15 Aprile 2025
sgravi fino a 800 euro al mese. Come funzionano


Arrivano i nuovi sgravi per le aziende per le assunzioni degli under 35 e gli incentivi all’autoimpiego previsti dal decreto Coesione del 7 maggio 2024, finora mai applicati.

Come spiega il gazzettino sono “previsti fino a 800 euro di sconto al mese per le aziende e 500 euro diretti, sempre al mese, per chi vuole aprire attività in settori strategici, attingendo a un fondo ad hoc da oltre un miliardo.

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Per due o tre anni a seconda del tipo di contributo.

Dopo alcuni errori e rallentamenti, anche nei passaggi decisivi con la Commissione europea, i decreti attuativi interministeriali a cui ha lavorato il ministero del Lavoro dovrebbero essere pubblicati in Gazzetta Ufficiale entro la fine della prossima settimana o al massimo all’inizio di quella dopo.

Il decreto sull’autoimpiego e le assunzioni nelle pmi attive nelle transizioni ecologica e digitale è già stato firmato, mentre l’altro, dopo un ulteriore passaggio con Bruxelles è pronto per essere firmato e pubblicato in versione corretta.

Il bonus giovani è un esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali a carico delle aziende (tranne quelli dovuti all’Inail) fino a un massimo di 500 euro al mese per le assunzioni a tempo indeterminato di under 35 (se è il loro primo contratto stabile) operate dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025 sul territorio nazionale, compresa l’area Zes del Mezzogiorno.

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Per queste ultime assunzioni, però, se effettuate dal 31 gennaio 2025 (data dell’autorizzazione Ue) il bonus sale fino a 650 euro (ma i lavoratori devono essere stati disoccupati nei due anni precedenti).

Entrambi gli aiuti valgono per massimo due anni e l’esonero non si applica ai contratti di apprendistato.

Il contributo sarà riconosciuto in modo retroattivo alle aziende, ma il governo ha dovuto fare un ulteriore passaggio con Bruxelles affinché il bonus da 500 euro partisse da settembre.

Il via libera della Commissione europea era infatti arrivato il 31 Gennaio.

Pertanto era stato dato l’ok a un primo decreto che riconosceva tutti gli sgravi solo per le assunzioni fatte da fine gennaio (pubblicato sul sito del Dipartimento per il programma di governo).

Questo aveva scatenato le proteste delle opposizioni (in primis il Movimento 5 Stelle) e delle imprese che avevano già fatto le assunzioni prevedendo l’arrivo degli sgravi.

Ora il problema sembra essere stato definitivamente risolto.

L’esonero non è cumulabile con altri sconti o riduzioni delle aliquote e i datori di lavoro, nei sei mesi precedenti all’assunzione, non devono aver fatto licenziamenti per giustificato motivo oggettivo o licenziamenti collettivi nella stessa unità produttivà della persona che verrà assunta.

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Non solo: nei sei mesi successivi non devono licenziare per giustificato motivo oggettivo il lavoratore assunto o un lavoratore impiegato con la stessa qualifica nella stessa unità produttiva”.





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