15 Aprile 2025
Savo e Maura replicano a Battisti: «La sinistra ha lasciato solo debiti»


«Hanno un obiettivo a dir poco offuscato la consigliera Battisti e il Pd se, oggi, dopo due anni e mezzo di governo Rocca, parlano di “vuoto di programmazione” anziché accettare che il Lazio abbia cambiato volto e passo». Così i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Alessia Savo, presidente della commissione regionale sanità e politiche sociali, e Daniele Maura, vicepresidente del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia e vicepresidente della commissione speciale Pnrr e della commissione sviluppo economico e attività produttive, replicano alle recenti dichiarazioni dell’opposizione e, in particolare, della consigliera del Pd Sara Battisti.

«Se, come è vero, i numeri hanno la testa dura e i fatti pure – sottolineano i due consiglieri – basti partire dalla straordinaria operazione di risanamento delle casse regionali che nel 2022 registravano un disavanzo di 218 milioni di euro, ridotto a 130
milioni di euro e con la chiusura dell’esercizio finanziario 2023 con 32 milioni di euro di utile. Lo scorso primo ottobre sono stati svincolati 134 milioni di euro (43 milioni del 2022 e 91 milioni del 2023), disponibili per migliorare i servizi dei cittadini. All’insediamento dell’amministrazione Rocca il debito complessivo della Regione Lazio ammontava a più di 22,6 miliardi di euro: dopo un anno lo abbiamo ridotto a 21,2 miliardi e abbiamo creato le precondizioni per l’uscita dal piano di rientro. Passando alla sanità, grazie alla nuova rete ospedaliera che aumenta di 169 posti letto l’offerta sanitaria del Lazio; a un piano assunzionale senza precedenti con 14mila nuove assunzioni che si stanno attuando per un investimento di 661,5 milioni di euro; agli interventi infrastrutturali con 1,2 miliardi di euro destinati a un maxipiano di edilizia sanitaria, 155 milioni di euro per i Pronto soccorso e oltre 17 milioni di euro per le prestazioni fuori soglia e la riduzione delle liste di attesa, la cui gestione è stata informatizzata avviando un percorso di monitoraggio continuo e puntuale, oggi stiamo restituendo ai territori e ai cittadini i servizi, l’assistenza e le cure degni della nostra Regione, in cui le province sono tornate ad essere protagoniste a discapito di quella visione romanocentrica che per anni ha caratterizzato l’andamento del governo regionale».

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Proseguono Savo e Maura: «Sul piano del sociale, poi, oltre all’iniziativa legislativa sul garante della disabilità, alla legge sul fattore famiglia, al primo piano regionale sull’autismo, alla rete sull’infertilità e sulle terapie della procreazione medicalmente
assistita, abbiamo approvato, tra gli altri, il piano regionale sulla non autosufficienza, la nuova legge sulla cooperazione sociale e quella sui caregiver familiari. Siamo la prima regione d’Italia a partire con la sperimentazione di un nuovo modello di assistenza domiciliare e sociosanitaria degli anziani e dei soggetti deboli (Progetto Anchise) che ripensa la presa in carico e la cura della popolazione più fragile e bisognosa di aiuto. Nel settore dello sviluppo economico, commercio e industria e artigianato – dicono ancora Savo e Maura – per la prima volta il Lazio ha un Piano industriale: oltre 550 milioni di euro di risorse europee del Fesr per il 2025, a cui si aggiungono 16 milioni di euro del bilancio regionale per sostenere gli investimenti delle imprese della filiera automotive. Per le aziende artigiane e per le imprese cooperative abbiamo stanziato rispettivamente 9 e 11 milioni di euro mentre il Lazio del governo Rocca è stata la prima regione ad aderire al regolamento Step dell’Unione europea: ci sono fondi per 110 milioni di euro per la ricerca ad alto impatto tecnologico. Infine, tanto per citare uno degli ultimi risultati, l’operazione della Novo Nordisk ad Anagni: 2 miliardi e 800 posti di lavoro entro i prossimi cinque anni, con la nomina del presidente Rocca a commissario del Piano di investimenti, che rappresenta una garanzia. Anche il settore dell’agricoltura sta ritrovando centralità grazie alle opportunità offerte dal Csr Lazio, il Complemento regionale per lo sviluppo rurale 2023-2027 che prevede un investimento di circa 602 milioni di euro, di cui 245 milioni (il 40%) cofinanziati dal Fondo europeo agricolo per lo Sviluppo rurale».

Concludono i due consiglieri di Fratelli d’Italia: «L’elenco è naturalmente e orgogliosamente molto più lungo: se tutto questo è immobilismo e «vuoto di programmazione», dovremmo creare una nuova definizione per l’assenza di visione e di gestione dei processi governativi che hanno caratterizzato l’operato del centrosinistra nei dieci anni che ci hanno preceduti. Ma a noi perdere tempo non interessa: con il Consiglio, la Giunta e sotto la guida del presidente Rocca continuiamo a lavorare
perché abbiamo ancora tanti obiettivi da centrare. Lo facciamo per i cittadini del Lazio e per l’impegno che abbiamo preso con tutti coloro che ci hanno dato fiducia e ci hanno consegnato la guida di questa Regione».



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