2 Aprile 2025
Marine Le Pen condannata a 4 anni per appropriazione indebita di fondi Ue, «ineleggibile per 5 anni»


di Stefano Montefiori

Quattro anni di carcere (due sospesi) alla leader di RN; sfumano le presidenziali del 2027, lei: «Una sentenza politica»

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DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PARIGI – Quando la presidente della corte Bénédicte de Perthuis evoca la condanna di Marine Le Pen e l’esecuzione immediata della pena accessoria della ineleggibilità, la leader del Rassemblement National si alza e esce dall’aula del tribunale, sdegnata, mentre la giudice ancora sta leggendo le 152 pagine della sentenza, senza aspettare di conoscere tempi e dettagli. «Tanto ho capito che era una decisione politica — dirà più tardi Le Pen —. La magistrata ha stabilito che io non parteciperò all’elezione presidenziale. Io, la favorita, io che rappresento milioni di francesi. Su consegna di qualcuno? No, certi magistrati non hanno neanche bisogno di ricevere ordini».

È la sentenza che sconvolge la vita pubblica e la democrazia della Francia, perché introduce anche qui una frattura già all’opera altrove: giustizia contro politica, una magistrata che ripete «la legge è uguale per tutti» e una condannata che si pone invece come vittima di una legge applicata su misura, almeno a suo giudizio.




















































La leader del RN è stata condannata a quattro anni di carcere, dei quali due sospesi con la condizionale e due da scontare probabilmente a domicilio con il braccialetto elettronico, e a una multa di 100 mila euro, per gli impieghi fittizi al Parlamento europeo. Lei e 24 altri esponenti del partito erano accusati di avere pagato con i fondi europei, destinati agli assistenti parlamenti di Strasburgo e Bruxelles, collaboratori usati a Parigi e in Francia, per la politica nazionale. Una sorta di finanziamento illecito del partito che è costato ai contribuenti europei oltre quattro milioni di euro.

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Tutti aspetti che passano, giusto o no, in secondo piano di fronte alla pena accessoria di cinque anni di ineleggibilità, che la presidente della corte ha deciso debba applicarsi subito, senza attendere il risultato dell’appello. Questo significa che, con grande probabilità, Marine Le Pen non potrà dare il suo quarto assalto all’Eliseo, un tentativo che stavolta pensava davvero di trasformare in trionfo.

«Sembra necessario associare l’esecuzione immediata alla pena di ineleggibilità», ha dichiarato Bénédicte de Perthuis, che ha aggiunto: «Si tratta di garantire che i rappresentanti eletti, come tutti coloro che sono soggetti alla legge, non beneficino di un regime preferenziale». È già successo ai coniugi Balkany, a Nicolas Sarkozy, a Jérôme Cahuzac, a François Fillon, ma la destra francese, non solo l’estrema, reagisce con stupore e indignazione.

«La Francia è ancora una democrazia?», si chiede Eric Ciotti, l’alleato di Marine Le Pen fin dalle ultime elezioni legislative. Anche Eric Zemmour, rivale di Marine Le Pen all’estrema destra, reagisce con rabbia: «Non spetta ai giudici decidere per chi il popolo debba votare. Qualunque sia il nostro disaccordo, Marine Le Pen ha il diritto di candidarsi alle elezioni. Mi dispiace che i politici abbiano dato ai tribunali questo potere esorbitante di loro iniziativa. Tutto deve cambiare ».

Marine Le Pen e il suo partito però hanno sottovalutato il pericolo. O forse hanno sperato troppo nella sensibilità politica della giudice, confidando che non avrebbe osato eliminare una delle concorrenti principali — in testa nei sondaggi — da una presidenziale 2027 che si preannuncia cruciale per tutta l’Europa. Durante il processo Marine Le Pen ha ripetuto di essere innocente, ha rivendicato i suoi comportamenti come «assolutamente regolari», anche se i suoi assistenti non hanno mai usato il «badge» per entrare al parlamento di Strasburgo o di Bruxelles. «Combatterò fino alla fine», dice adesso, presentando ricorso. Ma per rimetterla in pista, la sentenza di appello dovrebbe arrivare entro un anno, molto prima dei tempi consueti, e soprattutto essere in suo favore. Ancora più difficile. 

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31 marzo 2025 ( modifica il 31 marzo 2025 | 22:52)

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