2 Aprile 2025
Sono stati 20 mld euro nel 2024 gli investimenti dei fondi di private equity, venture capital e private debt in Italia e a oggi hanno in portafoglio 3 mila aziende. I dati AIFI


Hanno raggiunto quota 20 miliardi di euro gli investimenti in private equity, infrastrutture, venture capital e private debt in Italia nel 2024, mentre nel 2015 il dato era di soli 5 miliardi. Si tratta del secondo dato più alto registrato in un anno dal mercato del private capital da quando AIFI, dopo un 2022 da record, per un totale di 26,8 miliardi, quando gli investimenti in private equity, venture capital e infrastrutture avevano raggiunto i 23,6 miliardi di euro, (si veda altro articolo di BeBeez) e quelli in private debt avevano investito ben 3,224 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez).

Il tutto con i fondi che di private equity che a fine 2024 avevano in portafoglio 2.400 aziende partecipate e con i fondi di private debt che negli ultimi 5 anni hanno investito in Italia in oltre 600 aziende, con queste 3 mila aziende che oggi occupano circa 850 mila dipendenti.  I dati sono emersi ieri in occasione del convegno annuale di AIFI in Assolombarda a Milano, con il contributo di KPMG (si veda qui il comunicato stampa e qui la presentazione).  Un mercato monitorato quotidianamente da BeBeez Private Data, il database del private capital di BeBeez, che a oggi ha mappato oltre 4700 società partecipate da investitori di private equity, venture capital e private debt (che a differenza di AIFI non includono solo i fondi, ma anche i club deal, le famiglie imprenditrici, le holding di investimento, le Spac, i business angel, il crowd delle piattaforme di crowdfunding, i corporate venture capital, gli spv e tutti i sottoscrittori di bond) e circa 6400 operazioni di investimento in equity e 2 mila operazioni sul debito dal 2000 a oggi.

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Tornando ai dati AIFI, ricordiamo che nel dettaglio i fondi di private equity e di venture capital hanno investito in Italia 14,9 miliardi (+83% dal 2023 da 8,16 miliardi) e raccolto  6,673 miliardi di euro (+77% da 3,77 miliardi) (si vedano altro articolo di BeBeez sui dati AIFI-PwC, qui il Report Private Equity 2024 di BeBeez e qui il Report Venture Capital 2024 di BeBeez, disponibili agli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data). mentre quelli di private debt hanno investito 4,96 miliardi (+53% dai 3,251 miliardi del 2023) e raccolto 1,36 miliardi (+13% da 1,2 miliardi) (si vedano altro articolo di BeBeez sui dati AIFI-Deloitte e  qui il Report Private Debt 2024 di BeBeez).

Proseguendo nella lettura dei dati, in media, negli ultimi due anni, i fondi italiani di private equity hanno investito per ogni azienda 16 milioni, scegliendo quindi piccole e medie imprese, con necessità di espandersi e internazionalizzarsi.

Più alto invece il ticket d’investimento medio degli operatori internazionali, pari a 55 milioni. La cifra sale poi a 104 milioni per i fondi americani, si attesta a 84 milioni per gli inglesi e scende a 32 milioni per i francesi. La dimensione media degli investimenti di venture capital è invece di due milioni di euro, mentre nel private debt (in forte crescita, anche in alternativa o in affiancamento ai finanziamenti bancari) l’intervento degli operatori domestici in Italia è in media di 8 milioni e quello degli internazionali è di 40 milioni. Chi raccoglie in questo momento più capitali sono le aziende infrastrutturali. Si parla, in media, di 175 milioni.

E ancora, in Italia si osserva una specializzazione settoriale, dove 24 operatori di private equity e venture capital domestici hanno un focus tematico, di cui la metà sulla tecnologia. Inoltre, vediamo un ampliamento dell’offerta, con 15 operatori negli ultimi anni che hanno ampliato le proposte di asset class, in alcuni casi configurandosi come vera e propria piattaforma multi-asset. Quasi tutti i più importanti asset manager si dedicano anche agli investimenti alternativi.

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“L’eterogeneità sia per tipo di attività sia per dimensione degli interventi a cui stiamo assistendo è fondamentale per coprire le diverse esigenze del tessuto industriale italiano”, ha commentato il direttore generale di AIFI, Anna Gervasoni.

E il presidente di AIFI, Innocenzo Cipolletta, ha aggiunto: “La raccolta di capitali e gli investitori istituzionali sono cambiati nel tempo mentre a livello internazionale quelli tradizionali hanno incrementato il peso degli asset alternativi nel proprio portafoglio. Al loro fianco sta ricoprendo un ruolo sempre più importante la ricchezza privata come asset manager e family office. In Italia la raccolta rimane la parte più complicata dell’attività, anche se ci sono alcuni segnali confortanti e le performance del mercato risultano molto positive”.

Intanto, a livello globale, la dinamica del calo dei tassi ha favorito le fusioni e acquisizioni. “Nel 2024, a livello mondiale, inflazione e tassi d’interesse sono diminuiti, creando condizioni più favorevoli al mercato m&a. Nel private equity i valori degli investimenti e degli exit sono aumentati e sono tornati i mega-deal. Le exit restano comunque ai livelli più bassi del decennio, creando pressioni sulle distribuzioni agli investitori. Nonostante l’attuale incertezza macroeconomica e geopolitica, la liquidità disponibile e il numero di asset in portafoglio degli operatori che dovrà arrivare sul mercato ci rendono moderatamente ottimisti anche per il 2025″, ha concluso Stefano Cervo, partner KPMG e head of private equity della società di consulenza.

Intanto a livello internazionale si raccolgono fondi sempre più grandi: i cinque fondi di private equity più grandi del periodo 2022-2024 hanno raccolto oltre 100 miliardi di euro e oggi molti gestori di private capital, principalmente di origine americana, hanno in gestione asset superiori a 100 miliardi di dollari. In Italia, invece, gli operatori sono più piccoli e oltre la metà dei soggetti ha in gestione complessivamente meno di 200 milioni di euro. In termini di risultati però i rendimenti restano interessanti, con un IRR medio lordo aggregato delle operazioni di private equity e venture capital che si è attestato al 18,3% nel 2023, secondo i dati AIFI-KPMG (si veda qui l’Insight View di BeBeez dello scorso giugno, disponibile agli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data).

 

Gli investitori di private equity, venture capital e private debt
e le società italiane da loro finanziate
sono monitorati da BeBeez Private Data,
il database del private capital di BeBeez, supportato dal fondo FSI

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