22 Aprile 2025
Credito alle imprese: Lucca cresce tra luci e ombre, male Massa-Carrara


LUCCA E MASSA CARRARA – I dati relativi al 2024 sul credito alle imprese dell’analisi condotta dall’Istituto di Studi e Ricerche e dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest evidenziano un andamento tra luci e ombre per la Provincia di Lucca, che crea preoccupazione sulla salute delle piccole imprese. Calo pesante, ma tendenzialmente in linea con la media regionale, per la provincia di Massa Carrara

Nel 2024, l’andamento del credito alle imprese nelle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa si è distinto per una significativa eterogeneità, con la provincia di Lucca in netta controtendenza rispetto al quadro regionale e nazionale. È quanto emerge dall’analisi condotta dall’Istituto di Studi e Ricerche e dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest, sulla base dei dati aggiornati della Base Dati Statistica della Banca d’Italia e quello della sede di Firenze. In Toscana e in Italia, il 2024 si è caratterizzato per un calo generalizzato del credito alle imprese, rispettivamente pari al -2,9% e al -3,5%. In questo contesto, la provincia di Lucca rappresenta un’eccezione rilevante, registrando un incremento dell’11,2%, mentre Massa-Carrara e Pisa confermano l’andamento negativo, con una flessione rispettivamente del -2,9% e del -6,3%.

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“I dati sul credito – afferma Valter Tamburini, presidente della Camera di commercio della Toscana Nord-Ovest – sono indicativi di alcune dinamiche locali che attraversano il nostro tessuto produttivo. Pur non avendo competenze dirette in materia bancaria, come ente camerale siamo fortemente impegnati a sostenere la competitività delle imprese attraverso strumenti concreti: contributi a fondo perduto, bandi per l’innovazione, e supporto alla digitalizzazione. Il nostro obiettivo è offrire alle aziende – soprattutto le più piccole – gli strumenti per affrontare un mercato in continuo cambiamento e cogliere le opportunità di crescita.”

La provincia di Lucca ha evidenziato nel 2024 una crescita del credito alle imprese pari a 528 milioni di euro di nuovi prestiti concessi, portando il totale degli impieghi vivi a circa 5,3 miliardi di euro: un livello vicino a quello pre-pandemico. Si tratta di un dato che testimonia la vitalità del sistema produttivo locale e una rinnovata fiducia sia da parte delle imprese che del sistema bancario. La dinamica è trainata in particolare dai flussi dei finanziamenti a medio-lungo termine destinati a investimenti produttivi, cresciuti del 39% rispetto al 2023, a conferma di una volontà diffusa tra le aziende di innovare, rinnovare impianti e attrezzature, e rafforzare la propria capacità competitiva. Tuttavia, questa crescita non è stata equamente distribuita. Le grandi imprese hanno beneficiato di un aumento del credito del 16,1%, mentre per le piccole – che rappresentano la stragrande maggioranza del tessuto produttivo lucchese – si è registrato un calo del 10,9%. Una polarizzazione che desta preoccupazione, poiché rischia di accentuare le disuguaglianze e di ostacolare la diffusione dell’innovazione e dell’occupazione nei settori più fragili. Sul piano della qualità del credito, Lucca mostra segnali incoraggianti: il tasso di deterioramento – ovvero la quota di prestiti alle imprese che ha subito un peggioramento della qualità – è sceso all’1,1%, in netto miglioramento rispetto all’1,7% del 2023 e ben al di sotto della media regionale (2,15%). Un segnale positivo che riflette una maggiore solidità del sistema imprenditoriale locale e una migliore capacità di onorare gli impegni finanziari assunti.

La provincia di Massa-Carrara conferma le difficoltà già emerse negli anni precedenti. Il credito complessivo è diminuito dell’1,1%, con una contrazione più marcata per il segmento imprese (-2,9%). Le aziende mostrano una crescente difficoltà a reperire risorse finanziarie: i margini disponibili si sono ridotti, mentre l’utilizzo delle linee di credito esistenti è aumentato, segno di un sistema imprenditoriale sotto pressione sul fronte della liquidità. Anche in questo caso, le piccole imprese sono le più penalizzate: il credito loro destinato è diminuito del 10%, limitando la possibilità di pianificare nuovi investimenti, innovare prodotti e processi, o semplicemente consolidare la propria attività. Un segnale positivo arriva però dai finanziamenti a medio-lungo termine destinati a investimenti produttivi, che hanno registrato un +23% rispetto al 2023, pari a circa 10 milioni di euro in più. Un dato che suggerisce un certo dinamismo, almeno da parte di quelle realtà che riescono ancora a pianificare interventi di ammodernamento. Sul fronte della qualità del credito, però, la situazione appare più fragile. Il tasso di deterioramento del credito alle imprese è salito al 3,5%, in peggioramento rispetto al 2,8% del 2023 e ben oltre la media regionale. Un dato che evidenzia la maggiore vulnerabilità del sistema economico provinciale.

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