8 Aprile 2025
Pecore uccise nel Parco della Maremma, Rusci: «Pronti a realizzare altre recinzioni e ad approntare tutte le misure necessarie»




ALBERESE – “La recente predazione è un attacco grave e importante e siamo vicini agli allevatori e alle aziende che subiscono questo tipo di aggressioni che, chiaramente, hanno una rilevanza economica ma anche psicologica rispetto a una attività che è sempre più difficile da portare avanti, per il prezzo del latte, per le condizioni internazionali, non ultimi i dazi imposti dagli Stati uniti sui prodotti del Made in Italy, che andranno ad avere ripercussioni anche su quelli caseari. Abbiamo parlato con l’allevatore coinvolto in questo grave episodio e siamo pronti a realizzare altre recinzioni e ad approntare tutte le misure necessarie per scongiurare altre aggressioni”, Simone Rusci, presidente del Parco naturale della Maremma, commenta la recente notizia dell’attacco, che ha determinato al morte di 27 pecore, subito da un’azienda maremmana.

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“All’interno del Parco – prosegue Rusci – sono istallate delle recinzioni e mettiamo in atto sistemi di supporto e monitoraggio, anche per le imprese che hanno aderito al progetto Difesattiva e che ricorrono all’impiego di cani da guardiania; inoltre lavoriamo a progetti di conoscenza del numero e del comportamento dei lupi presenti sul territorio: si tratta di azioni fondamentali, non solo per l’interesse scientifico, ma anche per la messa a punto di sistemi di difesa più adeguati e incisivi possibile per la salvaguardia delle aziende di allevamento. L’incremento della popolazione del lupo ci impone delle riflessioni, non tanto per le aree tutelate, come il Parco, dove a fronte dei 9mila ettari di estensione, oltre 7mila sono dedicati completamente ad area naturale e quindi i conflitti legati alla compresenza tra lupi e attività umane sono più sfumati, ma è necessaria per zone dove ci sono attività economiche e umane e dove, gli atteggiamenti ‘confidenti’ del lupo verso queste realtà, devono imporci una riflessione necessaria per trovare soluzioni concrete”.

“È fondamentale che nella programmazione di nuove modalità di gestione della presenza di lupi, le decisioni non siano prese a seguito di episodi come questo, dove entra in gioco, oltre al danno economico, anche l’emotività, perché si tratta di programmi complessi da attuare, che devono essere supportati da un quadro conoscitivo e operativo molto serio. Non occorre agire come sceriffi né dare il via a rappresaglie, ma utilizzare strumenti di gestione attuati in modo organico e con l’aiuto delle autorità scientifiche e venatorie. Ovviamente, il Parco della Maremma è pronto per mettere a disposizione della comunità scientifica i dati raccolti e le conoscenze acquisite e per sostenere il dibattito necessario alla messa punto di nuove strategie di gestione del problema”.

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