15 Aprile 2025
Cna, Costantini: Pmi penalizzate su energia. Ora aumentare risorse su fondo autoproduzione. VIDEOINTERVISTA


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“Oltre alle diverse problematiche note, aggiungiamo il periodo storico molto complicato ovviamente partendo anche dai dazi, dall’incontro che c’è stato ieri a Palazzo Chigi.”

Così ad AGEEI il Presidente CNA Dario Costantini, padrone di casa per l’evento svoltosi stamane a Roma su Energie-prospettive e soluzioni per artigiani e piccole imprese” –

“Sicuramente l’energia è uno dei temi più caldi per le imprese, soprattutto per le micro e piccole imprese, perché ricordiamo che il decreto bollette ha aiutato qualcuno ma non ha aiutato tutti, lasciando le imprese più piccole, quelle con una potenza impiegata sotto i 16 kilowatt.

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Ricordiamo che storicamente noi paghiamo l’energia di più rispetto ai nostri competitori europei. Ad esempio rispetto ai nostri concorrenti come le piccole imprese francesi paghiamo l’energia 50% in più e paghiamo il 60% in più degli spagnoli. L’energia la paghiamo tanto anche perché ci sono tantissimi oneri di sistema sulle nostre bollette che per esempio non ci sono sulle bollette delle aziende più grandi.

Oggi una piccola impresa fatto 100 la bolletta paga 55% circa di energia e il resto di oneri. Per una grande impresa si parla circa del 92% di energia e solo il resto sono oneri. Ovviamente anche tenendo conto della paura dei dazi e tutte le tensioni internazionali e di tanti mercati che si sono chiusi questo tema diventa ancora più faticoso da sopportare per le nostre aziende.

La CNA però è abituata, nella sua storia di 80 anni, non semplicemente a lamentarsi, ma anche a fare delle proposte. Da qualche anno stiamo lavorando su una proposta relativa all’autoproduzione per le piccole imprese. Ci abbiamo lavorato senza successo con l’altro governo, ci abbiamo lavorato con maggior successo con questo Governo, con l’allora ministro Fitto, oggi commissario europeo, facendo inserire l’autoproduzione di energia nell’utilizzo dei fondi del PNRR. Questa misura è andata dapprima in transizione 5.0, che sappiamo bene una misura che non ha funzionato soprattutto per l’eccesso di burocrazia. Siamo riusciti poi a convincere il MIMIT a fare un decreto dedicato con un fondo da 320 milioni sulla autoproduzione.

Ieri a Palazzo Chigi ho chiesto al presidente del Consiglio, dato il momento veramente delicato, di spostare 1 miliardo di quei fondi di transizione 5.0 che non sono stati utilizzati sul fondo da 320 milioni per dare la possibilità alle nostre imprese in poco tempo di rendersi autonome o almeno parzialmente autonome energeticamente. La CNA non dice no a prescindere a nessuna soluzione tecnologica, però noi abbiamo bisogno delle risposte adesso. Non possiamo limitarci a capire che fra dieci anni pagheremo l’energia meno perché questi saranno dieci anni, anche per quello che sta succedendo intorno a noi, molto complicati.”

 

 

 

 

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