
A partire dal 1° Aprile il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha aggiornato i Tassi effettivi globali medi, una metrica importante per calcolare il costo del denaro in Italia.
Questa decisione ha varie conseguenze dirette su chi ha contratto un prestito, in particolare su coloro che hanno fatto ricorso alla cessione del quinto dello stipendio e, soprattutto, della pensione.
I tassi continueranno a essere differenziati non solo per l’entità del prestito, ma anche a seconda dell’età del pensionato che lo richiede.
Come spiegato da quiFinanza, grazie alla cessione del quinto, i pensionati possono richiedere un prestito presso alcune banche convenzionate con l’Inps, ripagandolo con rate fino a un quinto del proprio assegno.
I tassi a cui questi prestiti vengono concessi hanno un massimo e sono fissati dal ministero.
Dal 1° Aprile sono entrati in vigore i nuovi interessi, come ha specificato lo stesso Inps, in un messaggio del 4 aprile:
- Prestiti fino a 15mila euro, tasso medio 13,32%, soglia di usura 20,65%;
- Prestiti oltre i 15mila euro, tasso medio 9,23%, soglia di usura 15,54%.
Non tutti i pensionati però pagano gli stessi interessi per questi prestiti.
Ci sono infatti diverse fasce d’età che garantiscono trattamenti differenti all’interno dei prestiti ottenuti attraverso la cessione del quinto della pensione.
Più bassa sarà l’età del pensionato, minori saranno gli interessi da pagare.
L’aggiornamento dei tassi di interesse per la cessione del quinto della pensione non è un fatto straordinario.
Avviene infatti in maniera periodica ogni tre mesi, quando il Ministero dell’Economia cambia i Tassi effettivi globali medi.
Questi tassi dureranno fino al 30 giugno 2025 e, a partire dal 1° luglio, ne subentreranno altri.
Nel suo messaggio, l’Inps ha anche ricordato di aver implementato il sistema informatico Quote Quinto.
Questo software controlla automaticamente gli interessi applicati sui prestiti concessi con la cessione del quinto.
Nel caso in cui riscontri degli eccessi negli interessi applicati, blocca subito i piani di ammortamento, garantendo la protezione dei diritti dei pensionati.
La cessione del quinto è una tipologia di prestito personale riservata a pensionati e lavoratori dipendenti con un contratto a tempo indeterminato.
La banca che lo concede si accorda direttamente con l’ente previdenziale o con il datore di lavoro, per trattenere la rata del prestito dalla pensione o dalla busta paga, fino a un massimo del 20% (un quinto) dell’importo netto.
Questo prestito non è finalizzato, quindi può essere richiesto senza specificare il motivo.
È garantito dallo stipendio o dalla pensione, ma per questa ragione vengono spesso imposte sulla sua stipula polizze assicurative sulla vita o sulla perdita del lavoro.
Ha costi più alti rispetto ad altri prestiti personali, ma lo si può ottenere con relativa facilità, anche in caso si siano avuti in passato problemi di solvibilità.
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