2 Aprile 2025
Pacchetto ViDA 2025: la nuova Iva digitale europea


Il pacchetto ViDA (VAT in the Digital Age) rappresenta la più importante riforma del sistema Iva europeo degli ultimi decenni. Introdotto dalla Commissione Europea per modernizzare, semplificare e adattare la gestione dell’Iva all’economia digitale, questo pacchetto di misure ridefinirà completamente gli obblighi fiscali per imprese e professionisti a partire dal 2025. Con l’obiettivo di ridurre le frodi fiscali, semplificare gli adempimenti e uniformare le procedure in tutta l’UE, il pacchetto ViDA porterà a fatturazione elettronica obbligatoria, nuove regole per il commercio elettronico e una digitalizzazione completa dei processi di dichiarazione e pagamento dell’Iva.

Cos’è il pacchetto ViDA e perché è stato introdotto

Il pacchetto ViDA rappresenta l’iniziativa più ambiziosa della Commissione Europea degli ultimi decenni in materia di Imposta sul Valore Aggiunto. Proposto ufficialmente il 8 dicembre 2022, questo insieme di misure nasce dalla necessità di adattare il sistema Iva, concepito negli anni ’70, alle sfide dell’economia digitale del XXI secolo.

La rapida evoluzione tecnologica, l’espansione dell’e-commerce e la crescente digitalizzazione delle transazioni commerciali hanno evidenziato i limiti dell’attuale sistema Iva, caratterizzato da frammentazione normativa tra i diversi Stati membri, procedure amministrative onerose e vulnerabilità alle frodi fiscali. Secondo le stime della Commissione Europea, il divario dell’Iva (la differenza tra le entrate Iva previste e quelle effettivamente riscosse) ammonta a circa 93 miliardi di euro all’anno nell’UE, una cifra che testimonia l’urgenza di una riforma strutturale.

La normativa di riferimento

La riforma si articola attraverso una serie di direttive e regolamenti, tra cui spiccano il Regolamento (UE) 2025/517, che introduce modifiche al Regolamento 904/2010 concernente la cooperazione amministrativa, e il Regolamento (UE) 2025/518, che aggiorna il Regolamento 282/2011 relativo alle disposizioni di applicazione. L’adozione del pacchetto ViDA, avvenuta l’11 marzo 2025, è stata preceduta da una nuova consultazione del Parlamento Europeo, sottolineando la rilevanza e la natura collaborativa di questo importante intervento legislativo. L’implementazione del pacchetto ViDA sarà un processo graduale che si estenderà dall’entrata in vigore nel 2025 fino al gennaio 2035.

Gli obiettivi principali

Il pacchetto ViDA si propone di raggiungere tre obiettivi fondamentali:

  1. Modernizzazione degli obblighi di dichiarazione Iva: Attraverso la digitalizzazione e l’armonizzazione delle procedure di dichiarazione e pagamento dell’Iva in tutta l’Unione Europea, si punta a ridurre gli oneri amministrativi per le imprese e a migliorare l’efficienza delle amministrazioni fiscali. Questa modernizzazione mira a rispondere alle sfide poste dalla crescente importanza dell’economia digitale e dal volume sempre maggiore di transazioni transfrontaliere. Una motivazione fondamentale alla base di ViDA è la necessità di contrastare la frode Iva, in particolare quella intracomunitaria, che causa perdite significative di entrate per gli stati membri dell’UE;
  2. Adattamento alle nuove realtà del commercio elettronico: Con l’introduzione di regole specifiche per le piattaforme digitali e il commercio online, il pacchetto ViDA mira a garantire condizioni di parità tra operatori tradizionali e digitali, assicurando che l’Iva sia applicata correttamente anche nelle transazioni digitali. Il pacchetto mira inoltre a sostenere la crescita delle imprese e ad aumentare le vendite e le entrate fiscali attraverso la riduzione degli ostacoli burocratici, specialmente per le piccole e medie imprese (PMI);
  3. Contrasto alle frodi fiscali: L’implementazione di sistemi digitali avanzati, come la fatturazione elettronica obbligatoria e lo scambio automatico di informazioni tra autorità fiscali, rappresenta un potente strumento per individuare e prevenire le frodi Iva, in particolare le frodi carosello che sfruttano le debolezze del sistema attuale. L’obiettivo di assicurare il corretto funzionamento del mercato interno implica che l’attuale sistema Iva potrebbe creare ostacoli o distorsioni al commercio transfrontaliero all’interno dell’UE, che si cerca di risolvere attraverso una maggiore armonizzazione.

Le principali novità della riforma

Il pacchetto ViDA introduce una trasformazione profonda del sistema Iva europeo, adattandolo in modo definitivo al contesto economico e tecnologico dell’era digitale. La riforma si articola su tre pilastri principali:  

  • Fatturazione elettronica e Digital Reporting Requirements (DRR);
  • Responsabilità delle Piattaforme Digitali (Deemed Supplier);
  • Registrazione unica Iva e ampliamento del Sistema OSS.

Fatturazione elettronica e Digital Reporting Requirements (DRR)

Un elemento centrale del pacchetto è l’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria per le transazioni B2B transfrontaliere all’interno dell’UE. Viene stabilito un sistema di comunicazione digitale in tempo reale basato sulle fatture elettroniche per le operazioni intracomunitarie.

I Digital Reporting Requirements (DRR) richiederanno la comunicazione dettagliata delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi transfrontaliere. Gli stati membri avranno la facoltà di introdurre la fatturazione elettronica obbligatoria per le operazioni nazionali a determinate condizioni, senza necessità di previa approvazione dell’UE a partire dal 14 aprile 2025.

L’obbligo di emettere fatture elettroniche per le transazioni intra-UE diventerà effettivo dal 1° luglio 2030. La definizione di fattura elettronica sarà allineata agli standard europei (EN 16931). Il termine per l’emissione delle fatture relative a transazioni transfrontaliere è fissato a dieci giorni dal verificarsi dell’evento imponibile. La nuova comunicazione digitale sostituirà progressivamente gli attuali elenchi riepilogativi (Intrastat);

Responsabilità delle piattaforme digitali (Deemed Supplier)

Viene estesa la disciplina del “fornitore presunto” alle piattaforme digitali che facilitano la locazione di alloggi a breve termine e i servizi di trasporto passeggeri. A partire dal 1° luglio 2028, tali piattaforme saranno obbligate a riscuotere e versare l’Iva su questi servizi qualora i singoli fornitori non applichino l’imposta. Questa norma sarà facoltativa per gli stati membri a partire dal 1° luglio 2028 e diventerà obbligatoria dal 1° gennaio 2030. L’obiettivo è quello di creare condizioni di parità tra le imprese tradizionali e quelle che operano tramite piattaforme digitali; 

Registrazione unica Iva e ampliamento del Sistema OSS

Viene introdotta una registrazione unica ai fini Iva (Single VAT Registration) per evitare la necessità di registrazioni multiple all’interno dell’UE. A partire dal 1° luglio 2028, sarà ampliato il meccanismo dello sportello unico (One Stop Shop – OSS) per includere ulteriori cessioni di beni e prestazioni di servizi. Tale estensione riguarderà le vendite B2C di beni come l’elettricità e il gas all’interno di uno stato membro, nonché i trasferimenti di beni all’interno dell’UE destinati alla vendita successiva.

Il sistema OSS sarà inoltre esteso a tutte le forniture B2C, ai trasferimenti di stock e all’applicazione del meccanismo obbligatorio di inversione contabile. A partire dal 1° luglio 2028, diventerà obbligatoria l’applicazione del meccanismo dell’inversione contabile nei casi in cui il cedente/prestatore non sia né stabilito, né identificato ai fini Iva nello stato membro in cui l’imposta è dovuta. Il regime del call-off stock diventerà superfluo e cesserà di applicarsi per i beni spediti o trasportati dopo il 30 giugno 2028.

Tempistiche di implementazione: il calendario

L’implementazione del pacchetto ViDA non avverrà in un’unica soluzione, ma seguirà un percorso graduale e scaglionato per consentire a imprese, professionisti e amministrazioni fiscali di adeguarsi progressivamente alle nuove normative. La Commissione Europea ha definito un calendario dettagliato che si estende dal 2024 al 2028, con specifiche date di entrata in vigore per le diverse componenti della riforma.

Prima fase (2025)

La prima fase di implementazione effettiva inizierà nel 2025 con l’introduzione di alcune delle misure più significative:

  • 1 gennaio 2025: Entrata in vigore delle nuove regole per la registrazione Iva unica nell’UE;
  • 1 luglio 2025: Avvio del sistema di dichiarazione Iva digitale semplificata per le operazioni transfrontaliere;
  • 1 ottobre 2025: Introduzione del nuovo portale OSS (One Stop Shop) ampliato per le vendite a distanza.

Seconda fase (2026-2027)

Il biennio 2026-2027 vedrà l’implementazione del cuore della riforma:

  • 1 gennaio 2026: Inizio della prima fase di fatturazione elettronica obbligatoria per le operazioni transfrontaliere B2B;
  • 1 luglio 2026: Estensione degli obblighi di fatturazione elettronica alle grandi imprese per tutte le operazioni;
  • 1 gennaio 2027: Entrata in vigore delle nuove regole di responsabilità IVA per le piattaforme digitali;
  • 1 luglio 2027: Implementazione completa del sistema di reporting digitale delle transazioni in tempo reale.

Durante questa fase, la fatturazione elettronica diventerà gradualmente obbligatoria per tutte le imprese, con priorità alle operazioni transfrontaliere e alle grandi imprese.

Fase finale (2028)

L’implementazione completa del pacchetto ViDA è prevista per il 2028:

  • 1 gennaio 2028: Obbligo di fatturazione elettronica esteso a tutte le imprese, incluse PMI e microimprese;
  • 1 luglio 2028: Entrata in vigore del sistema completo di interoperabilità tra le amministrazioni fiscali nazionali.

A partire da questa data, tutte le transazioni commerciali nell’UE dovranno essere documentate tramite fatturazione elettronica, e le amministrazioni fiscali dei diversi Stati membri condivideranno automaticamente i dati relativi alle operazioni transfrontaliere.

Deroghe e periodi transitori

La Commissione Europea ha previsto alcune deroghe e periodi transitori per specifiche categorie di imprese o Stati membri:

  • Le microimprese (fatturato annuo inferiore a 85.000 euro) potranno beneficiare di una deroga fino al 2030;
  • Gli Stati membri che hanno già implementato sistemi di fatturazione elettronica (come Italia, Spagna e Francia) potranno mantenere le proprie specifiche nazionali fino al 2027, a condizione che garantiscano l’interoperabilità con il sistema europeo;
  • I settori con specificità particolari (come i servizi finanziari o sanitari) potranno beneficiare di regole adattate.

Tabella riepilogativa delle scadenze

Data Disposizioni/modifiche chiave
14 aprile 2025 Gli stati membri possono applicare la fatturazione elettronica nazionale per i soggetti passivi stabiliti.
1° luglio 2025 Avvio del sistema di dichiarazione Iva digitale semplificata per le operazioni transfrontaliere.
1° gennaio 2027 Chiarimenti legislativi minori per OSS e IOSS; estensione dell’OSS a gas, riscaldamento ed energia.
1° luglio 2028 Obblighi per le piattaforme (fornitore presunto); inizio delle riforme sulla registrazione IVA unica e sull’inversione contabile obbligatoria; estensione dell’OSS; fine del regime del call-off stock.
1° luglio 2030 Digital Reporting Requirements per le transazioni B2B transfrontaliere; fatturazione elettronica obbligatoria per le transazioni intra-UE; armonizzazione dei modelli nazionali di e-invoicing; obbligo per le piattaforme.
1° gennaio 2035 Allineamento dei sistemi nazionali di segnalazione digitale in tempo reale con gli standard UE; piena armonizzazione dei modelli nazionali di e-invoicing.

La sostituzione del sistema Intrastat

Il pacchetto ViDA porterà alla progressiva eliminazione o a una profonda trasformazione dell’attuale sistema Intrastat. L’obbligo di comunicazione digitale a partire dal 1° luglio 2028 rappresenta un passo fondamentale in questa transizione. Sono previsti periodi transitori fino al 2030 per la cessazione degli elenchi Intrastat. I nuovi requisiti di comunicazione digitale (DRR) basati sulla fatturazione elettronica sostituiranno di fatto gli elenchi riepilogativi Intrastat ai fini fiscali. L’obiettivo è quello di passare da dichiarazioni aggregate a comunicazioni individuali delle transazioni in tempo quasi reale. Sebbene Intrastat sarà superato ai fini fiscali, la trasmissione degli elenchi Intrastat a fini statistici potrebbe rimanere obbligatoria per le entità più grandi.

La sostituzione dell’Intrastat con un sistema di comunicazione digitale in tempo reale segna un cambiamento radicale nel modo in cui il commercio intra-UE viene monitorato ai fini IVA, passando da un approccio periodico e basato su riepiloghi a un sistema più immediato e granulare a livello di transazione.

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