
Mai così tante da anni: nel 2024 sono state almeno 55 le acquisizioni negli Stati Uniti da parte di aziende italiane, per 13,3 miliardi, dice l’indagine di Kpmg per L’Economia del 24 marzo. Erano poco più della metà nel 2020, un terzo nel 2021. Non è previsto che si fermino, anzi. Malgrado i dazi — o per paradosso grazie ai dazi, visto che spingono le imprese ad affiancare all’export la produzione locale — l’ M&A italiano negli Usa sta aumentando. Perché se è vero che i dazi comporterebbero una perdita notevole per l’economia italiana (quattro-sette miliardi, ha stimato Prometeia nell’ipotesi prudente), è vero anche che le imprese non staranno a guardare. E scatta quello che gli economisti come Carlo Altomonte, docente di Politica economica europea in Bocconi, chiamano il «tariff jumping», il balzo della tariffa: «Per saltare i dazi, si investe in loco».
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