16 Aprile 2025
tassi d’interesse ancora in calo a marzo – teleborsa.ansa.it


(Teleborsa) – Tassi d’interesse sui prestiti ancora in calo a marzo, complice il calo dei tassi di mercato in scia ai tagli della BCE, ma i prestiti non decollano a causa della crisi economica in corso, aggravata dall’incertezza della guerra dei dazi annunciati dal Presidente Donald Trump. E’ quanto emerge dal consueto report mensile dell’ABI sul mercato dei prestiti e dei mutui.

A marzo 2025 il tasso medio sul totale dei prestiti sottoscritti negli anni è sceso al 4,22% dal 4,28% del mese precedente. Il tasso d’interesse medio praticato sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso al 3,84% dal 3,99% del mese precedente e dal 5,45% di dicembre 2023. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è sceso al 3,14% dal 3,18% del mese precedente (4,42% a dicembre 2023).

La tua casa dei sogni ti aspetta

partecipa alle aste immobiliari!

 

Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) è stato al 2,54%. A febbraio tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 2,62%; area dell’euro 2,40%).

A fronte del calo generalizzato dei tassi, che rappresenta un costo per chi chiede un finanziamento, non c’è stato un effetto positivo sulla crescita dei finanziamenti richiesti da famiglie ed imprese. Il rallentamento della crescita economica, infatti, ha contribuito a mantenere bassa la domanda: a marzo 2025, i prestiti a imprese e famiglie hanno registrato una variazione pari a –0,6%; a febbraio 2025 i prestiti alle imprese erano diminuiti del 2,1% mentre quelli alle famiglie erano cresciuti dello 0,7%.

La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di 153 miliardi tra febbraio 2024 e febbraio 2025 (49,0 miliardi famiglie, 18,5 miliardi imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione). La raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno prima del 4,0% (+6,3% nel mese precedente). I soli depositi, nelle varie forme, sono cresciuti dell’1,2% su base annua (+1,5% il mese precedente). La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) è risultata in aumento dell’1,5% su base annua, proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio 2024 (+2,1% a febbraio 2025).

A febbraio 2025 i crediti deteriorati netti (cioè l’insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche) sono diminuiti a 30,2 miliardi di euro, da 32,1 miliardi di settembre 2024 (30,5 miliardi a dicembre 2023). Rispetto al loro livello massimo, 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono in calo di 166 miliardi. Su questo livello, i crediti deteriorati netti rappresentano l’1,46% dei crediti totali. A settembre 2024, tale rapporto era l’1,54% (1,41% a dicembre 2023; 9,8% nel 2015).

Opportunità unica

partecipa alle aste immobiliari.

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Conto e carta

difficile da pignorare