proprie attrezzature che siano industriali o commerciali, gli impianti, i fabbricati, anche i terreni. Le imprese da tempo chiedevano la proroga. Solo 10 giorni fa Angelo Camilli, vicepresidente di Confindustria con delega al credito, la finanza e il fisco, aveva rilasciato un’intervista al Sole 24 Ore lamentava l’obbligo e gli oneri sulle spalle delle imprese e chiedeva una proroga di tre mesi. Nel Consiglio dei ministri, infine, prima di arrivare alla decisione della proroga, c’è stato un’ampio confronto.
 

 

 

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