14 Aprile 2025
Cdp, l’utile netto sale a 3,3 miliardi. Il supporto alle imprese e la sfida dei dazi


Cassa depositi e prestiti chiude il 2024 con un utile record da 3,3 miliardi e investimenti che nell’ultimo triennio superano i 200 miliardi. Da via Goito più fondi per le infrastrutture e un maggior impegno per il social housing. Il presidente Gorno Tempini: «Pronti a sostenere le aziende colpite dai dazi»

Conti in ordine e investimenti record. Sale nel 2024 al massimo storico, a 3,3 miliardi, l’utile netto di Cassa depositi e prestiti, in aumento del 7 per cento rispetto al 2023. E crescono anche le risorse impegnate, a 24,6 miliardi di euro, mentre gli investimenti nel triennio 2022-24 raggiungono i 202 miliardi, in confronto a una previsione di 128 miliardi. Sono alcuni dei principali dati del bilancio 2024 del gruppo di via Goito, presentato il 9 aprile a Roma dall’ad Dario Scannapieco e dal presidente Giovanni Gorno Tempini.

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«Abbiamo adottato un modello che comprende soluzioni innovative legate a obiettivi ambientali e sociali, consulenza alle regioni e strumenti dedicati a infrastrutture e all’housing sociale. Ora affronteremo un 2025 complicato per via dei dazi, soprattutto per un paese che poggia sul commercio», ha detto Gorno Tempini, presidente della società che si occupa del finanziamento degli interventi statali.

A chi vanno i soldi

Il principale impiego delle risorse di Cdp, che detiene per conto dello stato partecipazioni in molte aziende strategiche (da Eni e Tim a Poste italiane), è rappresentato da prestiti verso lo stato e le amministrazioni locali, dall’investimento nel capitale di rischio delle imprese e dalla partecipazione in progetti infrastrutturali strategici per lo sviluppo economico. La “gestione separata” si occupa del finanziamento degli investimenti statali (stato, regioni, comuni), mentre la “gestione ordinaria” riguarda la distribuzione di fondi per altri progetti.

Sul fronte operativo, nel 2024 Cassa depositi e prestiti ha impiegato risorse per 24,6 miliardi di euro, con un incremento del 23 per cento rispetto al 2023. Per quanto riguarda i finanziamenti a imprese e istituzioni finanziarie, per cui sono stati impegnati circa 14,5 miliardi, si segnalano l’operazione di garanzia per 2,8 miliardi a favore del Fondo per le Pmi e gli oltre 140 finanziamenti concessi alle aziende.

Per le infrastrutture sono stati impegnati oltre 4 miliardi di euro, in particolare per il sostegno al settore autostradale e per la concessione di un prestito di 120 milioni per realizzare il nuovo campus dell’Università Statale di Milano. Sul fronte della pubblica amministrazione, vanno invece segnalati i 3,6 miliardi a favore delle regioni, per sostenere investimenti sul territorio.

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Inoltre, nel 2024 sono state avviate nuove iniziative per l’attuazione del Pnrr e per la gestione di fondi pubblici nazionali ed europei (tra cui i fondi di coesione). A queste si aggiungono oltre 10.200 posti letto per lo student housing e altri 5.100 – tra posti letto e alloggi – per il social housing, nonché il rafforzamento del ruolo internazionale di Cdp con l’inaugurazione delle prime sedi extra Ue (a Belgrado, Il Cairo e Rabat).

Come va la raccolta

La raccolta di fondi per le attività di gestione separata avviene soprattutto attraverso l’emissione di buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio, che godono della garanzia diretta dello stato. Ma la società controllata dal ministero dell’Economia può servirsi della raccolta postale pure per finanziare progetti che coinvolgono aziende private, a patto che siano promossi da soggetti pubblici e di interesse generale. Al di fuori di tali requisiti, Cdp può finanziare aziende e infrastrutture attingendo alla raccolta ordinaria, non garantita dallo stato.

L’ultimo bilancio di esercizio mostra che anche i numeri relativi alla raccolta sono positivi: nel 2024 il totale dei finanziamenti ha raggiunto i 356 miliardi di euro, con 290 miliardi derivanti dal risparmio postale (+2 per cento rispetto allo scorso anno) e 20 miliardi da emissioni obbligazionarie (+10 per cento). Nel complesso c’è però una leggera riduzione dei fondi rispetto al 2023 (-2 per cento), come effetto del calo del 22 per cento della raccolta sul mercato monetario, che “si ferma” a 46 miliardi.

Tre anni d’oro

Volgendo invece lo sguardo all’ultimo triennio, si vede che Cdp ha superato gli obiettivi fissati nel piano strategico 2022-24. Le risorse impegnate sono salite a 75 miliardi (rispetto a un target di 65 miliardi) e gli investimenti sostenuti hanno oltrepassato i 200 miliardi. L’adozione di un approccio prudente nella gestione del capitale ha poi consentito un rafforzamento della solidità patrimoniale, che a fine triennio è risultata superiore ai valori di inizio piano.

«Ogni anno Cdp genera l’equivalente dell’1,5 per cento del Pil e contribuisce a creare 400mila posti di lavoro. Dal 2022 sono state circa 65mila le aziende finanziate tramite il canale bancario e 3mila gli enti della pubblica amministrazione sostenuti», ha rivendicato l’ad Scannapieco. «Numeri che rappresentano una base solida per il piano strategico 2025-27, che ci vedrà operare in sinergia con il mercato e la politica per essere ancora al servizio del paese».

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