15 Aprile 2025
Veneto secondo in Italia per progetti aperti e credito prenotato, ma il piano del ministero non decolla


«Sulle opportunità della misura Transizione 5.0 c’è interesse da parte delle imprese ma il piano stenta a decollare». È quanto emerso a Verona, dove se n’è discusso in un seminario dell’Ordine degli ingegneri: «In Veneto – è stato spiegato – i crediti d’imposta prenotati ammontano a 105 milioni con investimenti pari a circa 227 milioni di euro. La nostra regione si colloca così seconda in Italia, dopo la Lombardia, sia per numero di progetti attivati sia per credito d’imposta prenotato. A livello nazionale si sono superati i 600 milioni di euro di crediti d’imposta prenotati, e le proiezioni indicano che entro fine 2025 si potrebbero raggiungere 2,8 miliardi su un totale di 6,3 disponibili».

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Un piano per la doppia transizione

I punti di forza del Piano Transizione 5.0, introdotto dal ministero delle imprese e del made in Italy per sostenere la transizione digitale ed ecologica delle aziende nel biennio 2024-2025, sono stati approfonditi durante il seminario organizzato dall’Ordine degli ingegneri di Verona e provincia, intitolato “Industria 5.0 – Dalla sovranità tecnologica all’autonomia strategica”, nell’ambito del ciclo “Serate Accademia” promosso dalla Commissione ingegneria per l’informazione. Dopo i saluti istituzionali dell’Ing. Mattia Zago, consigliere referente per la commissione ICT dell’Ordine degli ingegneri, il prof. Stefano Quintarelli, ex presidente AgID inventore dello Spid, è intervenuto da remoto parlando di “Tecnologia o finanza? La vera sfida per il futuro dell’Europa”.

Quintarelli ha fornito un’analisi sulla disparità tra Usa e Ue nel settore tech, evidenziando come le differenze regolamentari e finanziarie favoriscano gli Usa: «Alla radice del gap tra Ue ed Usa – ha spiegato – non vi sono tanto carenze tecnologiche quanto differenze regolamentari e soprattutto finanziarie. È necessario ridurre questo divario ed evitare che le startup europee di successo, quando necessitano di capitali per continuare la crescita, vengano acquisite da grandi fondi statunitensi che le trasferiscono in Usa per cederle a fondi successivi. Serve, pertanto, creare un ambiente europeo più favorevole allo sviluppo di startup tech, mitigandone il rischio con interventi di indirizzo della spesa pubblica come fanno gli Usa, ma soprattutto aumentando di un ordine di grandezza la disponibilità di capitali». 

Innovare e formare: tempi stretti e fondi in bilico

La misura Transizione 5.0 avrebbe l’obiettivo di supportare, tramite un’agevolazione sotto forma di credito d’imposta, le aziende italiane che investono in digitalizzazione, transizione green e formazione del personale, così da favorire il passaggio dei processi produttivi a un modello energetico efficiente, sostenibile e basato su fonti rinnovabili. L’ingegnere Francesco Marcheluzzo, auditor DNV per Industria 4.0 e 5.0, ha illustrato con la relazione dal titolo “Transizione 5.0: innovazione e sostenibilità” come il piano ponga al centro investimenti in beni strumentali, riduzione dei consumi energetici, autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e formazione: «Le imprese non sono ancora preparate a misurare i consumi energetici, uno dei requisiti fondamentali del Piano Transizione 5.0, e per questo ci sono ancora poche adesioni. Possono aderire le imprese che effettuano nuovi investimenti, a decorrere dall’1 gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2025, salvo eventuali proroghe. I fondi non utilizzati dovranno essere restituiti all’Europa e per questo, il nostro governo, sta pensando di ridurre le risorse a 3 miliardi, riallocando circa la metà dei fondi verso misure più efficaci per le imprese».

Agevolazioni fiscali e incentivi green

Nello specifico, Marcheluzzo ha poi evidenziato che le aziende «possono ottenere un credito d’imposta dal 35% al 45%, a seconda della riduzione dei consumi energetici, e fino a 10 milioni di euro nel primo scaglione, con una ulteriore maggiorazione fino al 150% per impianti fotovoltaici per autoconsumo realizzati con pannelli europei iscritti al registro dell’Enea». La procedura, in base a quanto è stato riferito, prevederebbe tre fasi attraverso il portale GSE: prenotazione del credito, conferme degli ordini con acconto minimo del 20% e comunicazione di completamento. Il tutto dovrebbe quindi chiudersi entro il 28 febbraio 2026, salvo ulteriori proroghe.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Il seminario si è poi concluso con l’intervento di Tiziano Tresanti, Ceo di Airpim Srl, dal titolo “Il valore della digitalizzazione dei processi: trasformare i dati aziendali in vantaggio competitivo”. Tresanti ha messo in luce il valore strategico della digitalizzazione e della capacità di prendere decisioni rapide ed efficaci grazie alla gestione intelligente dei dati: «La transizione 5.0 è fondamentale perché permette di sviluppare architetture tecnologiche in grado di recuperare rapidamente dati di qualità e informazioni necessari per reagire, ad esempio, a situazioni di crisi come il Covid o come gli attuali dazi. Le imprese – ha detto in conclusione Tiziano Tresanti – hanno bisogno di recuperare dati di valore che sono commerciali, di produzione ed economici ed essere in grado di collegarli per avere una visione completa in tempo reale, così da prendere decisioni veloci anche per cambiare strategie».



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