20 Aprile 2025
Referendum 8 e 9 giugno, per cosa si vota e quali sono i quesiti


L’8 e il 9 giugno 2025 i cittadini italiani sono chiamati alle urne perchĆ© si svolgerĆ  un referendum abrogativo. In parole semplici si tratta di uno strumento democratico con il quale i votanti possono chiedere l’annullamento totale o parziale di una legge, a seconda dei quesiti posti sulla scheda elettorale. In questo caso, tutti i cittadini italiani con diritto di voto saranno chiamati a esprimersi su 5 quesiti riguardanti il lavoro e la cittadinanza.

Il referendum ĆØ stato richiesto a gran voce da diverse realtĆ  sociali e politiche. In particolare, i 4 quesiti sul lavoro sono stati promossi dalla sigla sindacale Cgil, attraverso una raccolta firme che ha coinvolto oltre 4 milioni di cittadini. Il quesito sulla cittadinanza italiana per stranieri ĆØ stato sostenuto dai partiti +Europa, Possibile, Radicali Italiani, Partito Socialista Italiano, Rifondazione Comunista e da numerose associazioni civiche.

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Qual ĆØ il quorum per questo referendum

Come da prassi si ĆØ espressa la Corte Costituzionale che ha dichiarato ammissibili tutti e 5 i quesiti. Con il referendum abrogativo spetta agli elettori decidere se cancellare o mantenere le norme attualmente in vigore. Il referendum sarĆ  valido solo se si raggiungerĆ  il quorum, cioĆØ se voterĆ  almeno il 50% + 1 degli aventi diritto che non ĆØ affatto scontato che accada.

Numeri alla mano, ci sono stati in Italia 72 referendum abrogativi dal 1946 e ben 33 non hanno raggiunto il quorum. L’ultimo in ordine di tempo ĆØ stato indetto nel giugno 2022 e aveva come oggetto l’abrogazione di diverse norme riguardanti il sistema giudiziario italiano. In quell’occasione non venne raggiunto il quorum.

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Quesito 1: licenziamenti e contratto a tutele crescenti

Questo quesito riguarda il decreto legislativo n. 23 del 2015, parte del Jobs Act, riforma del diritto del lavoro promossa e attuata dal governo Renzi. Attualmente, i lavoratori assunti con contratti a tutele crescenti non hanno diritto al reintegro automatico in caso di licenziamento illegittimo, tranne che in casi specifici. In genere, ricevono solo un’indennitĆ  economica. L’espressione tutele crescenti fa proprio riferimento alla modalitĆ  utilizzata per calcolare l’indennitĆ  e che viene fatto in base all’anzianitĆ  di servizio maturata dal dipendente al momento del licenziamento. In base ai voti:

  • se vince il SƬ verrebbero annullate le norme attuali e si tornerebbe alla situazione precedente al 2015, con maggiore possibilitĆ  di reintegro nel posto di lavoro;
  • se vince il No rimarrebbero in vigore le attuali regole del Jobs Act, più stringenti sul reintegro e prevedono prevalentemente un risarcimento economico.

Quesito 2: indennitĆ  per i licenziamenti nelle piccole imprese

Il secondo quesito riguarda le indennitĆ  previste per i lavoratori licenziati nelle imprese con meno di 15 dipendenti. Oggi la legge prevede un limite massimo all’indennizzo che può essere stabilito dal giudice. L’indennizzo ĆØ limitato a un massimo di 6 mensilitĆ  e viene calcolato come una mensilitĆ  per ogni anno di servizio, con un minimo di 2 e un massimo di 6 mensilitĆ  dell’ultima retribuzione:

  • se vince il SƬ sarĆ  annullato il limite massimo previsto per l’indennitĆ  e il giudice potrĆ  stabilire liberamente l’ammontare in base al caso specifico;
  • se vince il No continuerĆ  ad applicarsi l’attuale normativa, che impone un tetto massimo all’indennitĆ  riconoscibile ai lavoratori licenziati.

Quesito 3: contratti a termine

Il terzo quesito interviene sulla normativa relativa ai contratti a tempo determinato, in particolare su durata, proroghe e rinnovi. Le attuali regole pongono limiti alla durata complessiva del contratto e al numero di proroghe possibili. A oggi si possono stipulare contratti a termine per un massimo di 12 mesi senza bisogno di una giustificazione. Il referendum vuole eliminare questa possibilitĆ  e ripristinare le causali previste per i contratti a termine, come quelle legate a esigenze tecniche, organizzative o produttive:

  • se vince il SƬ verrebbero annullati alcuni dei vincoli attuali, con una maggiore libertĆ  nella gestione dei contratti a termine;
  • se vince il No resterebbero in vigore i limiti attuali su durata massima, rinnovi e condizioni per prorogare il contratto.

Quesito 4: responsabilitĆ  solidale negli appalti

Il quarto quesito concerne la responsabilitĆ  in caso di infortuni sul lavoro in ambito di appalti. Oggi, non ĆØ prevista la responsabilitĆ  solidale del committente per gli infortuni causati da rischi specifici dell’attivitĆ  dell’appaltatore o subappaltatore. Per responsabilitĆ  solidale negli appalti si intende che in caso di infortunio di un lavoratore impiegato in un appalto la responsabilitĆ  del committente ĆØ in solido con l’appaltatore e i subappaltatori per il risarcimento dei danni:

  • se vince il SƬ si reintrodurrebbe la responsabilitĆ  solidale del committente e in caso di infortuni anche chi commissiona l’opera potrebbe essere ritenuto responsabile;
  • se vince il No si manterrĆ  l’attuale normativa, secondo cui il committente non risponde degli infortuni derivanti da rischi specifici dell’appaltatore.

Quesito 5: cittadinanza italiana per stranieri

Il quinto quesito vuole ridurre il tempo necessario per ottenere il diritto a richiedere la cittadinanza italiana da parte di stranieri extracomunitari. Attualmente, ĆØ previsto, per poter fare domanda, un periodo di 10 anni di residenza legale continuativa in Italia:

  • se vince il SƬ il periodo minimo richiesto scenderebbe a 5 anni;
  • se vince il No resterebbe in vigore il requisito dei 10 anni di residenza legale continuativa.

Quando si vota e a che ora

Il Referendum si svolgerƠ domenica 8 e lunedƬ 9 giugno 2025. I seggi saranno aperti:

  • domenica 8 giugno dalle ore 7:00 alle ore 23:00;
  • lunedƬ 9 giugno dalle ore 7:00 alle ore 15:00

Per votare ĆØ necessario presentarsi al proprio seggio elettorale con un documento di identitĆ  valido e la tessera elettorale.

Come si vota e

Ogni elettore riceverƠ una scheda per ciascun quesito. Su ogni scheda saranno indicate chiaramente la normativa che si propone di abrogare e le opzioni SƬ e No:

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  • votare SƬ significa voler abrogare (cioĆØ cancellare) la norma descritta nel quesito.
  • votare No significa voler mantenere in vigore la norma.

Chi si trova fuori dal proprio comune di residenza può fare richiesta per votare fuorisede. I cittadini residenti all’estero potranno votare per corrispondenza, secondo le modalitĆ  previste dalla legge.

Il voto, ĆØ bene ricordarlo, ĆØ personale e segreto. Ogni scheda va barrata in modo chiaro e non ĆØ possibile esprimere altre preferenze o segni. Se si sbaglia, ĆØ necessario chiedere al presidente di seggio una nuova scheda.





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