
Una nuova misura di sostegno all’occupazione femminile è finalmente pronta a partire: si tratta del Bonus assunzione donne da 650 euro al mese, previsto dal Decreto Coesione. Dopo settimane di attesa, i Ministeri del Lavoro e dell’Economia hanno firmato i decreti attuativi. Ora si attende solo il via libera finale dalla Corte dei Conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento punta a incentivare l’assunzione a tempo indeterminato di donne disoccupate, specialmente nel Mezzogiorno, con un esonero contributivo fino a 24 mesi per le imprese. Vediamo tutti i dettagli della misura.
Il bonus da 650 euro per l’assunzione di donne
Con l’approvazione dei decreti attuativi, diventa finalmente operativa una delle misure più attese del 2025: il Bonus Donne. L’incentivo economico è rivolto alle aziende private che assumono donne in condizioni di svantaggio occupazionale. L’obiettivo è stimolare l’occupazione femminile, storicamente più fragile e precaria rispetto a quella maschile, soprattutto nelle regioni del Sud Italia.
Il bonus potrà raggiungere un massimo di 650 euro al mese per ogni lavoratrice assunta, fino a un massimo di 24 mesi. Il contributo è sotto forma di esonero dai contributi previdenziali, ma non copre premi e contributi INAIL. La pensione delle lavoratrici non è penalizzata, in quanto l’aliquota utile rimane invariata.
Il calendario dei fondi disponibili
La misura sarà finanziata per quattro anni, con risorse già stanziate:
- 7,1 milioni di euro per il 2024
- 107,3 milioni per il 2025
- 208,2 milioni nel 2026
- 115,7 milioni per il 2027
Si tratta di un investimento importante e strutturato, che conferma la volontà del Governo di dare continuità e stabilità alle politiche per l’occupazione femminile e giovanile.
A chi spetta l’agevolazione
Il bonus assunzione donne è valido fino al 31 dicembre 2025 per le assunzioni effettuate da aziende private che rispettano due condizioni:
- La lavoratrice deve essere disoccupata da almeno 24 mesi, ovunque in Italia.
- Oppure da almeno 6 mesi, se residente in una regione della Zona Economica Speciale (ZES), ovvero Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.
In tutti i casi, l’assunzione deve avvenire a tempo indeterminato. È obbligatorio che l’organico dell’impresa cresca in modo netto, quindi il contratto deve rappresentare un reale incremento occupazionale rispetto alla media dei 12 mesi precedenti.
Il meccanismo del “doppio binario”
Una delle novità principali riguarda il cosiddetto sistema a doppio binario, che distingue l’attuazione del bonus in base al territorio:
- Nel resto d’Italia, il beneficio vale per assunzioni tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025, per donne disoccupate da almeno 24 mesi.
- Nelle regioni ZES, l’incentivo sarà attivo dal 31 gennaio 2025, ma solo dopo l’autorizzazione della Commissione europea, e riguarderà donne disoccupate da almeno 6 mesi.
Questa distinzione permette di potenziare gli effetti della misura nelle aree a maggiore difficoltà occupazionale.
Requisiti e limiti
Per accedere al bonus, l’impresa deve dimostrare un incremento occupazionale. La legge è chiara: non saranno ammesse manovre elusive, come licenziamenti in aziende collegate o riassunzioni mascherate.
Inoltre, il bonus non si applica a:
- Contratti di lavoro domestico
- Contratti di apprendistato
Il contributo non è cumulabile con altri esoneri contributivi, ma può essere sommato alla maxi-deduzione fiscale del 120% prevista per le nuove assunzioni.
Come richiedere il bonus
L’incentivo non è ancora attivo, ma lo sarà a breve. Dopo la firma dei decreti, si attende solo il parere della Corte dei Conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Le imprese potranno poi presentare la domanda tramite:
- Portale INPS
- Siti regionali
- Intermediari abilitati (commercialisti, consulenti del lavoro, patronati)
La documentazione dovrà includere dati aziendali, contratto della lavoratrice, requisiti anagrafici e lavorativi, oltre alla dichiarazione di incremento dell’organico.
Un’occasione per cambiare passo
Il bonus da 650 euro al mese può rappresentare un’occasione importante per favorire il lavoro femminile stabile e per ridurre il divario di genere. Con una copertura fino al 2027, questa misura potrà generare benefici concreti sia per le aziende che per le lavoratrici.
Il meccanismo è semplice, ma il successo dipenderà dalla tempestività delle domande, dalla corretta applicazione delle regole e dalla capacità del sistema di gestione di supportare le imprese nella fase operativa.
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