20 Aprile 2025
coperti i lavori del 2024, come fare domanda


Torna il bonus colonnine, con sgravi fino a 8mila euro per installare le infrastrutture di ricarica per le auto elettriche nelle case e nei condomini. Le domande potranno essere presentate online sul sito di Invitalia, che gestisce la misura, dalle ore 12 del 29 aprile alle 12 del 27 maggio. L’incentivo, chiarisce il ministero delle Imprese e del Made in Italy, riguarda le installazioni effettuate dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024. A disposizione, come stabilito da un decreto dello stesso Mimit dello scorso giugno, ci sono 20 milioni, contro i 40 stanziati nel 2022 e nel 2023.

E a pochi giorni dal via ufficiale alle richieste 4.120 domande sono già in compilazione sulla piattaforma web ad hoc (disponibile online dallo scorso 8 luglio) e 1.474 compilate in attesa dell’invio finale. Insomma, circa il 30% delle risorse è già “prenotato” sulla carta.

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Il bonus colonnine domestiche è un contributo pari all’80% del prezzo di acquisto e posa delle infrastrutture per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica (come ad esempio colonnine, appunto, o wall box).

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Il meccanismo

Il limite massimo del contributo è di 1.500 euro per gli utenti privati e fino a 8.000 euro in caso di installazione sulle parti comuni degli edifici condominiali. Sarà possibile fruire dell’agevolazione fino all’esaurimento delle risorse. Potranno fare richiesta gli utenti domestici che, avendo fatto l’intervento, non hanno potuto presentare la domanda entro il termine di chiusura della precedente edizione della misura.

I destinatari, nello specifico, sono tutte le persone residenti in Italia e i condomini rappresentati dall’amministratore pro tempore o da un condomino delegato. La concessione del contributo, comunica Invitalia, avviene entro 90 giorni dal termine per la presentazione delle domande. Secondo uno studio di Motus-E in collaborazione con PwC Strategy il numero di punti di ricarica domestici arriverà ad almeno a 1,5 milioni nel 2030 e a 4,4 milioni nel 2035, numeri a cui sommare rispettivamente 143mila e 451mila punti di ricarica in ambito lavorativo. Va peggio per le infrastrutture di ricarica pubbliche, con l’iter di incentivazione tramite fondi Pnrr che procede a rilento. L’obiettivo era realizzare oltre 18mila stazioni di ricarica per veicoli elettrici sulle strade extraurbane e nei centri urbani entro il 2025: 7.500 colonnine super-veloci lungo le strade extraurbane e 10.880 nei centri urbani. Ma dei 640 milioni messi a disposizione dal ministero dell’Ambiente nei due bandi del 2024 (dopo i risultati magri del primo bando nel 2023) ne sono stati assegnati soltanto poco più di 96 milioni, meno di un sesto. In particolare non è stato assegnato nessun contributo in ambito extraurbano.

Al momento, quindi, dovrebbero essere realizzate solo poco più di 3.800 stazioni di ricarica rispetto alle oltre 18mila previste. Complessivamente, le risorse del Pnrr per incentivare le infrastrutture di ricarica sono pari a 713 milioni, per arrivare, al 30 giugno 2026, ad avere installate 13.775 nuove colonnine per le strade urbane e 7.500 per le superstrade.

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L’obiettivo

Per questo il Mase lavora a un nuovo bando per riassegnare le risorse non spese. Ma l’obiettivo finale potrebbe comunque essere espunto dal Pnrr e spostato su altri fondi Ue (con tempi di realizzazione più lunghi), nell’ambito della nuova possibile revisione del Piano a cui lavora il governo con la Commissione Ue. L’Italia ha attualmente circa 40mila infrastrutture di ricarica installate, ma si stima che nel 2030 il fabbisogno complessivo ammonterà a 110mila.

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